Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bangladesh: differenze tra le versioni

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===Gli anni recenti===
[[Immagine:Flag_of_Bangladesh.svg|100px|left|thumb|L'attuale bandiera del Bangladesh]] [[Immagine:FT-6_trainer_at_the_China_Aviation_Museum.jpg|250px|right|thumb|Un F-6 simile a quelli del Bangladesh]]
Il Bangladesh di per sè è uno stato molto popolato, estremamente povero e flagellato da un tempo particolarmente inclemente, che spesso porta alla sommersione di gran parte del territorio, alto mediamente pochi metri sul livello del mare. L'uragano che lo ha colpito nello scorso novembre 2007 è solo l'ultimo di molti disastri naturali. All'inizio degli anni '70, spinto da un fortissimo ciclone, il livello del mare si alzò di parecchi metri e morirono oltre 500.000 persone. Si capisce da queste premesse come il Bangladesh non possa mantenere, in termini di ricchezza come di potenziale bellico, un posto se non marginale nel panorama asiatico, anche perchè nemmeno le infrastrutture militari vengono risparmiate dalla furia degli elementi.
 
Nell'insieme la BAF era capace di operare con caccia supersonici solo grazie alla fornitura delle macchine più economiche possibili, i caccia cinesi F-6 e F-7 in versioni export. Almeno in teoria, per essere una nazione tanto povera e di basso profilo internazionale, va comunque rimarcato che la sua aviazione aveva una certa consistenza, data la presenza di un totale di 60 jet, di cui 45 supersonici e 21 bisonici.
Nell'uragano del 1991 morirono quasi 200.000 persone e il Paese ne risultò devastato. Anche l'aviazione, ovvero la Bangladesh Air Force, ne venne afflitta, per esempio sull'aeroporto di Chittagong vennero travolti dai flutti almeno 5 caccia F-6.
 
All'epoca, basati lì e a Dakka vi erano un totale (stimato) di:
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La fornitura di 12 Su-7 Fitter dall'India avrebbe già dovuto avere luogo, ma era stata impedita per motivi politici. I Magister erano ex-Luftwaffe, i MiG-21 forse ex-indiani, ma comunque a terra per mancanza di ricambi.
 
 
Nell'insieme la BAF era capace di operare con caccia supersonici solo grazie alla fornitura delle macchine più economiche possibili, i caccia cinesi F-6 e F-7 in versioni export. Almeno in teoria, per essere una nazione tanto povera e di basso profilo internazionale, va comunque rimarcato che la sua aviazione aveva una certa consistenza, data la presenza di un totale di 60 jet, di cui 45 supersonici e 21 bisonici.
Nell'uragano del 1991 morirono quasi 200.000 persone e il Paese ne risultò devastato. Anche l'aviazione, ovvero la Bangladesh Air Force, ne venne afflitta, per esempio sull'aeroporto di Chittagong vennero travolti daida flutti alti 6 metri almeno 5 caccia F-6, solo per quanto risulta dalle fotografie. In realtà, pare che il totale sia stato di oltre 40 apparecchi tra caccia ed elicotteri. In pratica, circa la metà dell'aviazione del Bangladesh venne devastata dalle mareggiate. Non è chiaro quali apparecchi si siano salvati, ma la BAF dopo tale catastrofe ha quasi cessato di esistere.
 
Un qualcosa di molto simile è avvenuto, curiosamente, qualche anno dopo in Cina: qui, per supremo volere del Fato, ad essere stato particolarmente colpito fu un aeroporto in cui erano basati la gran parte, se non tutti, dei primi, potenti Su-27 cinesi: su un totale consegnato fino ad allora di 46 apparecchi, non meno di 3 vennero distrutti e una buona ventina danneggiati in maniera più o meno grave se non addirittura irreparabilmente. Questa alluvione non venne causata dalle mareggiate, ma dallo straripamento dei fiumi. L'effetto non fu molto diverso, anche se l'acqua dolce è molto meno dannosa di quella salata, e anche se i giganteschi Su-27 erano meno 'sensibili' alle inondazioni dei minuscoli F-6 (ma anche ben più delicati in termini di avionica interna). Questo fortuito accadimento privò l'Aviazione di Pechino dell'unica forza realmente capace di combattere con i nuovi, e più numerosi, caccia taiwanesi (F-16 e Mirage) in corso di consegna proprio in quegli anni. Un altro evento di cui gli annali conservano memoria, e che conferma quanto gli aerei siano, indipendentemente dalla mole, vulnerabili agli agenti atmosferici, fu il tornado che, negli anni '50 si abbatté su di una base americana con circa 70 bombardieri B-36 da 160 tonnellate (a pieno carico): ne distrusse uno sollevandolo totalmente da terra, e ne danneggiò qualche decina, handicappando considerevolmente la flotta da bombardamento del SAC per un certo periodo di tempo.
 
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