Utente:AlePas97/Chimica Forense/Prove
Polimeri
modificaI polimeri sono una famiglia di molecole caratterizzate da un'elevata massa molecolare, sono costituiti dalla continua ripetizione nello spazio di un certo numero di monomeri (per monomero si intende una molecola semplice avente dei gruppi funzionali tali da renderla in grado di combinarsi ricorsivamente con altre molecole) per formare macromolecole. Nel caso in cui i monomeri che costituiscono la molecola finale sono differenti tra loro si parlerà di co-polimeri. I polimeri possono presentare come unità polimeriche altri polimeri o co-polimeri differenti.
Questo tipo di prova è molto facile che sia presente e che venga campionata in un'indagine forense, è infatti possibile trovarla come costituente di altre prove come ad esempio nelle fibre, nelle pitture e nei documenti. I polimeri più comuni sono sicuramente quelli che presentano uno scheletro in carbonio ma, anche se meno diffusi, esistono anche quelli a base inorganica (un esempio sono i polimeri con uno scheletro in silicio).
È possibile suddividerli in in 3 categorie principali in base alle loro proprietà chimico-fisiche:
- termoplastici: polimeri che quando vengono scaldati si sciolgono e solidificano se vengono raffreddati (sono quelli che caratterizzano le materie plastiche);
- thermoset: polimeri che presentano una struttura reticolata e si decompongono quando viene fornito loro del calore;
- elastomeri: polimeri presentanti anch'essi una struttura reticolata ma, a differenza dei thermoset, presentano caratteristiche gommose.
In fase di sintesi delle materie plastiche vengono aggiunti degli additivi per conferire al prodotto finale determinate caratteristiche. Tra questi i più comuni sono:
- fillers;
- plastificanti;
- stabilizzanti;
- colori/pigmenti
Trattandosi di sostanze molto utilizzate come contenitori, sono molto utili nell'analitica applicata forense. Grazie infatti a questo loro utilizzo è possibile collegare una determinata prova ad una sorgente, in modo tale da fornire informazioni preziose riguardanti la sua provenienza. I polimeri più comuni ed utilizzati al fine di produrre materie plastiche per contenitori o per imballaggi sono i seguenti:
- polietilene (PE);
- polipropilene (PP);
- polistirene (PS);
- polietilene tereftalato (PET);
Sono delle prove molto comuni da trovare anche in incidenti stradali in quanto vengono utilizzate per la produzione di molti pezzi delle automobili; potranno essere quindi campionate anche in questo scenario.
Fibre
modificaSi tratta dei campioni più comuni ed importanti che è possibile rinvenire in uno scenario forense. La loro importanza deriva dal fatto che si possono trasferiscono in modo molto facile da una superficie all'altra permettendo così di collegare le fibre ad un sospettato ed in un secondo momento quest'ultimo ad una scena del crimine. Per farlo è necessario si sfruttano tecniche comparative; quindi si osserverà il campione rinvenuto sulla scena con altri campioni a disposizione. Le fibre possono essere campionate dai vestiti, dai tappeti o dagli interni delle automobili. La tecnica di campionamento più utilizzata prevede l'impiego del nastro adesivo premendolo direttamente sulla superficie da campionare.
Le fibre si possono raggruppare in due grandi insiemi:
- naturali; sono quelle provenienti dagli animali (capelli, lana, seta ecc.), dalle piante (cotone, lino, canapa, iuta ecc. ) o dalle miniere (amianto).
- artificiali; che vengono suddivise in fibre sintetiche (prodotte con polimeri sintetici) e in fibre rigenerate (prodotte modificando chimicamente un polimero già presente naturalmente all'interno della fibra).
Industrialmente le fibre vengono colorate con dei coloranti sintetici. Questi, per essere distinti, vengono classificati tramite un numero: l'Indice di Colore (CI)[1]. Questo indice prevede di classificare i coloranti basandosi sulla loro struttura chimica, costituita principalmente atomi di azoto, antrachinoni, carbonili, ecc.
Andare a determinare la struttura del colorante e, quindi successivamente il suo CI, permette di collegare una prova ad una manifattura potendo quindi aiutare nella risoluzione dell'indagine.
Vernici
modificaLe vernici vengono utilizzate per colorare e ricoprire qualsiasi tipo di superfice. In ambito forense sono molto importanti quelle rinvenute durante i furti (quindi le pitture di tipo architettonico) e quelle campionate a seguito di un incidente stradale (quindi le pitture utilizzate in ambito automobilistico). Dal momento che il mercato offre una vastissima quantità di pitture, presentanti ognuna composizione differente, sono una prova molto preziosa al fine di tracciare la sorgente da cui è prelevata.
Le vernici sono soluzioni omogenee costituite da:
- pigmenti, ovvero gli agenti coloranti. Queste sono particelle sospese in un solvente a cui si possono aggiungere dei metalli per dare un effetto metallizzato (questo soprattutto in campo automobilistico). Possono essere inorganici o organici e di origine sintetica o naturale.
- leganti, i quali forniscono il mezzo di supporto per i pigmenti e gli additivi. Questa classe di sostanze permettono la formazione di un film superficiale nel momento in cui un oggetto viene verniciato e si asciuga. I leganti tipici sono a base di resine acriliche e resine alchidiche.
- solventi, di cui esistono un grandissimo numero utilizzabili all'interno delle vernici. La loro presenza aiuta sia per garantire la forma liquida della vernice sia per far formare il film superficiale in modo più uniforme. L'asciugatura di una vernice è la combinazione tra l'evaporazione del solvente e la polimerizzazione.
- Additivi, sono sostanze il cui scopo è quello di migliorare le proprietà della vernice. Tra i più comuni presenti vengono aggiunti gli estensori (pigmenti a basso costo che vengono inseriti per ridurre il prezzo della vernice) e i plastificanti (composti che permettono di incrementare la flessibilità).
Le vernici vengono possono essere applicate su qualsiasi tipo di superfice, da quelle non porose (ad es. metalli) a quelle porose (ad es. legno). La vernice viene applicata su più strati; il numero e la natura di questi varia in base all'oggetto da verniciare, ma il primo strato è uguale per tutte le superfici e consiste nell'applicazione di un primer il cui scopo è quello di uniformare la base su cui successivamente verrà applicata la vernice vera e propria. Per vedere un'applicazione pratica di quanto detto riporto il processo di verniciatura di un'auto, costituito solitamente da quattro stadi differenti:
- il primo prevede la stesura di un polimero (resina epossidica) elettrodepositato sull'acciaio per fornire resistenza alla corrosione.
- il secondo prevede l'applicazione di una mano di primer, composto formato da una resina epossidica-polistirenica oppure da uretano e pigmenti. Il suo scopo è quello di Fornire una superficie più uniforme.
- il terzo stadio vede l'applicazione della vernice, che determinerà il colore dell'auto. Solitamente è costituita da un legante a base acrilica.
- il quarto ed ultimo stadio prevedere l'applicazione di un rivestimento trasparente a base acrilica o uretanica.
Documenti
modificaEssendo i documenti fonti ufficiali di informazioni, analizzarli è estremamente importante per fornire informazioni relative alla sua origine. In chimica forense analizzare un documento è più importante al fine di determinare se, a seguito di un delitto, è stata eseguita una sua adulterazione.
Per far ciò vengono osservati ed analizzati i costituenti di un documento, ovvero:
- la carta, viene prodotta dal processo dalla polpa vegetale proveniente tendenzialmente dagli alberi. Vengono aggiunti agenti esterni per rendere il composto risultante più idrofobico permettendo quindi all'inchiostro di asciugarsi rapidamente senza colare. Si possono rinvenire anche un insieme di minerali, resine e coloranti, molto importanti perché la loro composizione relativa varia in base alle manifatture permettendo quindi di identificare la provenienza del campione.
- l'inchiostro, il quale presenta una matrice molto complessa che include colori, pigmenti, solventi, resine e lubrificanti. Analizzarlo permette di determinare l'origine di due inchiostri presi a campione o la data in cui è stato fabbricato.
- il toner, si tratta di un particolare inchiostro diffuso solo nei documenti stampati, la grande variabilità di composti al suo interno permette di dire se un documento è stato stampato o fotocopiato utilizzando lo stesso toner e quindi se sono state effettuate alterazioni. Il toner una volta asciutto è costituito da pigmenti (carbone nero), leganti polimerici (stirene-acrilato, stirene-butadiene, resine poliesteriche ed epossidiche) ed infine additivi (ferrite e magnetite).
Vetri
modificaIl vetro è un tipo di materiale particolare perchè è allo stesso tempo duro e fragile. Infatti a seguito di un urto è molto probabile che si rompa formando moltissimi frammenti di piccole dimensioni. Questa è infatti la forma più comune sotto la quale è possibile rinvenirlo in un'indagine, potendolo campionare dai vestiti di un sospettato o prelevato da terra a seguito di un incidente stradale.
A livello industriale il vetro si produce dal processo di fusione della silice e di altri ossidi metallici a temperature parecchio elevate (1700°C)[2]. Subito dopo viene velocemente raffreddato in modo tale da poter ottenere la struttura amorfa caratteristica. Il fatto che vengano introdotti degli ossidi metallici o i rispettivi carbonati (Na2O, K2O, Na2CO3 e K2CO3) [3] è un "trucco industriale" utile per abbassarne la temperatura di fusione da 1700°C circa a meno di 1000°C [4] avendo un risparmio a livello di costi. Altri ossidi invece, CaO e MgO, sono utili al fine di migliorarne le proprietà chimiche e meccaniche.
I vetri sono composti anche da elementi in tracce presenti come impurezze naturali oppure vengono aggiunte di proposito per conferirgli un determinato colore.
Esistono diversi tipi di vetri che possono venire classificati sulla base della loro composizione:
- vetri soda-lime. È la classe che si incontra più comunemente nelle indagini forensi, è un tipo di vetro formato da SiO2 con l'aggiunta di Na2O, K2O e CaO, AlO3 ed infine MgO come stabilizzanti;
- vetri borosilicati. Sono vetri soda-lime che contengono una percentuale superiore al 5% di acido borico.
In base a quale sarà l'utilizzo ultimo del vetro, esistono diversi metodi per produrli:
- vetro float. Si produce facendo stratificare il vetro fuso in un bagno di stagno fuso in atmosfera inerte in modo tale da produrre una superficie piatta. Questo vetro trova impiego nelle costruzioni e nei veicoli;
- vetro temperato. Si produce sfruttando un rapido riscaldamento seguito da un raffreddamento durante la fase di produzione. Questo processo gli conferisce una robustezza maggiore rispetto al vetro normale. Viene usato nei veicoli e come vetro di sicurezza;
- vetro stratificato. Si produce legando con una pellicola di natura plastica diversi strati di vetro. Trovano largo impiego nei parabrezza delle vetture o anche loro come vetri di sicurezza;
Suolo
modificaI campioni di suolo possono essere raccolti da diversi fonti in un'indagine forense, ad esempio dalle scarpe e dai vestiti della vittima oppure addirittura dal veicolo di un indiziato. Si tratta di una prova molto importante al fine di collegare un indiziato alla scena del crimine grazie a metodi comparativi. Per farlo, si preleva un altro campione di suolo da uno specifico luogo e lo si compara quindi con quello rinvenuto sulla scena del crimine.
Il suolo è una matrice molto complessa di minerali, materia organica e di materiali artificiali (vetro ad esempio). I minerali ne sono la parte prevalente formando la componente inorganica. Questi derivano dal fenomeno di erosione delle rocce che sono composte da minerali di diversa composizione e dimensione.
É possibile classificare un suolo suddividendolo in base alle sue componenti principali nel seguente modo:
- sabbia (presentando una granulometria nell'ordine di 2 - 0.02 mm);[5]
- sedimenti (presentando una granulometria nell'ordine di 0.02 - 0.002 mm);[6]
- argilla (presentando una granulometria nell'ordine <0.002 mm).[7]
Analizzandone un campione è si nota che alcuni minerali sono più comuni da trovare rispetto ad altri ma la composizione relativa (quindi le quantità di un minerale rispetto ad un altro) varia di molto da luogo a luogo (anche a distanze molto piccole da un prelievo all'altro). Per questo motivo è una prova molto importante in ambito forense ed è molto importante controllare la composizione del terreno anche nelle vicinanze del punto di prelievo.
La componente organica all'interno del suolo è presente in quantità minori (<5%) a causa della decomposizione di composti vegetali e/o animali.
Esplosivi
modificaL'esplosione è un fenomeno che si verifica nel momento in cui un gas contenuto all'interno di un recipiente chiuso aumenta velocemente di volume a causa di processi sia chimici che meccanici.
É possibile campionare un esplosivo presente in uno scenario forense in due momenti: lo si può prelevare prima che si sia verificata l'esplosione (quindi a seguito di un disarmo) oppure dopo che questo è esploso, costringendo quindi gli esperti a raccogliere i detriti presenti sul luogo.
Gli esplosivi possono essere classificati in due grandi famiglie, basandosi sulla velocità con cui avviene la reazione di decomposizione:
- esplosivi deflagranti. Possono essere accesi da una scintilla o da una fiamma presente in un ambiente ristretto, la propagazione della fiamma si ha da particella a particella;
- esplosivi detonanti. Per far partire la detonazione hanno bisogno di una sostanza iniziatrice iniziatore, producono onde d'urto ad alta pressione. Sono più potenti rispetto agli altri.
Inoltre, gli esplosivi possono essere distinti basandosi sulla loro struttura chimica:
- quelli contenenti composti nitrati, che ne contengono tre o più nitro gruppi su un anello benzenico. Si possono usare come esplosivi anche composti che presentano due nitro gruppi;
- quelli che contengono esteri nitrici, contengono gruppi nitrossi (NO2-O) e nitrammine (-C-N-NO2);
- quelli composti da sali di acido nitrico, acido clorico o perclorico;
- quelli a base di azidi.
Armi da fuoco
modificaCampionare e analizzare i proiettili è molto importante, si tratta forse di una delle prove più importanti quando si effettua un'indagine forense. Dalla loro osservazione si possono ottenere importanti informazioni relativamente ad un crimine. Oltre ai proiettili, in questo tipo di indagine, hanno un ruolo di spicco anche l'arma che ha fatto fuoco e i residui di sparo (GSR).
Le cartucce sono formate da:
- innesco, i cui componenti principali sono delle sostanze iniziatrici della reazione e possono essere dei combustibili o degli agenti ossidanti.
- propellente, si tratta solitamente di sostanze a base di nitroderivati (ad esempio nitrocellulosa e nitroglicerina).
- proiettile, ovvero il corpo che viene accelerato e conseguentemente sparato.
L'innesco è un composto chimico fondamentale perchè estremamente sensibile agli urti quindi, nel momento in cui si preme il grilletto dell'arma, questo inizia la reazione di combustione. A questo punto anche il propellente inizia la combustione con la conseguente emissione di gas che andranno ad aumentare il volume e la pressione interna. Questo aumento repentino permette al proiettile di muoversi e di viaggiare ad altissima velocità lungo la canna della pistola per essere sparato.
La chimica forense entra in gioco in particolar modo per determinare i residui di sparo (GSR). Questi derivano dai processi di raffreddamento e condensazione dei gas prodotti dalle reazioni di combustione che si hanno all'interno di un'arma da fuoco. Le particelle che vengono prodotte possono essere espulse dalle varie fenditure presenti sull'arma, depositandosi così su tutte le superfici presenti nei dintorni. I GSR possono essere prodotti dal propellente, dall'innesco, dal proiettile, dal lubrificante o anche proprio dalla canna dell'arma quando il proiettile viaggia al suo interno urtando le pareti. Analizzare i GSR è molto importante a livello forense per permettere di associare un indiziato ad un'arma che ha recentemente sparato. É inoltre possibile campionarli in diversi punti per determinare la distanza da cui è avvenuto lo sparo.
Incendio doloso
modificaQuando si parla di incendio doloso si intende un incendio appiccato intenzionalmente da una persona. Quando si è davanti a questo tipo di incendi è molto complicato riuscire a campionare delle prove perchè tendenzialmente quelle presenti sulla scena sono andate in gran parte irrimediabilmente distrutte dal fuoco, rendendo quindi molto complicato determinare la sostanza che ha dato inizio all'incendio.
In uno scenario del genere è importante cercare fin da subito un accelerante (ovvero una sostanza utilizzata per far partire la fiamma o per incrementarne il tasso di crescita) per capire la natura dell'incendio; se questo viene trovato si ha la certezza che è doloso. Il problema è che, una volta che l'incendio viene spento, i residui di accelerante rimangono in loco per un tempo che va da qualche ora a diversi giorni dopo l'incidente rendendo quindi la fase del campionamento molto critica perchè è da eseguire in tempi molto brevi. Le prove solitamente possono trovarsi trattenute da materiali porosi (ad esempio tappeti o mobili). In questo caso vengono quindi prelevati dalla scena e immagazzinati all'interno di contenitori ermetici.
Il metodo più comune attraverso cui si appiccano gli incendi di tipo doloso è mediante l'ausilio di un liquido infiammabile, solitamente a base di petrolio come ad esempio benzina o cherosene.
Gli acceleranti possono venire raggruppati basandosi sul loro stato di aggregazione:
- in fase gas (propano, butano e gas naturale).
- in fase liquida (benzina e cherosene).
- in fase solidi (polvere istantanea e polvere da sparo).
Fluidi corporei
modificaIl rinvenimento di fluidi corporei è una prova molto importante in quanto si tratta di una prova fisica che può contribuire a confermare se è avvenuto un reato o meno. Di questa famiglia fanno parte il sangue, lo sperma e la saliva.
Per sangue si intende un fluido biologico costituito prevalentemente da plasma (contenente proteine, lipidi e elettroliti), eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi) e trombociti (piastrine). Lo sperma è una sospensione di spermatozoi in liquido seminale escreto dalle ghiandole esocrine formato da zucchero, acido citrico, calcio e proteine. Infine la saliva è una secrezione prodotta dalle ghiandole salivari contenente diversi enzimi (come ad esempio l'amilasi).
Farmaci e tossicologia
modificaLa famiglia dei farmaci è quella il più grande numero di campionamenti in ambito forense, questo perchè ne esistono di tantissimi tipi ognuno dei quali con molto proprietà diverse. Le analisi sui farmaci possono essere eseguite sull'intero bulk (tutto l'insieme) oppure possono essere usate per cercarne delle tracce all'interno di in una determinata matrice.
La tossicologia forense ha l'obbiettivo di analizzare i farmaci e i veleni all'interno del corpo in esame. I campioni tossicologici possono essere raccolti prima della morte o a seguito della morte tramite il campionamento di fluidi corporei come sangue, urina, saliva, sudore, tessuti oppure tramite il prelievo di organi e capelli.
Di seguito è riportata una lista di farmaci frequentemente trovati nelle indagini forensi.
- Gli oppiacei vengono ottenuti da una pianta, il papavero da oppio (con il termine "oppioidi" si indicano tutti gli alcaloidi naturali e semi-sintetici preparati dall'oppio) e vengono comunemente spacciati e quindi campionati sotto forma di sale cloridrato. La morfina è il principale alcaloide dell'oppio che questa viene purificata tramite diverse procedure ad esempio con l'aggiunta di idrossido di calcio o la modifica del pH. Nell'oppio è inoltre naturalmente presente la codeina, un altro alcaloide.
- L'eroina è un derivato semi-sintetico della morfina, venne sintetizzata per la prima volta nel XIX secolo producendo un suo precursore, la diamorfina, tramite reazione di acetilazione della morfina. Viene solitamente diluita e venduta con l'aggiunta di adulteranti come zucchero, caffeina o barbiturici. Esistono anche degli oppioidi sintetici che non presentano una struttura tipo morfina, uno tra questo è il metadone.
- La cocaina è un alcaloide derivante dalla pianta Erythroxylon Coca. Si ottiene mediante un'estrazione con solventi particolare dalle sue foglie e successivamente viene fatta precipitare come sale. Si utilizza l'idrolisi per convertire quest'alcaloide in Ecgonina, una molecola che viene trattata per produrre il suo estere metilico e successivamente convertita in cocaina. La forma più comune sotto la quale è più facile trovarla è come sale cloridrato.
- Le amfetamine costituisco un gruppo di farmaci sintetici con azione stimolante nei confronti del sistema nervoso centrale. Vennero sintetizzate la prima volta nel 1887 e successivamente ne sono stati prodotti un vastissimo numero di suoi derivati. Si possono trovare sotto diverse forme: polveri, liquide, cristalli, pastiglie o capsule. I più comuni sono: MDA, MDMA, MDEA.
Si trovano comunemente sotto forma di sali solfati. Nei laboratori clandestini esistono vari metodi per produrle uno di questi prevede l'utilizzo di reazioni di riduzione che aggiungano un gruppo amminico (amminazione riduttiva) alla struttura base dell'amfetamina (feniletilammina). È molto comune inoltre trovare in questi laboratori efedrina e pseudoefedrina poiché vengono utilizzati come precursori della reazione.
- Gli allucinogeni sono un gruppo di farmaci in grado di alterare la percezione della realtà. Di questa famiglia fa parte l'LSD (dietilammide dell'acido lisergico) di cui è il capostipite. Si tratta di un potente allucinogeno semi-sintetico prodotto per la prima volta nel 1930 (acido lisergico è un alcaloide presente naturalmente nella segale cornuta). Oggi l'LSD viene spacciata sotto forma di liquido incolore. Altre sostanze appartenenti a questa famiglia sono la psilocibina e la psilocina che si trovano in alcune specie di funghi, quelli allucinogeni. Possiamo infine trovare la fenciclidina (PCP) nata come primo anestetico nel 1950 ma nel 1960 si è cominciato a convertirla a sostanza che causasse sballo per via delle sue proprietà allucinogene.
Ma una delle sostanze tossiche più diffuse e comuni in tossicologia forense è l'alcol. Quando si parla di alcol ci si riferisce all'etanolo, il quale agisce come sedativo: un eccessivo consumo di alcol è solitamente la causa di buona parte degli incidenti stradali. Misurare quindi la concentrazione di alcol all'interno dei fluidi corporei è estremamente importante al fine di determinare la causa dell'incidente, per farlo si possono campionare alcuni fluidi biologici (sangue, urine o alito) in caso di non morte dell'indiziato misurando la concentrazione. Se invece il campionamento viene eseguito dopo la morte si prelevano vari fluidi corporei come la bile, il sangue e le urine. L'etanolo esplica il suo effetto alterante perchè viene assorbito dallo stomaco passando così nel circolo sanguigno. Per eliminarlo dal corpo viene ossidato all'interno del fegato grazie all'enzima alcol-deidrogenasi che lo trasforma in acetaldeide, successivamente in acido acetico ed infine a diossido di carbonio e acqua. L'alcol non ancora ossidato viene espulso tramite il respiro, l'urina e il sudore. La quantità di alcol presente nel è quindi direttamente proporzionale alla sua quantità all'interno del sangue.
Un'altra famiglia di farmaci molto importanti sono gli inalanti, ovvero sostanze chimiche che devono esplicano il loro effetto dannoso nel momento in cui vengono inalate. Alcuni dei più comuni sono i diluenti di vernici oppure la benzina che producono effetti simili all'alcol. Le molecole solitamente presenti in sostante di questa famiglia sono: il toluene, il butano e gli idrocarburi alogenati.
La cannabis è un farmaco largamente utilizzato ottenuto dalla pianta Cannabis Sativa il cui principio attivo è il Δ-tetraidrocannabinolo (THC). Viene solitamente spacciata sotto forma di materiale vegetale o di resina.
Nei campioni forensi è molto comune imbattersi in un gran numero di sostanze legali che presentano effetti sedativi nei confronti del sistema nervoso centrale derivanti. Tra queste spiccano i barbiturici che vengono prescritti come tranquillizzanti o miorilassanti. Possono essere rinvenuti sotto forma di polveri, pastiglie, capsule o soluzioni. Col tempo i barbiturici sono stati in parte sostituiti dalla prescrizione di benzodiazepine. Un altro farmaco largamente somministrato è l'acido γ-idrossibutirrico (GHB); si tratta di un acido grasso idrossilato a corta catena che agisce come sedativo nei confronti del sistema nervoso centrale. È comune trovarlo sotto forma di polveri, pastiglie o in soluzione.
Il monossido di carbonio è un gas incolore e inodore che viene prodotto dalla combustione in presenza di poco ossigeno di composti organici. Può essere prodotto da incendi e dal sistema di scarico dei motori a benzina. Questo gas può essere inalato ed essere assorbito nel sangue. La sua tossicità è data dall'interazione con l'emoglobina presente nei globuli rossi: si coordina, infatti, con gli atomi di ferro presenti producendo carbossiemoblogina.
Il cianuro è un altro composto tossico che può essere prodotto dagli incendi. Il cianuro di idrogeno si ottiene dall'idrolisi di materiali contenenti azoto (come ad esempio poliuretani e poliacrilonitrile). Il cianuro viene inspirato e trasportato nel sangue, dove svolge la sua azione tossica: è in grado di influenzare i processi cellulari del citocromo.
L'avvelenamento dovuto a dei particolari metalli può avvenire tramite esposizione ambientale o tramite ingestione. Molti metalli possono produrre effetti dannosi quando raggiungono elevate concentrazioni all'interno del corpo umano. La determinazione della loro concentrazione nei campioni biologici può fornire preziose informazioni sulla sorgente dell'avvelenamento. I metalli importanti in tossicologia forense sono: l'alluminio, l'arsenico, il cadmio, il ferro, il mercurio, il litio, il piombo ed infine il tallio. L'analisi del capello per i metalli pesanti come il piombo, l'arsenico ed il mercurio è molto usata fornendo risultati estremamente affidabili.
Impronte digitali
modificaRivelare delle impronte digitali presenti su una prova forense è estremamente importante in quanto indica che il campione potrebbe essere stato toccato dall'indiziato. Le impronte digitali sono composte da secrezioni naturali e da contaminanti presenti nell'ambiente, sono solitamente invisibili ad occhio nudo e possono essere latenti: dovranno quindi essere trattate con molta attenzione e con i giusti mezzi per essere rese visibili e campionate.
Le mani contengono alcune ghiandole eccrine (ghiandole di costituzione tubolare presenti sulla superficie cutanea del corpo umano), uno dei prodotti di queste ghiandole sono gli amminoacidi. Altri tipi di ghiandole, quelle sebacee presenti sulla testa, contribuiscono con del materiale lipidico nel momento in cui si tocca la faccia con le mani.
Le impronte possono essere identificate su diverse superfici. Le superfici porose come la carta permettono alle impronte digitali di essere rapidamente assorbite dal substrato, fenomeno che non succede su superfici non porose come il vetro o la plastica. Esistono poi le superfici semi-porose, ad esempio i guanti in lattice o le banconote presentati una base plastica, che presentano un'attitudine ad assorbire le impronte intermedia tra le due classi.
Nel momento in cui un'impronta digitale è stata campionata la si può analizzare avvalendosi di sistemi in grado di riconoscerne il pattern basandosi sulla similarità con altre, così da poterle associare.
Note
modifica- ↑ https://it.wikipedia.org/wiki/Indice_internazionale_dei_coloranti
- ↑ http://montanari.racine.ra.it/iper_agenda21/vetro/produzione.htm#:~:text=Il%20vetro%20si%20ottiene%20facendo,almeno%20a%201.500%20%C2%B0C)
- ↑ Stuart, pag.10
- ↑ https://it.wikipedia.org/wiki/Vetro
- ↑ Stuart, pag. 12
- ↑ Stuart, pag. 12
- ↑ Stuart, pag. 12