Confessione di fede di Westminster/cfw15/cfw15-2
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15:2 Con il ravvedimento, il peccatore, quando vede e sente, non solo il pericolo [in cui incorre a causa] dei suoi peccati, ma anche quanto essi siano abominevoli ed odiosi, contrari alla natura santa e alla giusta legge di Dio, e quando coglie la misericordia di Dio in Cristo verso coloro che [da essi] si pentono, tanto si rammarica per i suoi peccati e li detesta che si volge da essi tutti verso Dio (292), proponendosi e sforzandosi di camminare con Lui in tutte le vie dei Suoi comandamenti (293).
Testo originale
modificaInglese | Latino |
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II. By it a sinner, out of the sight and sense, not only of the danger, but also of the filthiness and odiousness of his sins, as contrary to the holy nature and righteous law of God, and upon the apprehension of his mercy in Christ to such as are penitent, so grieves for and hates his sins as to turn from them all unto God, purposing and endeavoring to walk with him in all the ways of his commandments. | II. Per eam peccator ex inspectu sensuque non solum periculi verum etiam turpitudinis, ac naturæ peccatorum suorum prorsus abominandæ. utpote sanctæ Dei naturæ, justæque legi adversantium, atque e perspecta ejus erga pœnitentes in Christo misericordia, ita peccata sua deflet ac detestatur, ut ab eis omnibus ad Deum convertatur cum proposito conatuque in cunctis mandatorum ejus viis cum eodem ambulandi. |
Riferimenti biblici
modifica- (292) "Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le sue vie, casa d'Israele», dice il Signore, DIO. «Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni e non avrete più occasione di caduta nell'iniquità! Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d'Israele? ... Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni, che non erano buone, e avrete disgusto di voi stessi a motivo delle vostre iniquità e delle vostre abominazioni" (Ezechiele 18:30-31; 36:31); "Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d'argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d'oro; le getterete via come una cosa impura,«Fuori di qui!», direte loro..." (Isaia 30:22); "Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò ch'è male agli occhi tuoi. Perciò sei giusto quando parli, e irreprensibile quando giudichi" (Salmo 51:4); "Io odo, odo Efraim che si rammarica: "Tu mi hai punito, come un vitello non domato; convertimi, e io mi convertirò, poiché tu sei il SIGNORE, il mio Dio. Dopo che mi sono sviato, io mi sono pentito; dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l'anca; io sono coperto di vergogna, confuso, perché porto l'infamia della mia giovinezza" (Geremia 31:18-19); "Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia" (Galati 2:12-13); "Odiate il male, amate il bene e, nei tribunali, stabilite saldamente il diritto. Forse il SIGNORE, Dio degli eserciti, avrà pietà del resto di Giuseppe" (Amos 5:15); "Per questo ritengo giusti tutti i tuoi precetti e odio ogni sentiero di menzogna" (Salmo 119:128); "Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi questa vostra tristezza secondo Dio, anzi, quante scuse, quanto sdegno, quanto timore, quanto desiderio, quanto zelo, quale punizione! In ogni maniera avete dimostrato di essere puri in questo affare" (2 Corinzi 7:11).
- (293) "Non dovrò vergognarmi quando considererò tutti i tuoi comandamenti ... Ho esaminato le mie vie e ho orientato i miei passi verso le tue testimonianze ... Ho giurato, e lo manterrò, di osservare i tuoi giusti giudizi" (Salmo 119:6,59,106); "Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore" (Luca 1:6); "Prima di Giosia non c'è stato re che come lui si sia convertito al SIGNORE con tutto il suo cuore, con tutta l'anima sua e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non ne è sorto uno simile" (2 Re 23:25).
Commento
modificaPer esso il peccatore, considerando e toccando con mano i suoi peccati (prendendone viva coscienza) non solo per la loro pericolosità, ma pure in quanto siano immondi, turpi (moralmente vergognosi, che offendono gravemente la dignità, l’onestà e soprattutto il pudore, sconci, sozzi, ributtanti) e odiosi, contrari alla santa natura di Dio ed alla sua giusta legge, e attingendo la misericordia in Cristo per tutti coloro che si pentono, così odia e si rammarica dei suoi peccati, tanto da volgersi da essi tutti [da voltare loro le spalle] verso Dio, proponendosi e sforzandosi [dandosi da fare] di camminare con Lui in tutto ciò che i suoi comandamenti affermano. In questo consiste la conversione.