Diritto pubblico/Le regole prescrittive

Indice del libro

Sezione: Il diritto, i soggetti, gli atti. Nozioni di base

Le regole di comportamento

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Ciascuno sa per esperienza diretta che cosa significhi comportarsi secondo regole. Ciò accade spesso, ad esempio, negli sport: chi gioca agli scacchi o pratica la pallacanestro - come naturalmente altri giochi o sport- sa bene che il suo comportamento nel gioco non è libero, ma deve svolgersi secondo regole predeterminate. Ma va da sé che anche al di fuori del gioco accade molto spesso che determinati comportamenti devono essere tenuti, e determinati altri devono essere evitati. I comportamenti umani, in altre parole, possono essere - oltre che semplicemente permessi - prescritti oppure vietati.

Così, secondo la comune convinzione, si deve dire la verità; salutati, si deve rispondere al saluto; nella circolazione stradale, quando il semaforo diventa rosso, ci si deve fermare; se si fa una promessa, bisogna mantenerla, e così pure vanno adempiuti i contratti. In tutti questi casi - come in innumerevoli altri - i nostri possibili comportamenti formano l'oggetto di una regola (o norma) che stabilisce se essi possano, non possano, oppure debbano essere tenuti.

Generalità e astrattezza

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Si noti che le regole di questo tipo non si riferiscono a singole persone, o a singoli casi, ma valgono per chiunque si trovi in una certa situazione, prevista dalla norma, e tutte le volte che una persona si trovi in quella situazione. Si dice perciò che le norme sono generali (nel senso che valgono per tutti coloro che si trovino o troveranno in una certa situazione) e astratte (nel senso che per ognuno, la norma varrà tutte le volte che egli si trova in una situazione dello stesso tipo). Ad esempio, la regola secondo la quale si deve circolare a destra è generale, perché vale per chiunque si trovi a circolare; ma è anche astratta, nel senso che vale non solo per una determinata occasione, ma ogni volta che uno si trovi a circolare. generalità ed astrattezza sono dunque caratteristiche delle regole delle quali abbiamo parlato.

Fa anche parte dell'esperienza comune che regole di questo tipo, cioè regole che prescrivono comportamenti, devono essere seguite ma, materialmente parlando, possono anche essere contraddette e trasgredite: come, ad esempio, quando qualcuno (avendo fretta o per altre ragioni) passa nono stante il semaforo rosso. La trasgressione, s'intende, è vietata, ma è tuttavia materialmente possibile. Solo perciò, del resto, ha un senso vietarla: nessuna persona di buon senso penserebbe di vietare azioni materialmente impossibili.

Regole prescrittive e regole descrittive

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Esistono poi anche altre «regole», diverse da queste. Ad esempio, tutti sanno che c'è una regola secondo la quale se aumenta la richiesta di certi beni, esistenti in misura limitata, i prezzi di quei beni aumentano (è la cosiddetta legge della domanda e dell'offerta); o che esiste un'altra regola secondo la quale un corpo immerso nell'acqua riceve una spinta pari al peso dell'acqua spostata. Tuttavia queste regole, corrispondenti alle «leggi» naturali, o a quelle dell'economia, non vogliono certo imporre quei comportamenti, ogni volta che si diano quelle determinate circostanze, ma semplicemente constatano che essi, di fatto, si verificano.

Così il senso della legge della domanda e dell'offerta non è che, se la richiesta aumenta, i prezzi debbano salire: la conseguenza è anzi per lo più tanto indesiderata, che a volte ci si sforza di impedirla. La «regola» si limita invece a descrivere ciò che normalmente accade. Diciamo perciò che si tratta di regole di tipo descrittivo, e che a queste si contrappongono le regole di tipo prescrittivo, quali erano quelle di cui si parlava all'inizio,

Si noti che quando si tratta di valutare se ci si trovi realmente di fronte ad una regola, si seguono criteri diversi a seconda che si tratti di regole prescrittive o di regole descrittive. Le regole descrittive, in effetti, possono essere vere o false a seconda che l'osservazione empirica della realtà le confermi o meno; ma una regola descrittiva «falsa» è, più semplicemente, un qualcosa che non esiste come regola. La regola prescrittiva, al contrario, non diventa affatto falsa per la sola circostanza che il comportamento da essa prescritto talora non si verifica (per il fatto, cioè, di non venire in sin goli casi osservata). Se trasgredita, essa non cessa per nulla, in generale, di esistere come regola.

Regola e trasgressione

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Al contrario, la trasgressione è essa stessa in qualche modo prevista e, essendo ovviamente disapprovata, provoca l'applicazione di altre regole, appositamente stabilite per tale ipotesi: significherebbe ben poco l'esistenza di una regola, se si potesse non rispettarla senza subire nessuna conseguenza o senza provocare nessuna reazione. Le regole prescrittive, dunque, sono regole che qualificano come dovuto o come vietato un determinato comportamnto. Sempre, però, è materialmente possibile un comportamento diverso e difforme, che costituisce trasgressione della regola.