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Il portoghese, come le altre lingue neolatine, utilizza l'alfabeto latino. Ad esso vengono però aggiunte le vocali con quattro tipi di accenti diversi, ed a volte determinate lettere si pronunciano in modo diverso dall'italiano. L'alfabeto portoghese è composto da 18 consonanti e 5 vocali, per un totale di 23 lettere in questa successione:

A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, X e Z.


Le lettere K, W e Y vengono usate solo nelle parole di origine straniera. Alle 23 lettere dell'alfabeto si aggiungono inoltre le seguenti lettere accentate:

À, Á, Ã, Â, É, Ê, Í, Ó, Õ, Ô, Ú e la Ç

Pronuncia delle lettere

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  • "A" Si pronuncia in genere come in italiano, e nei casi in cui è accentata con l'accento grave od acuto: "À" , "Á". Si pronuncia con suono nasale /ɑ̃/ quando, nella stessa sillaba, è seguita dalle consonanti nasali "m" ed "n"; quando è accentata con la tilde "Ã", e quando è accentata con l'accento circonflesso "Â".
  • "C" Si pronuncia /s/ davanti ad "e" ed "i". Quando ha la cediglia "Ç" si pronuncia sempre /s/. Il gruppo "CH" si legge come in italiano "sci". Il gruppo "" si pronuncia come una "x" /ks/.
  • "D" In portoghese brasiliano si pronuncia "gi" quando è seguito da "i", o da "e" (solo in fine di parola).
  • "E" Si pronuncia "è" quando ha l'accento acuto "É"; si legge invece "é" quando ha l'accento circonflesso "Ê". Ha suono nasale quando, nella stessa sillaba, è seguita delle vocali nasali "m" ed "n". Quando si trova in fine di parola si pronuncia /ə/ ("e" semimuta) in portoghese europeo, ed /i/ in portoghese brasiliano.
  • "G" Si pronuncia come in francese "j", o come nelle lingue slave "ž" quando è seguita da "e" o da "i". Dà luogo al gruppo "GUE" e "GUI" che si leggono come in italiano "ghe", "ghi"; se però questi gruppi portano la dieresi sulla "u" ("GÜE"; "GÜI") si pronunciano come in italiano "gue", "gui".
  • "I" Si pronuncia con suono nasale quando, nella stessa sillaba, è seguita delle vocali nasali "m" ed "n". Si accenta solo con l'accento acuto "Í"
  • "J" Ha sempre il suono dolce della "j" francese o della "ž" delle lingue slave.
  • "L" Si pronuncia arrotondando il suono con la lingua sul palato. In brasiliano quando è seguita da consonante, o quando è in fine parola si pronuncia "u". Dà luogo al gruppo "LH" che si pronuncia come in italiano "gli".
  • "M" Dà luogo ai suoni nasali quando è preceduta, nella stessa sillaba, dalle vocali.
  • "N" Dà luogo ai suoni nasali quando è preceduta, nella stessa sillaba, dalle vocali. Quando è seguita dalla "h", dà luogo al gruppo "NH" che si pronuncia come in italiano "gn".
  • "O" Si pronuncia "u" quando è in fine di parola; "ò" quando è accentata con l'accento acuto "Ó"; "ó" quando è accentata con l'accento circonflesso "Ô". Si pronuncia con suono nasale quando, nella stessa sillaba, è seguita delle vocali nasali "m" ed "n"; o quando è accentata con la tilde "Õ".
  • "Q" Dà luogo al gruppo "QUE" e "QUI" che si leggono come in italiano "che", "chi". Se però (solo in brasiliano) questi gruppi portano la dieresi sulla "u" ("QÜE"; "QÜI") si pronunciano come in italiano "que", "qui".
  • "R" In portoghese europeo si pronuncia come la "r" francese quando è all'inizio di parola o quando è doppia. In portoghese brasiliano si pronuncia più o meno come un'/h/ quando è all'inizio di parola o quando è doppia.
  • "S" Si pronuncia più o meno come la "sci" italiano quando è seguita da consonante o quando è in fine di parola.
  • "T" In portoghese brasiliano si pronuncia "ci" quando è seguito da "i", o da "e" (solo in fine di parola).
  • "U" Si pronuncia con suono nasale quando, nella stessa sillaba, è seguita delle vocali nasali "m" ed "n". Si accenta solo con l'accento acuto "Ú".
  • "X" Si può pronunciare sia /ks/, che /s/, che /ʒə/, dipende dai casi.
  • "Z" Si pronuncia come "s" sonora /z/ come in italiano "rosa"

L'accentazione delle parole

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In portoghese, come in altre lingue latine, si accentano le parole che non seguono la regola generale di accentazione. Bisogna però ricordare che il portoghese distingue le vocali ed i dittonghi in quattro tipi:

  • vocali aperte ("vogais abertas") à, á, é, ó;
  • vocali medie ("vogais médias") ê, ô;
  • vocali chiuse ("vogais fechadas") í, ú;
  • vocali nasali ("vogais nasais") â, ã, an, am, en, em, in, im, õ, on, om, un, um.

In portoghese si accentano

  1. le parole tronche ("palavras agudas") quando:
    1. terminano con le vocali aperte "a", "e", "o" o con le vocali medie "e" ed "o". (es: "sofá", "pés", "após", "", "avô")
    2. terminano nei dittonghi aperti "ei", "oi", "eu" (es: "anéis", "herói", "céu")
    3. avendo due o più sillabe, terminano in "em" ed "ens" (es: "alguém", "parabéns")
    4. terminano nelle vocali "i" ed "u" che non formano dittongo con la vocale che le precede, seguite o no da "s" (es: "", "país", "baú")
  2. le parole piane ("palavras graves") quando:
    1. terminano in "i" od "u" seguite o no da "s" (es: "júri", "bónus")
    2. terminano in dittongo od in vocale nasale seguite o no da "s" (es: "bênção", "órgão", "túneis", "fósseis")
    3. hanno dittongo aperto e tonico "ói" (es: "paranóico", "azóico")
    4. hanno "i" od "u" tonico, ma che non formino dittongo con la vocale precedente (es: "seríeis", "baía", "suíno", "ruído")
    5. con vocale tonica aperta o media, per distinguerle dalle loro omografe (es: "saudámos", "secámos", "pôde")
  3. le parole sdrucciole ("palavras esdrúxulas") si accentano sempre con l'accento acuto quando la vocale è aperta e con l'accento circonflesso quando la vocale è media (es: "rápido", "fenómeno", "ânfora", "fôssemos", "área", "ignorância", "inócuo")