Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto: differenze tra le versioni

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La terra dei Faraoni è attualmenteanche una delle nazioni arabe più importanti, se non la più importante, e culturalmente condivide con la Mesopotamia le civiltà più antiche fondate dall'uomo. Passato attraverso innumerevoli occupazioni negli ultimi 2000 anni relativamente di recente è diventato una nazione indipendente e dopo alcuni anni di opposizione ad Israele si è smarcata da tale politica e dall'appoggio dell'URSS. Entrata sempre di più nelle grazie degli USA, ne è diventato anche un cliente per le dotazioni di armamento più moderne e sofisticate, in particolare i caccia F-16 prodotti in grande quantità anche dalla Turchia, e i carri M-1 Abrams, di cui l'Egitto comprò un lotto di oltre 500 mezzi della versione M1A1, come primo utente estero, precedendo anche l'US Marine Corps.
 
Una delle caratteristiche delle forze armate egiziane, ancora negli anni '80, era la suddivisione dell'aeronautica in due branche diverse: l'Aeronautica propriamente detta, e il comando difesa aerea: questo era un retaggio sovietico, ovvero quello di suddividere le risorse in cacciabombardieri tattici e bombardieri leggeri per le forze aeree per il campo di battaglia, ovvero l'aviazione tattica, mentre il comando difesa aerea agiva con reggimenti di caccia, missili SAM, radar e cannoni il tutto strettamente integrato per l'uso ottimale in difesa del territorio.
 
 
==Inizi==
[[Immagine:Egypt flag 1882.svg|150px|right|thumb|La bandiera egiziana in auge nel 1882]]
L'Egitto è entrato nel mondo 'moderno' dopo che, sostanzialmente, Napoleone vi intraprese una delle sue tante missioni 'audaci' contro i nemici esterni della Francia: così audaci che la flotta di supporto francese venne distrutta ad Aboukir. Il successivo soggiorno 'forzato' in Egitto permise se non altro di prestare maggiore attenzione ai tesori che si celavano tra le sabbie, dimenticati da millenni o guardati ancora con ammirazione, come le Piramidi, che pure vennero spogliate del rivestimento esterno per costruire le case del Cairo. La riscoperta della cultura egizia, la decifrazione della straordinaria Stele di Rosetta -che fu decisiva per capire la ricchezza della scrittura egizia-, le imprese di avventurieri-archeologi come Belzoni, tutto l'800 fu un interesse continuo per l'Egitto (anche se, a quanto risulta, i soldati inglesi ebbero talvolta l'abitudine di fare il tiro a segno con la testa della Sfinge..). Anche in termini politici, tale interesse non mancò, con la costruzione del Canale di Suez, aperto nel 1869. Sulla terra d'Egitto si consumò una accesa rivalità franco-inglese, con entrambe le nazioni intente ad espandere il loro impero coloniale: la Francia tra il 1870 e il 1900 conquistò 9 milioni di kmq e 37 milioni di abitanti (pertanto si trattava di terre realmente desolate, anche per quei tempi), la Gran Bretagna arrivò a 12,8 milioni e 88 milioni di abitanti. La situazione non era tanto brillante, nonostante questi grandi numeri: la concorrenza in Europa della Germania e nel mondo degli Stati Uniti rendeva in realtà assai debole la posizione della Gran Bretagna,sopratutto in prospettiva. La sua aggressività, come spesso accade, era quindi un sintomo di debolezza, ma come spesso accade, scambiata per una dimostrazione di forza. L'Egitto era all'epoca un sultanato dell'Impero ottomano. La sua economia, nonostante l'apertura del Canale che rese isola l'Africa, o forse sopratutto per questo, non era tuttavia in buone condizioni, con un progressivo indebitamento che era causato in buona parte dalle spese e dai domini personali del Pascià, ovvero Ismail Pascià, aumentò il debito da 367 milioni di franchi del 1867 a 1712 del 1879. Tutto questo era dovuto a vari fattori: alle proprietà personali del Khedivè (Governatore) che arrivarono ad un quinto circa della superficie arabile), ad affari poco chiari con banche europee e alla fine, per evitare la bancarotta, tutto questo si tramutò in una fortissima tassazione. Aumentò il malcontento, mentre le finanze egizie passarono, a titolo di 'curatori fallimentari' nelle mani degli europei. Una serie bizzarra di comminstioni in cui corruzione, interessi economici, politica divennero talmente incontrollabili, che nel giugno del 1882, nonostante la deposizione di Ismail Pascià, sostituito con Tefwik, arrivò al culmine. Tra spese pubbliche tagliate, e tasse aumentate il malcontento popolare era cresciuto notevolmente, e l'estremismo religioso si stava diffondendo (la storia, indubbiamente, tende a ripetersi). L'11 giugno ad Alessandria vi furono disordini violenti e 42 europei, tra cui un italiano (dei 14.000 residenti all'epoca in Egitto) vennero uccisi. A quel punto si decise, da parte britannica (italiani e francesi evitarono il confronto diretto) di occupare l'Egitto, onde garantire sicurezza e stabilità alla regione. La flotta che si presentò davanti ad Alessandria inviò un ultimatum ai difensori l'9 luglio, e due giorni dopo iniziò un micidiale bombardamento da parte di 15 corazzate e cannoniere. Le corazze e le artiglierie inglesi si dimostrarono molto efficienti contro le numerose ma antiquate difese dei forti arabi, anche se alla fine, il numero dei cannoni costieri distrutti non fu elevato, sul totale di 42 pezzi moderni e ben 250 antiquati disponibili. L'occupazione dell'Egitto iniziò solo dopo molto tempo,per mancanza di truppe immediatamente disponibili, anche perché fallirono i tentativi inglesi di coinvolgere Francia, Italia e persino Turchia nell'azione. Nonostate questo, il 13 settembre il corpo di spedizione inglese, pur nettamente meno numeroso, sconfisse gli egiziani a Tel-el-Kebir, per poi entrare due giorni dopo al Cairo.
 
Da quel momento l'Egitto diventava di fatto occupato dagli inglesi, cosa che continuò fino alla Seconda guerra mondiale. La base navale di Alessandria e il controllo del Canale di Suez si dimostrarono da subito determinanti per la strategia inglese nel Mediterraneo, e ancora di più lo sarebbero stati in seguito: senza Alessandria e in generale, l'Egitto, gli inglesi non avrebbero potuto contrastare l'Asse in Africa. La guerra del 1940, che arrivava dopo 5 anni di tensioni seguite alla Campagna di Etiopia, vide gli inglesi in grave inferiorità rispetto agli Italiani. L'Italia fascista aveva molto curato la propria forza militare, come tutte le potenze in ascesa, mentre la Gran Bretagna era impegnata a mantenere, nonostante il lento declino, lo status quo e la pace. Dopo la crisi del 1935 e la Guerra di Spagna, che tra l'altro poteva anche minacciare l'altra base inglese principale nel Mediterraneo, Gibilterra, era chiaro che la politica avrebbe avuto sempre meno importanza rispetto alla guerra guerreggiata, e così fu. Gli inglesi erano alleati con i Francesi, titolari di un forte esercito, ma questi cedettero il 25 giugno, invasi dai tedeschi, e i pochi britannici si ritrovarono contro 300000 italiani della Libia. Nonostante la forza della Regia Aeronautica e della Regia Marina, la condotta bellica italiana era talmente incerta e incompetente, che gli inglesi si ritirarono semplicemente da parte del territorio egiziano, per riorganizzarsi, attendere rinforzi e accorciare le linee logistiche. Gli Italiani, sistemati principalmente in grandi capisaldi e fortezze, furono quindi del tutto statici rispetto alla blitzkrieg all'inglese voluta da Wavell e sopratutto, O'Connor. Con poche forze disponibili, ma altamente mobili e supportate da un'efficiente aviazione, scatenarono l'Operazione Compass, che in due mesi annientò 10 divisioni italiane, fece migliaia di morti ma sopratutto 130.000 prigionieri, mentre le perdite arrivarono a 1000 cannoni, 400 carri e 500 aerei circa. Solo l'arrivo di Rommel invertì la tendenza, mettendo a nudo la fatica che anche gli inglesi avevano fatto, pur impiegando magistralmente le loro forze. Seguirono quasi due anni di guerra in cui gli inglesi subirono molto e ottennero poco, se non, alla fine, di fermare l'Asse ad El-Alamein. La flotta inglese era messa male, e un'incursione di sommozzatori italiani ad Alessandria nel dicembre 1941 mise fuori uso le ultime due corazzate inglesi, dopo che i tedeschi avevano già messo fuori uso o affondato altre due corazzate e due portaerei. Malta non si arrese, nonostante tutto, e l'Asse non riuscì mai a decidersi di occuparla, insistendo a continuare verso Alessandria d'Egitto e magari, il Canale di Suez. Ma gli inglesi erano troppo forti e con la seconda battaglia di El-Alamein ricacciarono indietro definitivamente gli italo-tedeschi. Per il resto della guerra l'Egitto fu una base logistica di primo piano, ma senza altre minacce dirette. La fine della guerra, comunque, portò gli inglesi a lasciare la piena sovranità agli egiziani sulla loro terra. Ben presto anche le forze armate egiziane sarebbero diventate un'entità definita, grazie ai lasciti materiali e ordinamentali inglesi e a nuove commesse, anche ad altri Paesi.
 
==1947/48==
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===I nuovi caccia===
L’aggiornamento egiziano proseguì cercando di mettere ordine nell’ordinamento e nell’armamento delle sue forze armate, che vissero una fase di crisi acuta nel passaggio da armi orientali, sempre più obsolescenti e prive di ricambi, a quelle occidentali, così sofisticate, costose e indisponibili in tempi rapidi. Uno dei primi acquisti fu quello, sotto il nome di coperture ''Peace Pharaoh'', di 35 F-4E, proprio le macchine che avevano sconfitto l’Egitto negli anni precendenti. Questo acquisto era necessario dopo l'accordo di Camp David: gli altri Paesi Arabi, meno popolati ma più ricchi di petrolio, supportavano finanziariamente l'Egitto, e interruppero tutti i supporti, incluso il programma per fornire, da parte saudita, ben 50 caccia leggeri F-5E.
 
====I Phantom====
Uno dei primi acquisti fu quello, sotto il nome di coperture ''Peace Pharaoh'', di 35 F-4E, proprio le macchine che avevano sconfitto l’Egitto negli anni precendenti. Questo acquisto era necessario dopo l'accordo di Camp David: gli altri Paesi Arabi, meno popolati ma più ricchi di petrolio, supportavano finanziariamente l'Egitto, e interruppero tutti i supporti, incluso il programma per fornire, da parte saudita, ben 50 caccia leggeri F-5E.
 
[[Immagine:F-4E_Egypt_347TFW.JPEG|300px|right|thumb|Con ogni probabilità l'Egitto è l'utilizzatore meno noto dei Phantom, complice anche la scarsa efficienza manutentiva. Qui due esemplari in volo, appena dopo la consegna del 1980]]
I Phantom erano di seconda mano, prelevati dal 31st TFW, Homestead AFB , e così vennero inviati rapidamente, già entro la fine del 1979. La loro carriera continuò con due squadriglie del 222imo Reggimento (Cairo Ovest), ma la loro operatività rimase per anni bassissima, essendo dei veri e propri incubi per la manutenzione richiesta al personale di terra. Nel 1982 vi erano non più di 9 aerei efficienti contemporaneamente, e l'Aeronautica egiziana considerava seriamente di disfarsene, in cambio di più F-16. Solo a metà degli anni ’80 le cose migliorarono, grazie ad un programma di aiuti americano con una approfondita istruzione per i tecnici egiziani, che continuavano a rimpiangere la semplicità dei sistemi russi, e che furono certo maggiormente soddisfatti quando arrivarono gli F-16 e i Mirage 2000, grandemente più moderni e semplici dei possenti F-4. Altri 7 Phantom giunsero, sempre di seconda mano, nel 1988 ma non vi furono altre forniture, avendo l'Egitto puntato tutto sull'F-16.
 
====Fighting Falcon====
Gli F-16 furono una nuova pedina nelle mani dell'EAF, e queste nuove, fantastiche macchine da combattimento videro il primo contratto firmato già il 25 giugno 1980 per 40 caccia F-16A/B Block 15, ovvero con le modifiche MSIP I, vertenti su di un aumento della superficie dei piani orizzontali e un aggiornamento dell'avionica. Il contratto era sotto il nome di ''Peace Vector''. La fornitura prevedeva 34 A e 8 B biposto, consegnati a partire dal marzo 1982. L'acquisto, al solito in questi casi, era agevolato in conto FMS. La stessa versione venne venduta anche a Venezuela, Pakistan e altre nazioni, e non prevedeva missili aria-terra guidati. A questo lotto seguiranno altri 34 monoposto e 6 biposto del Block 32, versioni C e D, consegnati con il contratto di Peace Vector II. Questi aerei avevano predisposizione per i missili AIM-7 Sparrow: forse era un modo per 'cautelarsi' da eventuali 'tensioni' con gli F-15 israeliani? In ogni caso, tutti questi F-16 intercettori avevano il motore PW F100-PW-220, ovvero la versione con la spinta più bassa ('appena' 10.637-782 kg statici al livello del mare), necessaria per aspettare di risolvere i 'problemi' che il PW F100 dava in termini di affidabilità, meno sentiti su di un bimotore F-15, ma causa di molti problemi per parecchi anni dall'introduzione in servizio. La carriera di queste macchine, in consegna dall'ottobre 1986, si svolse con il 242imo Reggimento di Beni Suef.
[[Immagine:Falcon_JDAM_LGBs_%281%29.jpg|300px|right|thumb|L'Egitto è uno dei maggiori utenti dell'F-16, dal 1982]]
 
 
Infine, nel giugno 1990 l'Egitto ordinò 35 F-16C e 12 D, tutti Block 40, che introduceva finalmente il più potente F-110 della General Electric, un motore nato originariamente per il B-1, ma abbastanza compatto da essere utilizzabile anche per i caccia. Questi F-16 sarebbero andati ad un altro paio di squadroni, sotto il nome di Peace Vector III, e avevano una nuova avionica comprendente il sistema LANTIRN da navigazione e attacco al suolo, e il radar APG-68 (già presente sui Block 32). Consegne a partire dall'ottobre 1991.
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Con la sua agilità, economicità e avanzata avionica, accompagnata da un tettuccio a visibilità totale e un motore potente e relativamente economico, l'F-16 ha potenziato molto l'Aeronautica egiziana, e si è imposto come principale aereo della sua prima linea, essendovene un numero sufficiente per equipaggiare circa 10 squadriglie complete. Verso l'inizio del nuovo millennio, vi erano 4 stormi equipaggiati con gli aerei dei primi 4-5 lotti. I P.V. I erano a Genaclis, i P.V. II erano a Beni Sueif, i P.V. III erano ad Abu Sueir. Inoltre, dal 1997 tutti gli F-16 block 15 e 32 supersiti sono stati portati allo standard Block 42, con capacità ognitempo/LANTIRN. Non sono stati forniti, almeno fino a tempi relativamente recenti, missili AMRAAM, che sono un argomento 'sensibile' per Israele, che teme possa vedersi 'eroso' il vantaggio qualitativo dei suoi piloti con simili missili fire and forget. I serial numbers sono quelli dell'USAF in termini amministrativi -tra l'80-0639/41 e il 99-117/128, ma sulle code degli aerei sono dipinti i codici a 4 cifre dell'EAF.
 
====Mirage====
 
Come si è detto in apertura, gli F-16 non furono i soli caccia di nuova generazione per l'EAF, che, soddisfatta dai Mirage e desiderosa di diversificare le fonti, si dotò anche di 16 M.2000EM e 4 BM, caratterizzati dal radar RDM modificato per i missili Super R.530D, che invece sono armi tipiche degli aerei dotati di radar RDI, rimasto per lungo tempo un'esclusiva dell'Armée de l'Air. La differenza è sopratutto nel fatto che si tratta di un radar di nuova generazione con portata maggiore, ma specializzato nell'intercettazione. L'RDM è invece simile ad una versione avanzata del Cyrano IV, ma dotata di capacità multiruolo. Probabilmente, lo stesso tipo di radar è stato montato sui Mirage F.1E-6, forniti all'Irak e anch'essi messi in condizione di sparare i missili S.530D. Queste armi hanno prestazioni migliorate rispetto alla versione F, con elettronica più avanzata e un motore ancora più potente: mantengono una velocità elevatissima, prossima a mach 5 (tanto che per resistere al calore dell'attrito, hanno il muso in ceramica) e una struttura simile a quella di un piccolo Phoenix (o di un grosso MICA, dipende dai punti di vista), con capacità di manovra e di tiro sfalsato in altezza (anche 9000 metri nel modello D) molto elevati, mentre la gittata è maggiore di alcuni km, arrivano a circa 50. Il radar RDM, peraltro, non è pienamente all'altezza di sfruttarne le capacità in condizioni di guerra elettronica pesante o nell'ingaggio di bersagli in volo a bassa quota. La consegna, originariamente programmata per 40 aerei, si ridusse a circa 20. Ordinati nel gennaio 1982, vennero consegnati tra il giugno 1986 e il gennaio 1988. I tempi furono piuttosto lunghi, e i Mirage non erano pagati in conto FMS, oltre a costare, di loro, qualcosa di più degli F-16, così non hanno avuto altri ordini. Operano sopratutto come cacccia intercettori ad alta quota, dov'é il miglior terreno per l'ala a delta e il loro motore turbofan a basso rappporto di diluizione.
 
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===Marina===
[[Immagine:Naval_Ensign_of_Egypt.svg|150px|right|thumb]]
Basata ad Alessandria, Porto Said, Porto Tewfiq, Marsa Matruh, Safaga e Hurghada, era una delle più potenti, se non la più potente dell'intera Africa: quantomeno in termini di dislocamento. Anche la forza numerica era elevata, con 20.000 uomini, dei quali però ben 15.000 coscritti (in un servizio tradizionalmente con personale prevalentemente professionista), e 15.000 riservisti.
 
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Tra gli altri, innumerevoli programmi egiziani di rimodernamento un posto d'onore va senz'altro al carro M1 Abrams, di cui l'Egitto è stato il secondo utente, e uno dei pochissimi che ha ritenuto che i carri con motore a turbina siano mezzi efficienti rispetto a quelli con motore turbodiesel. La cosa era obbligata, visto che gli USA potevano offrire solo quelli.
[[Immagine:M1-A1_Abrams_1.jpg|300px|right|thumb|Non è particolarmente noto, ma l'Egitto è stato il secondo cliente estero per l'M1A1 Abrams, qui un esemplare americano]]
 
La versione scelta era l'M1A1, ovvero il carro armato col 120mm M256. Questo significava il top della produzione per l'epoca -i tardi anni '80- e venne superata solo dalla versione M1A1HA, disponibile dopo il 1988 con corazze all'uranio impoverito. Con un sistema di controllo del tiro sofisticato (anche se senza alcun periscopio per il capocarro, eccetto il modesto mirino della mitragliatrice M2HB da 3 ingrandimenti) basato su telemetro laser, computer balistico, sistema termico TIS, stabilizzazione di seconda generazione, il carro M1 era obiettivamente un salto quantico rispetto ai vecchi carri egiziani, anche se l'M60A3, per quanto possa sembrar strano, ha una migliore camera termica, con maggiore risoluzione, la TTS (SE si trattava di carri M60A3 con la camera termica, inizialmente non installata).