Pesca alla trota/Pesca a striscio

Indice del libro


Le varie tecniche di pesca a striscio sono senza dubbio efficaci, ma talvolta leggermente più complicate rispetto alla consueta tecnica con galleggiante. La montatura si esegue in questo modo: si fa passare il filo (lenza madre) attraverso un qualsiasi piombo da striscio (bombarde, vetrini, olivette) del peso desiderato in base al periodo dell'anno ed alla distanza alla quale si intende lanciare l'esca. Al piombo, che è sempre scorrevole, va legata necessariamente una girella tripla che consentirà all'esca di compiere il classico movimento rotatorio molto adescante per le trote,non dimentichiamo di inserire un gommino salvanodo prima di legare la girella; all'altra estremità della girella va legato un terminale che può andare dai 30 cm al metro e mezzo di lunghezza. Al terminale andrà legato un amo delle stesse dimensioni di quelli utilizzati per la pesca con galleggiante. L'azione di pesca è semplice in quanto consiste nel lanciare e recuperare la lenza di continuo. Esistono tantissimi tipi di recupero diversi, tuttavia possiamo indicarne qualcuno:

  • tremarella - consiste nel lanciare la lenza e nel recuperarla eseguendo dei rapidissimi e piccoli scatti con il cimino della canna (che per questo motivo dovrà essere molto flessibile) in modo tale da imprimere all'esca dei piccoli strappi.
  • saltarello - a differenza della tremarella, che normalmente si esegue con il vetrino, la tecnica del saltarello si pratica più comunemente con la bombarda. Si lancia l'esca e si aspetta qualche secondo per permettere ad essa di scendere sott'acqua, a questo punto il recupero andrà eseguito alzando la canna e riabbassandola (la manovella del mulinello dovrà essere girata nella fase di discesa). Così facendo si imprimerà all'esca un movimento altalenante molto utile soprattutto nei mesi caldi dell'anno.