Utente:Carmensssita/Sandbox

Questa è la pagina di prova dove svilupperò l'introduzione del dialogo "Sofista" e il suo contenuto. Il Sofista è un dialogo ontologico scritto da Platone nel suo ultimo periodo di scrittura, nel quale riflette sulla speculazione delle idee nel mondo sensibile in cui esse partecipano. Fa parte della trilogia che comprende anche il Cratilo e il Teeteto . In esso dà spazio alla ricerca per la definizione del termine sofista, che appare sotto alcuni aspetti paragonabile al filosofo o al politico. Si concentra sulla natura della diairetica e sul problema del criterio della falsità e della verità, facendo anche una distinzione tra identità e diversità. Il dialogo si apre con Socrate che cede il posto allo straniero di Elea, il quale resta anonimo per tutta l'opera, che intraprende una discussione con l'alunno di Teodoro, Teeteto. Nel Sofista Platone attribuisce al sofista stesso sei definizioni diverse. Nella prima definizione viene identificato come cacciatore di giovani facoltosi, nella seconda come commerciante di nozioni inerenti all'anima, nella terza venditore di tali nozioni e di conseguenza delle sue conoscenze. Mentre nella quarta definizione il Sofista ha il ruolo di colui che prende parte alle discussioni con arte e viene definito cacciatore, purificatore di anime e colui che è in possesso di tutto lo scibile umano, con la capacità di contraddire su qualsiasi argomento. A seguire Platone incentra il suo dialogo anche sulla teoria dei generi sommi dell'essere e divide le idee attribuendo ad ognuna di esse uno degli attributi fondamentali di ciascuna : per l'idea di essere ogni idea è o esiste, poichè esiste sempre per se stessa; per l'idea dell'identico invece ogni idea è identica a se stessa, ma allo stesso tempo diversa dalle altre perchè ognuna ha caratteristiche proprie; inoltre ogni idea può essere fine a se stessa, quindi restare ferma, e allo stesso tempo entrare in relazione con altre; questi ultimi due concetti ci riportano all'idea di quiete e movimento. Il dialogo si basa sulla ricerca del sofista a cui Platone cerca di attribuire una definizione creando una figura simile a quella di un filosofo o un politico, attraverso un metodo diairetico, per esempio fa similitudini e lo paragona ad un pescatore. Il filosofo di Elea nel corso dell'opera prova a dare una spiegazion per il concetto di non essere, il quale viene confuso con il nulla. A titolo esemplificativo "A non è B" significa che "A è diverso da B", quindi l'unico modo per esistere il non essere è l'essere diverso da un'altra cosa. Con questa affermazione, Platone viola le idee di Parmenide e ciò viene identificato come parricidio di Parmenide. Un altro dei temi sviluppati è l'essere e le cose che sono : l'essere non è qualcosa di immobile e peretto, ma ha vita e anima; esso è sia moto che immobilità e questi fattori rappresentano le diverse forme dell'essere. In aggiunta tutto ciò che è capace di entrare in un campo di relazione esiste; infatti lìessere può agire e subire un'azione, diversamente dal non-essere. Infine il concetto di errore esprime qualcosa in modo diversa da come in realtà è, inoltre sostiene la sua involontarietà che nel caso in cui dovesse esistere, non è voluto come tale. Come già accennato in prcedenza viene esaltato il principio di non contraddizione : vero e falso possono essere definiti come la corrispondenza attuata ad uno stato reale di cose. Quando si dice il falso, si può anche pensare al falso.