Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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Molte delle armi americane del dopoguerra, e anzi, anche del periodo prebellico, sono rimaste a lungo parte delle Forze armate di numerosi Paesi 'amici' e talvolta anche ex-amici, per non parlare di movimenti paramilitari e di guerriglia. In ogni caso, la produzione è stata molto standardizzata e di fatto questo ha comportato, dal dopoguerra, la presenza di pochi tipi, dei quali quelli di una certa importanza sono le pistole M1911, i fucili M16, mitragliatrici M60, razzi LAW, missili Dragon, TOW e Javelin, cannoni SR da 106 mm, lanciagranate M203 e Mk19 e pochi altri tipi. Ma tra questi non si possono dimenticare i 'veterani', come i fucili M1 Garand, le carabine M1 (una delle quali uccise niente di meno che il gangster Bugsy), le mitragliatrici BAR, M1919 e sopratutto M2 HB. Per quanto sembra strano, i moderni carri armati hanno ancora mitragliatrici nate negli anni '20 se non prima. I blindati svedesi, per esempio, hanno mantenuto a tutt'oggi le M1919, che pure sembrano preistoriche anche rispetto alle oramai superate M60 (la cui fama cinematografica deriva dal fatto che una era l'arma da fianco di Rambo). Nell'insieme si è trattato per lo più di armi dalla concezione quantomeno 'conservatrice', preferendo i tipi affidabili rispetto a quelli dalle prestazioni più spinte. Quando sono stati proposti tipi del tutto moderni e innovativi, come il sistema M63 o le mitragliatrici M85 e 'Dover Devil' l'accoglienza è stata tra il negativo e il tiepido, ed è facile prevedere fin d'adesso che alcuni tipi resteranno in uso anche quando il progetto di base avrà compiuto la tenera età di 100 anni. La durevolezza dei prodotti americani è ben nota.
 
===Armi leggere e fucili d'assalto<ref>Armi da guerra fascicoli 21, 34, 81, 122, 133 e 136</ref>===
Prima di tutto le pistole d'ordinanza. Per decenni hanno avuto praticamente un solo nome: la Colt 1911, fabbricata in milioni di esemplari dal 1911 in poi. Anzi, il progetto originale era addirittura del 1900. L'adozione di un armamamento potente come la pistola calibro 11.43 mm fu dovuto all'insufficienza del 9,65 mm, chiamato da molti come troppo leggero. Questo era particolarmente vero per via che gli americani si trovavan ad avere a che fare con la resistenza, nelle Filippine, con i guerrieri Moros (musulmani filippini: anche all'alba del XX secolo gli americani ebbero a che fare con nemici islamici..), che prima di entrare in azione pare si drogassero ampiamente e così non sentissero molto le ferite che subivano dai proiettili delle pistole d'ordinanza, a meno di essere colpiti in testa o al cuore. L'1911, funzionante con aveva un sistema di bloccaggio che riguardava canna e slitta che iniziavano un movimento retrogrado assieme e poi, con la rotazione di un apposito anello la slitta veniva svincolata mentre la canna continuava all'indietro, espellendo il bossolo. C'era anche una sicura molto affidabile. Battezzata in guerra ai confini del Messico, si diffuse lentamente rispetto ai conservatori che erano favorevoli alla lunga tradizione delle armi tipo rivolterra. Le reclute avevano bisogno di tempo per adattarsi alla forza del rinculo, al peso dell'arma e ad ottenere risultati nel tiro di precisione. Dopo la 1a guerra mondiale ebbe bisogno di modifiche di scarso rilievo, che portarono alla M1911A1 del 1921, che tuttavia non rimpiazzò del tutto la precedente in servizio, anche se così accadde per le armi in produzione.
 
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Inizialmente gli americani avevano la M1919, arma di una buona validità, con una cugina di tipo aviazione, con maggiore cadenza di tiro. Sarebbe rimasta in servizio a lungo e ampiamente esportata, ma era da sostituire con armi più moderne.
 
Le mitragliatrici da 7,62 mm M60 sono state per lungo tempo quelle standard degli Stati Uniti. Era stata pensata fin dall'ultimo anno della guerra mondiale come T44. Il sistema d'alimentazione era ripreso dalla MG42, e il complesso pistone e otturatore del fucile mitragliatore FG 42. Per il resto venne fatto uso di acciaio stampato e plastica. Tutto questo avrebbe dovuto portare ad un'arma eccellente, ma questa nuova mitragliatrice, per quanto migliore della Browning M1919, di fatto non dimostrò una validità sufficiente e anzi fu decisamente deludente, quando venne introdotta in servizio alla fine degli anni '50, in un'epoca in cui gli Stati Uniti non erano più all'avanguardia nelle armi da fanteria. Queste armi, così note per le performances con gli eroi di Hollywood (sopratutto Rambo), erano in origine difficili da maneggiare e con un cambio canna che necessitava di smontare parzialmente l'arma. Ma dopo tanti sforzi è diventata una mitragliatrice all'altezza delle altre del panorama internazionale. Tuttavia i soldati non l'hanno mai amata dato che pesa molto, ed è di maneggio difficile. Nella forma basica è una mitragliatrice leggera con un bipiede in materiale stampato e riccamente traforato, spesso con una cinghia di trasporto considerata migliore della debole maniglia superiore per il trasporto. Aveva una struttura grossomodo a bullpup, con l'otturatore dentro il calcio. La sostituzione, come mitragliatrice leggera-fucile mitragliatore, con la Minimi M249 ben più leggera, sarebbe stata un bel passo avanti. Poi c'era la versione con tripiede per compiti pesanti. Ci sono state anche la versione C telecomandata per elicotteri (fino a 4 portate in avanti dagli Huey prima dell'avvento delle Minigun), la D per uso su supporto a candeliere senza calcio, su elicotteri e mezzi blindati; la E2 per l'uso da mezzi corazzati. La produzione è stata fatta sopratutto dalla Saco Defence Systems Division, appartenente alla Maremount Corporation. Visti i problemi dell'M60 come fucile mitragliatore, venne proposta una M60 modificata più leggera e di più facile maneggio, con bipiede spostato all'indietro, c'é un'impugnatura anteriore, sistema di sottrazione gas semplificato e così via.
 
I fucili d'ordinanza americani erano inizialmente gli M1 Garand, a dire il vero piuttosto lontani dal concetto di moderno fucile d'assalto che poi si è affermato. Erano e sono armi pesanti, costruite sopratutto negli anni '40 e che sono a tutti gli effetti i primi fucili semiautomatici di successo. Sparano proiettili ad alta velocità e sono stati i successori degli ottimi Springfield M1903 a ripetizione ordinaria, praticamente dei Mauser in versione americanizzata. Queste armi erano state impiegate anche durante la guerra, prodotte nella vesione A3 e usate a lungo come fucili per cecchinaggio nella versione A4.
Caratteristiche: calibro 7,62 mm, lunghezza arma completa 1105 mm, canna 559 mm, peso 10,51 kg totale di cui 3,74 kg per la canna; cadenza di tiro 550 c.min, nastri da 50 colpi, v.iniziale 855 ms.
 
Questo bel fucile aveva le seguenti caratteristiche: lunghezza 1,105 m, canna 61 cm; peso 4,1 kg, velocità iniziale 855 ms e caricatore ad astuccio da 5 colpi.
La M60, spesso chiamata 'Pig' veniva spesso utilizzata in pattuglie avanzate, con due armi per plotone di fanteria. I giudizi sono stati contrastanti: alcuni l'hanno apprezzata per precisione e affidabilità, ma in generale quest'arma ,prodotta per la prima volta negli anni '40 per poi attendere 10 anni di perfezionamenti ulteriori prima dell'entrata in servizio definitiva, è stata ben poco apprezzata anche se non pesa molto di più di altri tipi.
 
L'M1 o meglio il Rifle, Caliber 0.30, M1(Garand) fu il primo e il migliore dei fucili automatici omologati per un organo militare, nel 1932. Passò però diverso tempo prima che entrasse in produzione, rifinendone le caratteristiche. Progettato da John C. Garand, era talmente ben progettato (a seguito di un notevole lavoro di rifinitura progettuale) che fu subito adottato e senza tante modifiche. Essendo necessario utilizzare molto la macchina utensile per costruirne le parti si trattava di un tipo dispendioso, ma era ottimo e affidabile, con un funzionamento semiautomatico a utilizzo indiretto dei gas di sparo. Gli americano erano già armati con l'M1 in larga misura. L'US Army divenne tanto grande in pochi mesi che fu necessario rimettere in produzione l'M1903. L'M1, classica arma della vittoria americana, immortalata in foto e filmati d'epoca, era un'arma di notevole successo a cui i soldati erano molto affezionati. L'automatismo del suo meccanismo rendeva possibile sparare senza tenere in conto la necessità di riarmare l'otturatore manualmente. Ma aveva qualche difetto: per esempio, la lastrina da 8 colpi o era caricata con tutti i colpi oppure non funzonava, e quando sparava tutti i colpi veniva espulsa con un rumore secco e caratteristico, cosa che certo poteva interessare un nemico nelle vicinanze. Le versioni per tiratori scelti erano l'M1D e C, del 1944, con cono spegnifiamma, calcio ripiegabile. I tedeschi l'utilizzavano con la designazione Selbstladegewehr 251(a), e lo apprezzarono tanto che utilizzarono tutti quelli che potevano catturare in azione. Ancora meno noto che i giapponesi ne produssero una copia con la designazione Tipo 5 da 7,7 mm, ma non se ne sentì parlare perché solo alcuni prototipi erano stati completati per la fine della guerra. Nel dopoguerra i Garand sono stati impiegati da nazioni di tutto il mondo occidentale. Per esempio, la Guardia nazionale americana lo ha avuto per moltissimo tempo come arma standard. Nell'E.I., certamente non all'avanguardia nelle armi per la fanteria, è stato ampiamente usato fino agli anni '90, anche perché il BM.59 non è stato realizzato in molti esemplari (circa 100.000). Questo era il tipo Beretta, che praticamente era la versione automatica del Garand. Ma negli USA venne realizzato appena qualche anno prima il Ruger M-14, che era a sua volta l'M1 modificato per il tiro automatico e con un caricatore conseguentemente dotato di più proiettili per rendere pratico questo tipo di utilizzo.
Certo che la SAW ovvero la Minimi da 5,56 mm, per quanto meno potente, ma con peso di 6,4 kg con bipiede e 9,7 con 200 colpi a nastro, ha significato un notevole passo avanti come arma leggera. Apparso nel 1974, compatibile persino con il caricatore da 30 colpi dell'M16 oltre che con il suo munizionamento da 5,56 mm, la versione SAW spara la nuova munizione SS109 ovvero l'M855 nel servizio americano, che rimpiazza la precedente M193 paricalibro.
 
Le caratteristiche di questi tipi erano:
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Un'arma particolare sono i fucili da tiro per cecchinaggio. I più importanti sono stati l'M21, versione sniper dell'M14, con tolleranze di lavorazione migliori e cannocchiale da 3 ingrandimenti. Era capace di piazzare 10 colpi in una rosa di 152 mm a 300 m, e uno degli accessori più apprezzati era quello di un soppressore del suono, che dava un rumore diverso e smorzato rispetto a quello di un normale colpo di fucile. Ambiamente utilizzato in Vietnam, la sua ragion d'essere era che, essendo da 7,62 mm, permetteva distanze d'ingaggio ben superiori rispetto ai circa 400 dei colpi M193 da 5,56 mm. Essendo capaci di sparare in maniera semiautomatica e automatica, è una delle poche armi di questo tipo con funzionamento non bolt-in (otturatore manuale), assieme all'SDV Dragunov, che però è diverso: ha solo la possibilità di fuoco automatico, ma è al contempo un'arma specifatamente prevista per questo compito, ed è l'unica arma con questa capacità di tiro semiautomatica tra quelle specifiche per il cecchinaggio.
 
*M1: lunghezza 1,07 m, canna 60,9 m; peso 4,313 kg, v.iniz. 855 ms, caricatore ad astuccio da 8 colpi.
Un successore era necessario e allora è arrivato l'M40, ovvero il Remington Model 700, sostituti degli M1 Garand. Ha funzionamento di tipo Mauser, con leva per l'otturatore, nuova canna in acciaio inox, cannocchiale da ben 10 ingrandimenti. La sua pesante canna in acciaio assicura ridotta dsipersione anche se l'arma è lunga 1117 mm di cui 610 di canna, e il peso è di 6,57 kg, v.iniziale 777 ms e caricatore di 5 colpi. Le ultime modifiche (relative alla canna, come anche il cannoncchiale da 10 ingrandimenti ) hanno dato origine all'M40A1, che a tutt'oggi costituisce un'ottima arma. I Marines, differentemente dall'esercito USA, hanno sempre avuto molta cura per i tiratori scelti-sniper, che hanno avuto il compito di raccogliere informazioni e di stare in avanti al grosso delle truppe, e come spiegava bene il (vero) sergente istrutture di FMJ, la migliore combinazione del mondo è il Marine e il suo fucile. Specialmente se è un fucile M40 e il marine è un soldato addestrato per compiti di sniping.
*BM59: lunghezza 1,095 m, canna 49 cm, peso 4,6 kg scarico, v.iniz. 823 ms, caricatore da 20 colpi.
*M14: lunghezza 1,12 m, canna 56 cm, peso 3,88 kg, v.iniz. 853 ms, caricatore da 20 colpi, cadenza 700-750 c.min.
 
Il Garand era stato prodotto in Italia su licenza, per 100.000 esemplari entro il 1961, alcuni esportati in Danimarca e Indonesia. Era stato previsto di adottare la cartuccia NATO da 7,62x51 mm, anziché la vecchia 7,62x63 mm americana. La modifica dei Garand italiani era stata valutata ma scartata perché di fatto sarebbe stato un fucile superato. Allora venne riprogettato e adattato alla cartuccia NATO meno potente e dotato di un caricatore da 20 colpi nonché al fuoco automatico, opzione peraltro utilizzata piuttosto raramente in pratica dato il rinculo che anche la nuova cartuccia, meno potente ma più che temibile, conservava, specie considerando la cadenza di tiro di 750 c.min. Venne prodotto in vari tipi: Mod.1 che era quello standard, Mod. 2 con impugnatura a pistola e bipiede leggero, Mod. 3 per paracadutisti con calcio ripiegabile e lanciagranate smontabile sulla volata; Mod. 3 per truppe da montagna, simile ma con lanciagranate fisso;Mod. 4 con bipiede irrobustito e canna pesante, per impiego come arma da accompagnamento.
La storia dei fucili di precisione di grosso calibro invece ha origine negli USA con i fuciloni controcarri. La cosa va spiegata. Inizialmente si trattò dell'arrivo, nel mercato americano, di alcuni fuciloni Lathi 39 da 20 mm. Uno dei passatempi preferiti dai privati cittadini americani divenne, ad un certo punto del dopoguerra, sparare contro barili di benzina con le munizioni da 20 mm, e gli effetti erano assicurati. La cosa era facile: il fucilone era comprabile per corrispondenza e spedibile per via aerea a 99,95 $ e un pacchetto da 100 colpi per 84,95 $. Altri tempi, ma alcuni utenti cominciarono a pensare anche ai tiri a lungo raggio. Peccato che prima che questa via venisse esplorata del tutto le munizioni da 20 mm terminarono. Ma verso la fine degli anni '60 vennero masse a segno delle rapine in banca con armi da 20 mm (vedi 'Una calibro 20 mm per lo specialista' con Eastwood), e così al sig. Rossi, nonostante il famoso '2o emendamento' tanto amato dalla NRA, che il massimo calibro che i privati potevano portarsi dietro era il 12,7 mm. Ma certo che il 12,7x99 mm del tipo M2, lungo 137 mm e pesante 46 gr solo considerando il proiettile, e supera i 3.500 m di gittata. Tra i primi esempi di queste armi 'ridotte' c'era il fucilone controcarri PTRD-41 da 14,5 mm, adattato per questa munizione. Con un cannocchiale di puntamento si scoprì che era possibile sparare a 1000 m e oltre. Lo stesso venne fatto con i fuciloni controcarri Boys. Forse era nell'ordine delle cose che i fuciloni ad alta potenza potessero raggiungere precisione tanto alta, per la potenza della loro munizione ad alta velocità anche se questa era prevista per compiti controcarri a corto raggio. Negli anni successivi i Marines sperimentarono il Model 500, capace di sparare con precisione (con munizioni scelte) a distanze ben maggiori rispetto ai tipi da 7,62 mm. Per esempio, con una rosa di 872 mm a 1.500 m, ma contro grossi bersagli arriverebbe anche oltre i 2 km. In seguito cominciarono ad arrivare in scena i Barrett M82, che nonostante la sua struttura semiautomatica più pesante del minimo necessario, è stato adottato da molte forze armate: all'inizio degli anni '90 già c'erano stati ordini per oltre 1000 esemplari. Funziona in termini semiautomatica, peso circa 12 kg ed ha una cartuccia che può bucare un blindato leggero. Anche più inquietante, perfora agevolmente tutti i veicoli blindati commerciali. Con munizioni a flechette arriverebbe anche a 40 mm a 800 m. Nel mondo sono arrivati altri fuciloni per tiratori scelti: anche di calibro 14,5 mm e persino da 20 mm. Queste armi sono devastanti e potenzialmente pericolosissime: tra l'altro sono i peggiori nemici delle squadre mortaisti e mitraglieri. Un tiratore americano a Falluja ha ucciso due mortaisti da oltre 1.500 m con altrettanti colpi, tanto per capirci. Molto di più di quello che farebbe un'arma da 7,62 mm, anche se in questo calibro esiste una munizione di compromesso, come quella Lapua ad altissima potenza.
 
L'M14, noto sopratutto per la partecipazione alle prime fasi della Guerra in Vietnam, era l'adattamento per la cartuccia da 7,62 mm NATO, con fuoco selettivo automatico. La sua concezione era simile a quella del BM59, ma apparve prima e pesava meno. La sua origine fu comunque molto tribolata, con vari tipi intermedi designati T (Trial, prova) e solo nel '57 venne omologato questo nuovo tipo, mentre l'M15 similare ma con canna più pesante non passò in produzione. Prodotto da 4 fabbriche diverse, molto ben costruito. Ma nonostante la sua capacità di fuoco automatico venne spesso modificato per sparare solo a colpi singoli, anche perché la canna si surriscaldava presto. La produzione finì nel 1964 con 1.380.346 esemplari. Nel '68 venne presentato l'M14A1 con calcio a pistola e bipiede. Era un'arma d'accompagnamento automatica, ma non aveva la canna intercambiabile e quindi inficiava l'efficacia del suo fuoco automatico, giusto come l'RPK sovietico ma differentemente dal Bren inglese. Spesso gli M14 vennero forniti a nazioni estere, come Israele (prima che li sostituisse con i Galil, praticamente uno dei tanti figli degli AK-47). Nell'insieme un'arma ben costruita e abbastanza efficiente, ma obsoleta.
 
E poi ci sono i mortai. La serie di armi introdotte erano le M2 da 60 mm e le M1 da 81 mm, entrambi modelli francesi Brandt prodotti su licenza, il secondo dei quali spesso portato con apposito veicolo portamortaio semicingolato. L'arma più famosa era certo quella 'chimica' per stendere sopratutto cortine nebbiogene: quello da 106,7 mm, un'arma pesante per il suo calibro ma precisa grazie al fatto d'essere rigata.
 
Così arrivò l'era dei fucili d'assalto moderni. Uno dei meno ricordati è lo Stoner System, di Eugene Stoner. E' una famiglia di armi con 15 pezzi modulari, per farne un fucile d'assalto, carabina, mitragliatrice media. Sembrava avere molto successo, ma non ha avuto altrettanta produzione. E' stato testato con successo dai Marines e in Israele; in Vietnam venne usato dalla Delta Force. Inizialmente si trattava di un'arma da 7,62 mm, ma presto venne riprogettata per il 5,56 mm NATO, diventato più attuale agli inizi degli anni '60. Allo Stoner e all'AR-10, il vero antenato dell'M16, e poi seguirono finalmente gli M16.
Le caratteristiche di queste armi, ampiamente usate anche nei decenni successivi (per esempio, i cinesi fornirono ai vietcong una versione copiata dell'M2 che a sua volta era un'arma francese):
 
Mentre i tipi precedenti erano da 7,62 mm e non hanno avuto molti ordinativi (apparsi dal 1955), l'M16 ha ottenuto molto seguito. Ha vinto la gara dopo la sua apparizione come progetto commerciale (AR-15), prodotto inizialmente dalla Armalite. In pratica era l'AR-10 con il calibro 5,56 mm.
*M2: tubo 72,6 cm, peso 19,05 kg, elevazione +40/+85°, portata 1814 m, peso 1,36 kg della munizione
 
Ma prima di parlare di quest'arma torniamo alle armi della II GM. Ce n'era una particolare, la carabina M1. Le armi tipiche delle fanterie di seconda linea o specializzate (mitraglieri, per esempio) sono sempre state le pistole. Ma siccome la loro gittata utile pratica è notevolmente ridotta, nel 1940 gli americani tentarono una via diversa, allorché l'Esercito prospettò una categoria di nuove armi, maneggevoli ma nondimeno efficaci. Queste erano qualcosa di più di un mitra e qualcosa di meno di un fucile. Si tratta delle carabine, e la gara per la nuova arma 'di seconda linea' venne vinta da un modello Winchester, subito adottato come Carbine Caliber 0.30 M1. Con un sistema di sottrazione dei gas inconsueto e una cartuccia intermedia (in un certo qual modo, un'anticipazione di quella dei Kalashnikov..) questa carabina ebbe un successo strepitoso. In pratica divenne un'arma tipica anche di molte fanterie di prima linea, specie gli ufficiali e i serventi delle armi come le mitragliatrici o i mortai. Inizialmente prevista come arma semiautomatica, venne poi modificata con un sistema di funzionamento automatico e una cadenza di tiro fino a 775 c.min. Designata M2, si riconosceva dal caricatore da 30 colpi, utilizzabile anche dalla M1 in luogo di quello da 15. C'era persino una versione, la M3, da combattimento notturno (un anticipo sui tempi ancora più clamoroso) con un congegno di visione e puntamento IR. Prodotta in soli 2.100 esemplari, nondimeno fu una rivoluzione potenziale. In tutto, a fine della guerra vennero prodotte 6.332.000 carabine, anche di tipi ancora più maneggevoli con il calcio ripiegabile. I tedeschi la utilizzarono come Selbstladenkarabiner 455(a). La carabina M1 aveva una potenza di fuoco elevata, sopratutto nella versione automatica (è molto facile ricavare, specie con munizioni di bassa potenza, un'arma automatica da una già semiautomatica) e con un buon margine di autonomia di fuoco disponibile. Ma la cartuccia era poco potente: la gittata non arrivava che a un centinaio di metri per cui non si può dire che fosse molto meglio delle pistole. Ma comparata a quel cannone che era ed è il Garand, l'M1 è un'arma 'femminile' molto complementare. Fatta in gran parte in legno, molto carina, a confronto del primo sembra quasi un giocattolo. Le sue caratteristiche:
*M1: tubo 1,257 m, peso 61,7 kg, alzo come sopra, direzione come sopra (14°), gittata 3008 m, bomba 3,12 kg
 
*Calibro: 7,62 mm, lunghezza 90,4 cm di cui 45,7 per la canna; peso 2,36 kg, velocità iniziale 600 ms
*Chemical Mortar: tubo 1,019 m, peso 149,7 kg, alzo +45/+59°, direzione 7°, gittata max 4.023 m, p. bomba 14,5 kg
 
ne facevano un qualcosa di molto più maneggevole e facile da portarsi dietro, magari con una grossa quantità di munizioni. I Marines in particolare ne fecero uso per la prima volta, anche nei reparti di prima linea. Con il caldo tropicale era molto più sensato portarsi dietro quest'arma piuttosto che il Garand. La carabina M1 ha continuato ad essere utilizzata a lungo, ma sopratutto in campo civile e paramilitare (inclusa la polizia) essendo a tutti gli effetti un anello di congiunzione tra i mitra e i fucili veri e propri. In seguito il modello è stato ripreso con i Ruger Mini-14 del '73, ma stavolta si tratta di un derivato dell'M1 Garand, e quindi normalmente sparante come questo a tiro semiautomatico (40 c.min) cartucce da 5,56 mm.
Un'altra arma era il cannone d'appoggio M1 da 75mm ,a rma someggiabile pesante 588 kg con 8,9 kg di gittata massima e smontabile in sei carichi. Ottima arma d'accompagnamento, non ha avuto nel dopoguerra seguito e allora il suo posto è stato preso in pratica dal Mod. 56 OTO, per il semplice fatto che le munizioni da 105 mm erano il nuovo punto di riferimento per le artiglierie moderne. Scioccamente gli americani non hanno dato seguito a questo efficiente cannone d'appoggio, quando una semplice versione pantografata avrebbe potuto perpetuarne il successo.
 
Tornando all'M16, vincitore del concorso per il nuovo fucile d'assalto, esso era già presente come versione da 5,56 mm dell'AR-10 e noto come AR-15. Si tratta della classica arma con calcio in linea con il castello e manico-mirino al di sopra, rivestimento in plastica dura nero al posto del legno. Il fucile, dall'apparenza quasi da giocattolo (secondo una 'leggenda urbana' era fabbricato dalla Mattel..) spara a sottrazione di gas con chiusura per rotazione dell'otturatore. Ha uno spegnifiamma (non è un freno di bocca) che puà anche ospitare un lanciagranate, ma per non rovinare la canna si preferisce usare piuttosto il lanciagranate sotto la canna da 40 mm del tipo M203.
[[Immagine:M16_and_AK-47_length_comparison.png|350px|left|thumb|confronto diretto tra l'M16 e l'AK-47]]
L'M16, prima ancora dell'US Army, ebbe come primo cliente niente di meno che il British Army con una partita di 10.000 armi; poi arrivò anche un ordine dell'USAF, nel '61. Subito dopo l'US Army si convinse di come quest'arma dall'aspetto eterodosso e dal disegno moderno fosse valida e ne ordinò un certo quantitativo, sufficiente per farne l'arma standard successiva all'M14. Subito comparve nel SE asiatico, specie nell'arma della cavalleria aerea e nelle forze speciali. Nel '66 arrivò l'M16A1 con un congegno di bloccaggio dell'otturatore dovuto alle prime esperienze belliche. Il 'black rifle' (altra innovazione, i fucili in genere avevano un colore almeno in parte marrone, per via del legno usato) era spacciato come essere così efficiente da non avere nemmeno bisogno della normale manutenzione e pulizia. I soldati furono felici di prendere questa notizia come buona, e così l'avveniristico fucile ebbe un alto rateo di inceppamenti. Abbinata all'uso di una polvere da sparo del tutto diversa da quella usata nei test, che lasciava molti residui nella canna, ci si può immaginare i danni che faceva ai fucili. Si trattava della 'polvere a granuli' introdotta nel '54 in sostituzione della precedente IMR. Questo avvenne sopratutto per superare le ridotte capacità produttive per la polvere IMR, ma quest'informazione era stata in qualche modo persa nei meandri della burocrazia e i soldati ne fecero le conseguenze. Dopo che la cosa venne chiarita e che l'esercito prese di petto la questione con un'apposita commissione militare venne finalmente spiegato ai soldati come manutenere l'arma in maniera corretta e venne introdotto un sistema di sblocco delle munizioni inceppate con una leva sul lato destro. Inoltre, dato che questa infausta polvere causava un aumento della cadenza di tiro che rischiava, oltre che di rompere i meccanismi, di lasciare troppo presto vuoto il caricatore da 30 colpi, venne introdotto un tampone d'assorbimento a fine corsa per ridurre la velocità del meccanismo del sistema d'alimentazione. L'M16A1 ha poi confermato di essere un'ottima arma da guerra. Rispetto al Kalashnikov è più preciso e sembra pensato più per il tiro da spalla mirato che da fianco, a mò di mitra. E' però più difficile da produrre in tanti paesi del Terzo mondo e per questo venne tentato la sua 'detecnologizzazione' con l'AR-18, fabbricato dalla Armalite. Invece il grosso degli M16 è stato fabbricato dalla Colt. La versione A2 può usare la nuova munizione NATO SS109, parecchio più potente di quella origaria. Quest'ultima era piuttosto debole come effetti, ma con il problema della frammentazione o del ribaltamento che, a certe distanze e certe condizioni, si verifica facendo danni anche maggiori di un proiettile da 7,62 mm della precedente generazione. In generale però non è un'arma rinomata per la potenza, anche se la versione A2 ha la nuova munizione ben superiore anche in questo senso.
 
*caratteristiche: lunghezza 99 cm, canna 51 cm, peso carico 3,64 kg, cadenza di tiro 700-950 c.min, v.iniz. 1000 ms.
Le armi americane moderne sono essenzialmente due: la M224 Lightweight Company Mortar da 60 mm, sconponibile in due carichi, che ha introdotto una spoletta, la M734, regolabile per lo scoppio in aria, con effetti paragonabili quasi a quelli della granata del mortaio da 81 mm in dotazione ai battaglioni.
 
L'M16 ebbe da subito o quasi delle versioni carabina, che non ebbero molto successo. Però l'attuale M4 (il suo antenato era il Col Commando) di fatto ne è la riedizione e sta riscuotendo successo tra le truppe moderne. Altri tipi di M16 hanno anche cannocchiali per la mira di precisione, applicabili anche a quelli ordinari, oppure sono in versione fucile mitragliatore.
Il successore dei Chemical Mortar era l'arma conosciuta come M30, spesso portata sui blindati M113. Spara colpi semifissi, di tre granate HE, due nebbiogene, una illuminate e due a caricamento chimico, una delle quali ha niente di meno che aggressivi chimici di 7-8 tipi diversi per rendere difficilissima la difesa contro di essi, mentre l'altra ha gas lacrimogeno CS. Il suo sostituto poteva essere il mortaio leggero Soltam da 120 mm, più potente. Anche in Europa in genere i mortai da 107 hanno ceduto il campo alle armi da 120 mm anche sugli M113. Caratteristiche: calibro 106,7 mm, lunghezza tubo di lancio 1,524 m, peso 305 kg, bomba 12,2 kg HE, 11,32 nebbiogena, 11,17 chimica; gittata 6.800 m con la HE.
 
In tutto l'M16 è un'arma prodotta in milioni di esemplari, la risposta al Kalashnikov russo, anche se di tipo del tutto diverso come dettagli e più avanzato. Le versioni più recenti sono l'M16A3 e A4.
Di fatto si tratta di un'arma molto migliore rispetto al suo paricalibro della II GM, ma è nondimeno stato tagliato fuori dalla linea evolutiva dei mortai pesanti. Ha una struttura più da cannone che da mortaio (e spesso così viene descritto), essendo tra l'altro dotato di un sistema d'assorbimento del rinculo e una pesante base d'appoggio circolare anziché rettangolare come il suo avo.
 
La storia dei successori dei fucili M16 è lunga, ha riguardato per esempio il costosissimo programma ACR e armi con lanciagranate leggere e munizioni moderne (esempio cinematografico potrebbe essere Aliens 2..), ma non se n'é fatto niente. Addirittura c'era un'idea di far sparare ad ogni munizione due proiettili con traiettorie leggermente divergenti per assicurare maggiori probabilità di colpire. I Marines, noti tiratori scelti, non devono averla presa affatto bene.
A parte questo c'erano vari tipi di bombe a mano, specie quelle a frammentazione tipo 'ananas', pesanti circa 600 gr, e rimpiazzate poi da tipi migliorati sia a frammentazione che incendiarie al fosforo. E' lungo raccontare tutti i tipi impiegati, ma ce ne sono stati anche di tipo fumogeno di vari colori, ma nessuno di tipo HEAT.
 
 
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I lanciafiamme erano pure utilizzati dagli americani, sia nella II GM che dopo, anche se in minore misura. Queste terribili armi avevano una miscela che garantiva una maggiore gittata rispetto ai tipi dell'Asse, per esempio, grazie ad una maggiore densità della sostansa, arrivando a 30-40 m e in generale essendo molto maneggevoli. In seguito si è arrivati persino ad un sistema d'arma chiamato M202, una specie di lanciarazzi quadruplo con razzi da 66 mm incendiari, una specie di lanciarazzi M72 multiplo. Anche qui ce n'é un esempio cinematografico con 'Commando' con Swarzy in azione, però utilizzando munizioni esplosive.
 
Un'arma particolare sono i fucili da tiro per cecchinaggio. I più importanti sono stati l'M21, versione sniper dell'M14, con tolleranze di lavorazione migliori e cannocchiale da 3 ingrandimenti. Era capace di piazzare 10 colpi in una rosa di 152 mm a 300 m, e uno degli accessori più apprezzati era quello di un soppressore del suono, che dava un rumore diverso e smorzato rispetto a quello di un normale colpo di fucile. Ambiamente utilizzato in Vietnam, la sua ragion d'essere era che, essendo da 7,62 mm, permetteva distanze d'ingaggio ben superiori rispetto ai circa 400 dei colpi M193 da 5,56 mm. Essendo capaci di sparare in maniera semiautomatica e automatica, è una delle poche armi di questo tipo con funzionamento non bolt-in (otturatore manuale), assieme all'SDV Dragunov, che però è diverso: ha solo la possibilità di fuoco automatico, ma è al contempo un'arma specifatamente prevista per questo compito, ed è l'unica arma con questa capacità di tiro semiautomatica tra quelle specifiche per il cecchinaggio.
 
Un successore era necessario e allora è arrivato l'M40, ovvero il Remington Model 700, sostituti degli M1 Garand. Ha funzionamento di tipo Mauser, con leva per l'otturatore, nuova canna in acciaio inox, cannocchiale da ben 10 ingrandimenti. La sua pesante canna in acciaio assicura ridotta dsipersione anche se l'arma è lunga 1117 mm di cui 610 di canna, e il peso è di 6,57 kg, v.iniziale 777 ms e caricatore di 5 colpi. Le ultime modifiche (relative alla canna, come anche il cannoncchiale da 10 ingrandimenti ) hanno dato origine all'M40A1, che a tutt'oggi costituisce un'ottima arma. I Marines, differentemente dall'esercito USA, hanno sempre avuto molta cura per i tiratori scelti-sniper, che hanno avuto il compito di raccogliere informazioni e di stare in avanti al grosso delle truppe, e come spiegava bene il (vero) sergente istrutture di FMJ, la migliore combinazione del mondo è il Marine e il suo fucile. Specialmente se è un fucile M40 e il marine è un soldato addestrato per compiti di sniping.
Un'altra arma da distanze ravvicinate erano i fucili a canna liscia, specie per le distanze ravvicinate. Sono usati sopratutto per combattimenti nella jungla, ma anche per l'abbordaggio di navi da controllare. Gli americani ne hanno fatta una serie impressionante, ma per lo più di tipo convenzionale. Però non è mancato l'AS dello Smit&Wesson con una struttura simile a quella dell'M16, ma con peso di 4,42 kg scarico e carico 5,69 kg, con 10 cartucce e cadenza di 375 c.min. In Vietnam vennero usati sopratutto armi come gli Ithaca model 37. Anche qui l'impiego iniziò nelle Filippine contro i Moros, con il Winchester M1897, che poi nella I GM venne usato come 'scopa delle trincee' dagli americani.
 
La storia dei fucili di precisione di grosso calibro invece ha origine negli USA con i fuciloni controcarri. La cosa va spiegata. Inizialmente si trattò dell'arrivo, nel mercato americano, di alcuni fuciloni Lathi 39 da 20 mm. Uno dei passatempi preferiti dai privati cittadini americani divenne, ad un certo punto del dopoguerra, sparare contro barili di benzina con le munizioni da 20 mm, e gli effetti erano assicurati. La cosa era facile: il fucilone era comprabile per corrispondenza e spedibile per via aerea a 99,95 $ e un pacchetto da 100 colpi per 84,95 $. Altri tempi, ma alcuni utenti cominciarono a pensare anche ai tiri a lungo raggio. Peccato che prima che questa via venisse esplorata del tutto le munizioni da 20 mm terminarono. Ma verso la fine degli anni '60 vennero masse a segno delle rapine in banca con armi da 20 mm (vedi 'Una calibro 20 mm per lo specialista' con Eastwood), e così al sig. Rossi, nonostante il famoso '2o emendamento' tanto amato dalla NRA, che il massimo calibro che i privati potevano portarsi dietro era il 12,7 mm. Ma certo che il 12,7x99 mm del tipo M2, lungo 137 mm e pesante 46 gr solo considerando il proiettile, e supera i 3.500 m di gittata. Tra i primi esempi di queste armi 'ridotte' c'era il fucilone controcarri PTRD-41 da 14,5 mm, adattato per questa munizione. Con un cannocchiale di puntamento si scoprì che era possibile sparare a 1000 m e oltre. Lo stesso venne fatto con i fuciloni controcarri Boys. Forse era nell'ordine delle cose che i fuciloni ad alta potenza potessero raggiungere precisione tanto alta, per la potenza della loro munizione ad alta velocità anche se questa era prevista per compiti controcarri a corto raggio. Negli anni successivi i Marines sperimentarono il Model 500, capace di sparare con precisione (con munizioni scelte) a distanze ben maggiori rispetto ai tipi da 7,62 mm. Per esempio, con una rosa di 872 mm a 1.500 m, ma contro grossi bersagli arriverebbe anche oltre i 2 km. In seguito cominciarono ad arrivare in scena i Barrett M82, che nonostante la sua struttura semiautomatica più pesante del minimo necessario, è stato adottato da molte forze armate: all'inizio degli anni '90 già c'erano stati ordini per oltre 1000 esemplari. Funziona in termini semiautomatica, peso circa 12 kg ed ha una cartuccia che può bucare un blindato leggero. Anche più inquietante, perfora agevolmente tutti i veicoli blindati commerciali. Con munizioni a flechette arriverebbe anche a 40 mm a 800 m. Nel mondo sono arrivati altri fuciloni per tiratori scelti: anche di calibro 14,5 mm e persino da 20 mm. Queste armi sono devastanti e potenzialmente pericolosissime: tra l'altro sono i peggiori nemici delle squadre mortaisti e mitraglieri. Un tiratore americano a Falluja ha ucciso due mortaisti da oltre 1.500 m con altrettanti colpi, tanto per capirci. Molto di più di quello che farebbe un'arma da 7,62 mm, anche se in questo calibro esiste una munizione di compromesso, come quella Lapua ad altissima potenza.
 
I fucili d'ordinanza americani erano inizialmente gli M1 Garand, a dire il vero piuttosto lontani dal concetto di moderno fucile d'assalto che poi si è affermato. Erano e sono armi pesanti, costruite sopratutto negli anni '40 e che sono a tutti gli effetti i primi fucili semiautomatici di successo. Sparano proiettili ad alta velocità e sono stati i successori degli ottimi Springfield M1903 a ripetizione ordinaria, praticamente dei Mauser in versione americanizzata. Queste armi erano state impiegate anche durante la guerra, prodotte nella vesione A3 e usate a lungo come fucili per cecchinaggio nella versione A4.
 
Questo bel fucile aveva le seguenti caratteristiche: lunghezza 1,105 m, canna 61 cm; peso 4,1 kg, velocità iniziale 855 ms e caricatore ad astuccio da 5 colpi.
 
L'M1 o meglio il Rifle, Caliber 0.30, M1(Garand) fu il primo e il migliore dei fucili automatici omologati per un organo militare, nel 1932. Passò però diverso tempo prima che entrasse in produzione, rifinendone le caratteristiche. Progettato da John C. Garand, era talmente ben progettato (a seguito di un notevole lavoro di rifinitura progettuale) che fu subito adottato e senza tante modifiche. Essendo necessario utilizzare molto la macchina utensile per costruirne le parti si trattava di un tipo dispendioso, ma era ottimo e affidabile, con un funzionamento semiautomatico a utilizzo indiretto dei gas di sparo. Gli americano erano già armati con l'M1 in larga misura. L'US Army divenne tanto grande in pochi mesi che fu necessario rimettere in produzione l'M1903. L'M1, classica arma della vittoria americana, immortalata in foto e filmati d'epoca, era un'arma di notevole successo a cui i soldati erano molto affezionati. L'automatismo del suo meccanismo rendeva possibile sparare senza tenere in conto la necessità di riarmare l'otturatore manualmente. Ma aveva qualche difetto: per esempio, la lastrina da 8 colpi o era caricata con tutti i colpi oppure non funzonava, e quando sparava tutti i colpi veniva espulsa con un rumore secco e caratteristico, cosa che certo poteva interessare un nemico nelle vicinanze. Le versioni per tiratori scelti erano l'M1D e C, del 1944, con cono spegnifiamma, calcio ripiegabile. I tedeschi l'utilizzavano con la designazione Selbstladegewehr 251(a), e lo apprezzarono tanto che utilizzarono tutti quelli che potevano catturare in azione. Ancora meno noto che i giapponesi ne produssero una copia con la designazione Tipo 5 da 7,7 mm, ma non se ne sentì parlare perché solo alcuni prototipi erano stati completati per la fine della guerra. Nel dopoguerra i Garand sono stati impiegati da nazioni di tutto il mondo occidentale. Per esempio, la Guardia nazionale americana lo ha avuto per moltissimo tempo come arma standard. Nell'E.I., certamente non all'avanguardia nelle armi per la fanteria, è stato ampiamente usato fino agli anni '90, anche perché il BM.59 non è stato realizzato in molti esemplari (circa 100.000). Questo era il tipo Beretta, che praticamente era la versione automatica del Garand. Ma negli USA venne realizzato appena qualche anno prima il Ruger M-14, che era a sua volta l'M1 modificato per il tiro automatico e con un caricatore conseguentemente dotato di più proiettili per rendere pratico questo tipo di utilizzo.
 
===Mitragliatrici e mortai<ref>Armi da guerra fascicoli 83, 101 e 103 </ref>===
Le caratteristiche di questi tipi erano:
Inizialmente gli americani avevano la M1919, arma di una buona validità, con una cugina di tipo aviazione, con maggiore cadenza di tiro. Sarebbe rimasta in servizio a lungo e ampiamente esportata, ma era da sostituire con armi più moderne.
 
Le mitragliatrici da 7,62 mm M60 sono state per lungo tempo quelle standard degli Stati Uniti. Era stata pensata fin dall'ultimo anno della guerra mondiale come T44. Il sistema d'alimentazione era ripreso dalla MG42, e il complesso pistone e otturatore del fucile mitragliatore FG 42. Per il resto venne fatto uso di acciaio stampato e plastica. Tutto questo avrebbe dovuto portare ad un'arma eccellente, ma questa nuova mitragliatrice, per quanto migliore della Browning M1919, di fatto non dimostrò una validità sufficiente e anzi fu decisamente deludente, quando venne introdotta in servizio alla fine degli anni '50, in un'epoca in cui gli Stati Uniti non erano più all'avanguardia nelle armi da fanteria. Queste armi, così note per le performances con gli eroi di Hollywood (sopratutto Rambo), erano in origine difficili da maneggiare e con un cambio canna che necessitava di smontare parzialmente l'arma. Ma dopo tanti sforzi è diventata una mitragliatrice all'altezza delle altre del panorama internazionale. Tuttavia i soldati non l'hanno mai amata dato che pesa molto, ed è di maneggio difficile. Nella forma basica è una mitragliatrice leggera con un bipiede in materiale stampato e riccamente traforato, spesso con una cinghia di trasporto considerata migliore della debole maniglia superiore per il trasporto. Aveva una struttura grossomodo a bullpup, con l'otturatore dentro il calcio. La sostituzione, come mitragliatrice leggera-fucile mitragliatore, con la Minimi M249 ben più leggera, sarebbe stata un bel passo avanti. Poi c'era la versione con tripiede per compiti pesanti. Ci sono state anche la versione C telecomandata per elicotteri (fino a 4 portate in avanti dagli Huey prima dell'avvento delle Minigun), la D per uso su supporto a candeliere senza calcio, su elicotteri e mezzi blindati; la E2 per l'uso da mezzi corazzati. La produzione è stata fatta sopratutto dalla Saco Defence Systems Division, appartenente alla Maremount Corporation. Visti i problemi dell'M60 come fucile mitragliatore, venne proposta una M60 modificata più leggera e di più facile maneggio, con bipiede spostato all'indietro, c'é un'impugnatura anteriore, sistema di sottrazione gas semplificato e così via.
*M1: lunghezza 1,07 m, canna 60,9 m; peso 4,313 kg, v.iniz. 855 ms, caricatore ad astuccio da 8 colpi.
*BM59: lunghezza 1,095 m, canna 49 cm, peso 4,6 kg scarico, v.iniz. 823 ms, caricatore da 20 colpi.
*M14: lunghezza 1,12 m, canna 56 cm, peso 3,88 kg, v.iniz. 853 ms, caricatore da 20 colpi, cadenza 700-750 c.min.
 
Caratteristiche: calibro 7,62 mm, lunghezza arma completa 1105 mm, canna 559 mm, peso 10,51 kg totale di cui 3,74 kg per la canna; cadenza di tiro 550 c.min, nastri da 50 colpi, v.iniziale 855 ms.
Il Garand era stato prodotto in Italia su licenza, per 100.000 esemplari entro il 1961, alcuni esportati in Danimarca e Indonesia. Era stato previsto di adottare la cartuccia NATO da 7,62x51 mm, anziché la vecchia 7,62x63 mm americana. La modifica dei Garand italiani era stata valutata ma scartata perché di fatto sarebbe stato un fucile superato. Allora venne riprogettato e adattato alla cartuccia NATO meno potente e dotato di un caricatore da 20 colpi nonché al fuoco automatico, opzione peraltro utilizzata piuttosto raramente in pratica dato il rinculo che anche la nuova cartuccia, meno potente ma più che temibile, conservava, specie considerando la cadenza di tiro di 750 c.min. Venne prodotto in vari tipi: Mod.1 che era quello standard, Mod. 2 con impugnatura a pistola e bipiede leggero, Mod. 3 per paracadutisti con calcio ripiegabile e lanciagranate smontabile sulla volata; Mod. 3 per truppe da montagna, simile ma con lanciagranate fisso;Mod. 4 con bipiede irrobustito e canna pesante, per impiego come arma da accompagnamento.
 
La M60, spesso chiamata 'Pig' veniva spesso utilizzata in pattuglie avanzate, con due armi per plotone di fanteria. I giudizi sono stati contrastanti: alcuni l'hanno apprezzata per precisione e affidabilità, ma in generale quest'arma ,prodotta per la prima volta negli anni '40 per poi attendere 10 anni di perfezionamenti ulteriori prima dell'entrata in servizio definitiva, è stata ben poco apprezzata anche se non pesa molto di più di altri tipi.
L'M14, noto sopratutto per la partecipazione alle prime fasi della Guerra in Vietnam, era l'adattamento per la cartuccia da 7,62 mm NATO, con fuoco selettivo automatico. La sua concezione era simile a quella del BM59, ma apparve prima e pesava meno. La sua origine fu comunque molto tribolata, con vari tipi intermedi designati T (Trial, prova) e solo nel '57 venne omologato questo nuovo tipo, mentre l'M15 similare ma con canna più pesante non passò in produzione. Prodotto da 4 fabbriche diverse, molto ben costruito. Ma nonostante la sua capacità di fuoco automatico venne spesso modificato per sparare solo a colpi singoli, anche perché la canna si surriscaldava presto. La produzione finì nel 1964 con 1.380.346 esemplari. Nel '68 venne presentato l'M14A1 con calcio a pistola e bipiede. Era un'arma d'accompagnamento automatica, ma non aveva la canna intercambiabile e quindi inficiava l'efficacia del suo fuoco automatico, giusto come l'RPK sovietico ma differentemente dal Bren inglese. Spesso gli M14 vennero forniti a nazioni estere, come Israele (prima che li sostituisse con i Galil, praticamente uno dei tanti figli degli AK-47). Nell'insieme un'arma ben costruita e abbastanza efficiente, ma obsoleta.
 
Certo che la SAW ovvero la Minimi da 5,56 mm, per quanto meno potente, ma con peso di 6,4 kg con bipiede e 9,7 con 200 colpi a nastro, ha significato un notevole passo avanti come arma leggera. Apparso nel 1974, compatibile persino con il caricatore da 30 colpi dell'M16 oltre che con il suo munizionamento da 5,56 mm, la versione SAW spara la nuova munizione SS109 ovvero l'M855 nel servizio americano, che rimpiazza la precedente M193 paricalibro.
 
A parte questo c'erano vari tipi di bombe a mano, specie quelle a frammentazione tipo 'ananas', pesanti circa 600 gr, e rimpiazzate poi da tipi migliorati sia a frammentazione che incendiarie al fosforo. E' lungo raccontare tutti i tipi impiegati, ma ce ne sono stati anche di tipo fumogeno di vari colori, ma nessuno di tipo HEAT.
Così arrivò l'era dei fucili d'assalto moderni. Uno dei meno ricordati è lo Stoner System, di Eugene Stoner. E' una famiglia di armi con 15 pezzi modulari, per farne un fucile d'assalto, carabina, mitragliatrice media. Sembrava avere molto successo, ma non ha avuto altrettanta produzione. E' stato testato con successo dai Marines e in Israele; in Vietnam venne usato dalla Delta Force. Inizialmente si trattava di un'arma da 7,62 mm, ma presto venne riprogettata per il 5,56 mm NATO, diventato più attuale agli inizi degli anni '60. Allo Stoner e all'AR-10, il vero antenato dell'M16, e poi seguirono finalmente gli M16.
 
I lanciafiamme erano pure utilizzati dagli americani, sia nella II GM che dopo, anche se in minore misura. Queste terribili armi avevano una miscela che garantiva una maggiore gittata rispetto ai tipi dell'Asse, per esempio, grazie ad una maggiore densità della sostansa, arrivando a 30-40 m e in generale essendo molto maneggevoli. In seguito si è arrivati persino ad un sistema d'arma chiamato M202, una specie di lanciarazzi quadruplo con razzi da 66 mm incendiari, una specie di lanciarazzi M72 multiplo. Anche qui ce n'é un esempio cinematografico con 'Commando' con Swarzy in azione, però utilizzando munizioni esplosive.
Mentre i tipi precedenti erano da 7,62 mm e non hanno avuto molti ordinativi (apparsi dal 1955), l'M16 ha ottenuto molto seguito. Ha vinto la gara dopo la sua apparizione come progetto commerciale (AR-15), prodotto inizialmente dalla Armalite. In pratica era l'AR-10 con il calibro 5,56 mm.
 
Ma prima di parlare di quest'arma torniamo alle armi della II GM. Ce n'era una particolare, la carabina M1. Le armi tipiche delle fanterie di seconda linea o specializzate (mitraglieri, per esempio) sono sempre state le pistole. Ma siccome la loro gittata utile pratica è notevolmente ridotta, nel 1940 gli americani tentarono una via diversa, allorché l'Esercito prospettò una categoria di nuove armi, maneggevoli ma nondimeno efficaci. Queste erano qualcosa di più di un mitra e qualcosa di meno di un fucile. Si tratta delle carabine, e la gara per la nuova arma 'di seconda linea' venne vinta da un modello Winchester, subito adottato come Carbine Caliber 0.30 M1. Con un sistema di sottrazione dei gas inconsueto e una cartuccia intermedia (in un certo qual modo, un'anticipazione di quella dei Kalashnikov..) questa carabina ebbe un successo strepitoso. In pratica divenne un'arma tipica anche di molte fanterie di prima linea, specie gli ufficiali e i serventi delle armi come le mitragliatrici o i mortai. Inizialmente prevista come arma semiautomatica, venne poi modificata con un sistema di funzionamento automatico e una cadenza di tiro fino a 775 c.min. Designata M2, si riconosceva dal caricatore da 30 colpi, utilizzabile anche dalla M1 in luogo di quello da 15. C'era persino una versione, la M3, da combattimento notturno (un anticipo sui tempi ancora più clamoroso) con un congegno di visione e puntamento IR. Prodotta in soli 2.100 esemplari, nondimeno fu una rivoluzione potenziale. In tutto, a fine della guerra vennero prodotte 6.332.000 carabine, anche di tipi ancora più maneggevoli con il calcio ripiegabile. I tedeschi la utilizzarono come Selbstladenkarabiner 455(a). La carabina M1 aveva una potenza di fuoco elevata, sopratutto nella versione automatica (è molto facile ricavare, specie con munizioni di bassa potenza, un'arma automatica da una già semiautomatica) e con un buon margine di autonomia di fuoco disponibile. Ma la cartuccia era poco potente: la gittata non arrivava che a un centinaio di metri per cui non si può dire che fosse molto meglio delle pistole. Ma comparata a quel cannone che era ed è il Garand, l'M1 è un'arma 'femminile' molto complementare. Fatta in gran parte in legno, molto carina, a confronto del primo sembra quasi un giocattolo. Le sue caratteristiche:
 
Un'altra arma da distanze ravvicinate erano i fucili a canna liscia, specie per le distanze ravvicinate. Sono usati sopratutto per combattimenti nella jungla, ma anche per l'abbordaggio di navi da controllare. Gli americani ne hanno fatta una serie impressionante, ma per lo più di tipo convenzionale. Però non è mancato l'AS dello Smit&Wesson con una struttura simile a quella dell'M16, ma con peso di 4,42 kg scarico e carico 5,69 kg, con 10 cartucce e cadenza di 375 c.min. In Vietnam vennero usati sopratutto armi come gli Ithaca model 37. Anche qui l'impiego iniziò nelle Filippine contro i Moros, con il Winchester M1897, che poi nella I GM venne usato come 'scopa delle trincee' dagli americani.
*Calibro: 7,62 mm, lunghezza 90,4 cm di cui 45,7 per la canna; peso 2,36 kg, velocità iniziale 600 ms
 
ne facevano un qualcosa di molto più maneggevole e facile da portarsi dietro, magari con una grossa quantità di munizioni. I Marines in particolare ne fecero uso per la prima volta, anche nei reparti di prima linea. Con il caldo tropicale era molto più sensato portarsi dietro quest'arma piuttosto che il Garand. La carabina M1 ha continuato ad essere utilizzata a lungo, ma sopratutto in campo civile e paramilitare (inclusa la polizia) essendo a tutti gli effetti un anello di congiunzione tra i mitra e i fucili veri e propri. In seguito il modello è stato ripreso con i Ruger Mini-14 del '73, ma stavolta si tratta di un derivato dell'M1 Garand, e quindi normalmente sparante come questo a tiro semiautomatico (40 c.min) cartucce da 5,56 mm.
 
Tornando all'M16, vincitore del concorso per il nuovo fucile d'assalto, esso era già presente come versione da 5,56 mm dell'AR-10 e noto come AR-15. Si tratta della classica arma con calcio in linea con il castello e manico-mirino al di sopra, rivestimento in plastica dura nero al posto del legno. Il fucile, dall'apparenza quasi da giocattolo (secondo una 'leggenda urbana' era fabbricato dalla Mattel..) spara a sottrazione di gas con chiusura per rotazione dell'otturatore. Ha uno spegnifiamma (non è un freno di bocca) che puà anche ospitare un lanciagranate, ma per non rovinare la canna si preferisce usare piuttosto il lanciagranate sotto la canna da 40 mm del tipo M203.
[[Immagine:M16_and_AK-47_length_comparison.png|350px|left|thumb|confronto diretto tra l'M16 e l'AK-47]]
L'M16, prima ancora dell'US Army, ebbe come primo cliente niente di meno che il British Army con una partita di 10.000 armi; poi arrivò anche un ordine dell'USAF, nel '61. Subito dopo l'US Army si convinse di come quest'arma dall'aspetto eterodosso e dal disegno moderno fosse valida e ne ordinò un certo quantitativo, sufficiente per farne l'arma standard successiva all'M14. Subito comparve nel SE asiatico, specie nell'arma della cavalleria aerea e nelle forze speciali. Nel '66 arrivò l'M16A1 con un congegno di bloccaggio dell'otturatore dovuto alle prime esperienze belliche. Il 'black rifle' (altra innovazione, i fucili in genere avevano un colore almeno in parte marrone, per via del legno usato) era spacciato come essere così efficiente da non avere nemmeno bisogno della normale manutenzione e pulizia. I soldati furono felici di prendere questa notizia come buona, e così l'avveniristico fucile ebbe un alto rateo di inceppamenti. Abbinata all'uso di una polvere da sparo del tutto diversa da quella usata nei test, che lasciava molti residui nella canna, ci si può immaginare i danni che faceva ai fucili. Si trattava della 'polvere a granuli' introdotta nel '54 in sostituzione della precedente IMR. Questo avvenne sopratutto per superare le ridotte capacità produttive per la polvere IMR, ma quest'informazione era stata in qualche modo persa nei meandri della burocrazia e i soldati ne fecero le conseguenze. Dopo che la cosa venne chiarita e che l'esercito prese di petto la questione con un'apposita commissione militare venne finalmente spiegato ai soldati come manutenere l'arma in maniera corretta e venne introdotto un sistema di sblocco delle munizioni inceppate con una leva sul lato destro. Inoltre, dato che questa infausta polvere causava un aumento della cadenza di tiro che rischiava, oltre che di rompere i meccanismi, di lasciare troppo presto vuoto il caricatore da 30 colpi, venne introdotto un tampone d'assorbimento a fine corsa per ridurre la velocità del meccanismo del sistema d'alimentazione. L'M16A1 ha poi confermato di essere un'ottima arma da guerra. Rispetto al Kalashnikov è più preciso e sembra pensato più per il tiro da spalla mirato che da fianco, a mò di mitra. E' però più difficile da produrre in tanti paesi del Terzo mondo e per questo venne tentato la sua 'detecnologizzazione' con l'AR-18, fabbricato dalla Armalite. Invece il grosso degli M16 è stato fabbricato dalla Colt. La versione A2 può usare la nuova munizione NATO SS109, parecchio più potente di quella origaria. Quest'ultima era piuttosto debole come effetti, ma con il problema della frammentazione o del ribaltamento che, a certe distanze e certe condizioni, si verifica facendo danni anche maggiori di un proiettile da 7,62 mm della precedente generazione. In generale però non è un'arma rinomata per la potenza, anche se la versione A2 ha la nuova munizione ben superiore anche in questo senso.
 
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*caratteristiche: lunghezza 99 cm, canna 51 cm, peso carico 3,64 kg, cadenza di tiro 700-950 c.min, v.iniz. 1000 ms.
E poi ci sono i mortai. La serie di armi introdotte erano le M2 da 60 mm e le M1 da 81 mm, entrambi modelli francesi Brandt prodotti su licenza, il secondo dei quali spesso portato con apposito veicolo portamortaio semicingolato. L'arma più famosa era certo quella 'chimica' per stendere sopratutto cortine nebbiogene: quello da 106,7 mm, un'arma pesante per il suo calibro ma precisa grazie al fatto d'essere rigata.
 
Le caratteristiche di queste armi, ampiamente usate anche nei decenni successivi (per esempio, i cinesi fornirono ai vietcong una versione copiata dell'M2 che a sua volta era un'arma francese):
L'M16 ebbe da subito o quasi delle versioni carabina, che non ebbero molto successo. Però l'attuale M4 (il suo antenato era il Col Commando) di fatto ne è la riedizione e sta riscuotendo successo tra le truppe moderne. Altri tipi di M16 hanno anche cannocchiali per la mira di precisione, applicabili anche a quelli ordinari, oppure sono in versione fucile mitragliatore.
 
*M2: tubo 72,6 cm, peso 19,05 kg, elevazione +40/+85°, portata 1814 m, peso 1,36 kg della munizione
In tutto l'M16 è un'arma prodotta in milioni di esemplari, la risposta al Kalashnikov russo, anche se di tipo del tutto diverso come dettagli e più avanzato. Le versioni più recenti sono l'M16A3 e A4.
 
*M1: tubo 1,257 m, peso 61,7 kg, alzo come sopra, direzione come sopra (14°), gittata 3008 m, bomba 3,12 kg
 
*Chemical Mortar: tubo 1,019 m, peso 149,7 kg, alzo +45/+59°, direzione 7°, gittata max 4.023 m, p. bomba 14,5 kg
 
Un'altra arma era il cannone d'appoggio M1 da 75mm ,a rma someggiabile pesante 588 kg con 8,9 kg di gittata massima e smontabile in sei carichi. Ottima arma d'accompagnamento, non ha avuto nel dopoguerra seguito e allora il suo posto è stato preso in pratica dal Mod. 56 OTO, per il semplice fatto che le munizioni da 105 mm erano il nuovo punto di riferimento per le artiglierie moderne. Scioccamente gli americani non hanno dato seguito a questo efficiente cannone d'appoggio, quando una semplice versione pantografata avrebbe potuto perpetuarne il successo.
 
 
Le armi americane moderne sono essenzialmente due: la M224 Lightweight Company Mortar da 60 mm, sconponibile in due carichi, che ha introdotto una spoletta, la M734, regolabile per lo scoppio in aria, con effetti paragonabili quasi a quelli della granata del mortaio da 81 mm in dotazione ai battaglioni.
 
Il successore dei Chemical Mortar era l'arma conosciuta come M30, spesso portata sui blindati M113. Spara colpi semifissi, di tre granate HE, due nebbiogene, una illuminate e due a caricamento chimico, una delle quali ha niente di meno che aggressivi chimici di 7-8 tipi diversi per rendere difficilissima la difesa contro di essi, mentre l'altra ha gas lacrimogeno CS. Il suo sostituto poteva essere il mortaio leggero Soltam da 120 mm, più potente. Anche in Europa in genere i mortai da 107 hanno ceduto il campo alle armi da 120 mm anche sugli M113. Caratteristiche: calibro 106,7 mm, lunghezza tubo di lancio 1,524 m, peso 305 kg, bomba 12,2 kg HE, 11,32 nebbiogena, 11,17 chimica; gittata 6.800 m con la HE.
 
Di fatto si tratta di un'arma molto migliore rispetto al suo paricalibro della II GM, ma è nondimeno stato tagliato fuori dalla linea evolutiva dei mortai pesanti. Ha una struttura più da cannone che da mortaio (e spesso così viene descritto), essendo tra l'altro dotato di un sistema d'assorbimento del rinculo e una pesante base d'appoggio circolare anziché rettangolare come il suo avo.
 
 
===Controcarri<ref>Armi da guerra 49</ref>===
 
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Tra le armi controcarri, ai primi Bazooka da 60 mm, capaci di perforare 120 mm d'acciaio se non meno, seguirono presto gli M20 da 89 mm con 280 mm di perforazione. I primi non erano efficaci a sufficienza contro i carri come i T-34, i secondi lo erano in maniera più che adatta. Questi bazooka, assieme ai cannoni SR sostituirono i vecchi cannoni controcarri da 37, 57 e 76 mm ancora in giro, mentre i cacciacarri vennero sostituiti dai carri armati veri e propri. I cannoni SR erano di vari tipi: da 57, 75 e 105 mm. Questi erano del fallimentare tipo M27, che non ebbe successo. Poi arrivarono gli M40 paricalibro, ma siccome usavano munizioni di tipo diverso, per evitare confusione indicati come M106. Ottime e potenti armi, pesanti quasi 200 kg, vennero larghissimamente impiegate come cannoni controcarri con gittata utile di 1 km, spesso su jeep dato il peso e la vampa di sparo notevoli, con una gittata max di 7 km. Spesso vennero usati anche con proiettili HE e altri tipi antipersonale, e furono popolari in Vietnam. Sebbene sostituiti dai missili TOW, di fatto le loro capacità di fuoco in appoggio erano tali da credere con difficoltà che ancora non siano stati rimessi in produzione, ora che il problema non è quello di distruggere solo carri di ultima generazione da grandi distanze. Altra arma SR è stata l'M67, portatile, da 90 mm, che è stata rimpiazzata dal Carl Gustav solo negli anni '90 per le truppe come i Rangers.