Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto: differenze tra le versioni

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==1956==
Quell'anno scoppiò la cosidetta 'Guerra delle cento ore', ovvero la Seconda guerra arabo-israeliana. Questa fu davvero una 'guerra lampo', infatti durà dal 29 ottobre al 6 novembre. A dire il vero, tra le tante guerre combattute in Medio-Oriente, questa era la più strana e anomala. Israele non era solo, stavolta, né mai più avrebbe avuto un tale supporto diretto. La minacciata nazionalizzazione del Canale di Suez da parte di Nasser, spinse ad un accordo realmente insolito Francia, Gran Bretagna ed Egitto. Nasser si ritrovò così ben tre potenze regionali contro, che oltretutto significava anche tagliare fuori ogni altra nazione araba, come la Siria, che avrebbe potuto aiutare l'Egitto, ma non certo in mare e davanti alle sue coste: tutt'al più avrebbe potuto attaccare Israele sui confini orientali. L'Egitto all'epoca era in fase di riequipaggiamento con massicce forniture del nuovo alleato, l'URSS. Ma non era ancora pronto militarmente, e tantomeno disposto a confrontarsi con le Potenze europee. Così, mentre Israele attaccava nel Sinai con 6 brigate di fanteria, una paracadutisti, uno squadrone carri leggeri di rinforzo e 3 brigate corazzate, una flotta di 90 navi tra cui 3 portaerei inglesi e una francese era pronta per invadere direttamente Port Said. La difesa egiziana sul fronte orientale era incentrata sulla II e III Divisione di fanteria, rinforzate da almeno 3 squadroni di Sherman e da numerosi cannoni da 57mm sia inglesi che sovietici, mentre un aiuto ulteriore veniva dal 2° Battaglione motorizzato e da una brigata corazzata con T-34 e una batteria di SU-100, stanziata assieme ad u battaglione di fanteria e una batteria antiaerea. Un aiuto ulteriore alla difesa era dato dalla VIII Divisione di fanteria palestinese, tra i cui uomini vi era, a quanto pare, un giovane Yasser Arafat. Fu tutto vano, e in pochi giorni di combattimenti feroci gli israeliani passarono i capisaldi egiziani, nonostante l'eterogeneità del loro armamento, basato per lo più su carri M4 e AMX-13. Sopratutto, gli Anglo-francesi iniziarono a fare la loro parte: intimarono un ultimatum che Nasser non avrebbe potuto rispettare e subito dopo, dal 31 ottobre, passarono all'attacco: mentre gli Egiziani affondavano molte navi cariche di cemento nel Canale di Suez, gli anglo-francesi iniziarono una massiccia campagna di attacchi aerei sugli aeroporti egiziani. Nasser non voleva che la sua aviazione si confrontasse direttamente con gli 'Alleati', sia per motivi politici, che per motivi di preparazione tecnica e operativa. Ma questo non salvò dozzine di aerei (tra i 37 e i 200, a seconda delle stime) dalla distruzione al suolo, nonostante l'EAF volesse reagire ben più massicciamente, e nonostante che nemmeno lo spostamento su aeroporti lontani dal fronte principale avesse salvato molti aerei. L'EAF combattè saltuariamente, per lo più contro gli israeliani, ottenendo sette perdite in combattimento contro una vittoria, mentre gli israeliani persero in tutto una ventina di aerei come gli F-51, rivelatisi molto vulnerabili al tiro antiaerei. La guerra finì con l'entrata a Suez degli Alleati, che sbarcarono anche con l'aiuto delle due portaelicotteri Theseus e Ocean, allora una vera novità. L'entusiasmo dev'essere stato grande per questa operazione 'coloniale', tanto che per l'occasione vennero rispoverate le striscie bianche e nere usate per l'Operazione Overlord nel 1944. Una fregata egiziana, tra l'altro, venne catturata dopo essere stata cannoneggiata dal caccia israeliani Eilat, e colpita da altre navi e un paio di aerei. Nel frattempo, gli israeliani riuscirono a rompere la difesa egiziana nel Sinai. Ma a quel punto le cose presero una piega del tutto inaspettata: gli USA, che gli Anglo-francesi pensavano condiscendenti se non compartecipi a questa operazione intimarono di fermare le operazioni militari, irritati, come del resto l'opinione pubblica mondiale (già scossa in quegli stessi giorni dalla rivolta di Budapest), dalla plateale scorrettezza e falsità degli inglesi e francesi. I sovietici minacciaron addirittura di colpire con missili nucleari gli Alleati in caso di continuazione del conflitto, al che gli USA dovettero fare la stessa minaccia a quello sovietico in caso di tale attacco contro la Francia e la Gran Bretagna. Insomma, si era creato un incidente internazionale con potenzialità addirittura di guerra nucleare. La guerra finì vantaggiosamente per certi, molto svantaggiosamente per altri. GB e Francia furono letteralmente umiliate: avevano condotto con pochissime perdite una impeccabile azione d'attacco su Suez e Port Sudan, ma in termini politici persero molto di più di quanto si proponevano di guadagnare, credendo scioccamente che le Superpotenze avrebbero ancora consentito loro una tale libertà di azione: di fatto, il declino come potenze 'planetarie' di entrambe venne accentuato, a cominciare dalla perdita di quasi tutte le colonie oltremare, già in atto. Israele ne uscì rafforzato, come anche l'Egitto, perdente ma pur sempre con la scusante di essere stato attaccato da forze soverchianti, mentre anche l'URSS ne ebbe beneficio, mostrandosi come paladina della causa araba e anti-israeliana. In termini di perdite, l'Egitto soffrì non meno di 1200 vittime, di cui 200 dell'aviazione, 300 prigionieri, 5000 feriti e la perdita di un ingente quantità di armamenti. IN questa guerra, tra l'altro, debuttarono i missili controcarro,precisamente i francesi SS.11, che diedere dei buoni risultati.
 
===EAF===
* 39 Il-28
* 86 MiG-15bis/UTI (Avia S-103/CS-102 cecoslovacchi)
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==1967==
Gli Egiziani erano pronti a riprendere la guerra contro Israele, con una ben concertata azione di attacco con la Siria e la Giordania, potevano davvero mettere in discussione lo stato di Israele. Ma prima che questa minaccia si concretizzasse, Israele lanciò l'Operazione Moked, che a partire dalle 8,45 del 5 giugno distrusse gran parte delle forze aeree egiziane e siriane. L'Egitto aveva la seguente flotta aerea:
* 30 Tupolev Tu-16 Badger A-G
* 39 Il-28
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* 90 MiG-21PF (D)
* 30 Su-7BM
 
Come si può apprezzare, si trattava di una aviazione completa, con tanto di una forza considerevole di bombardieri medi Badger. La sua esistenza venne però annichilita quasi totalmente dall'attacco israeliano. Gli Egiziani persero altri aerei in azione in quella fatale guerra che portò all'annessione della Cisgiordania e di Gerusalemme, le cui conseguenze politiche pesano tutt'ora con la questione palestinese, in quanto tali territori non sono stati annessi, ma hanno ancora lo status di 'territori occupati', per vari motivi tutti a sfavore della popolazione palestinese. La forza aerea egiziana venne sconfitta e lasciò all'Esercito ben poca protezione contro i caccia israeliani, nonostante la cessione di missili SA-2 per la difesa di aeroporti e grandi basi data dai sovietici. La forza corazzata e meccanizzata egiziana era di: 1.200 carri comprendenti i 'classici' e oramai del tutto obsoleti T-34/85, ancora allo standard degli anni '40, i nuovi e molto più potenti T-54/55, ma anche un certo numero dei pericolosi semoventi SU-100 (praticamente il cannone di un T-54 sullo scafo di un T-34), e persino diversi carri occidentali Centurion e AMX-13. Molti anche i blindati da trasporto truppe, e tra gli altri mezzi da ricordare i ZSU-57-2, che sebbene non molto efficienti erano pur sempre i più potenti semoventi d'artiglieria contraerea disponibili a livello mondiale. La 20 Divisione di fanteria egiziana combatté a Gaza, difendendola strnuamente, ma la perse (assieme alle unità palestinesi) entro la sera del 6 giugno. El Arish, capoluogo del Sinai, venne conquistata nonostante la presenza di numerose batterie controcarro, bombardate con l'artiglieria e con il napalm dagli aerei della HHA. La mosse ancora più devastante avvenne nella zona di Bir Lhafan, che era considerata pressoché impossibile da raggiungere dalla parte israeliana per via della sabbia fine e del terreno inadatto per i mezzi pesanti. Ma gli israeliani,anche perdendo 4 Centurion insabbiatisi irrimediabilmente, riuscirono a farcela e precedettero due brigate egiziane, che vennero accolte dalle salve dei cannoni da 105 e distrutte in un furioso combattimento che durò tutta la notte, fino al 6 giugno mattina. La zona di Abu Agheila venne attaccata e nonostante la forza difensiva installata,venne annientata in due ore La Brigata K israeliana puntò al Passo di Mitla, impedendo agli egiziani di ritirarsi in maniera ordinata.Mentre le truppe egiziane si ritirarono verso tale passo, e premevano per forzarlo, arrivarono gli aerei israeliani che colpirono duramente tali colonne, causando panico e una disfatta generale degli egiziani, oramai imbottigliati. La guerra sul Sinai si era decisa in un paio di giorni, e gli israeliani vinsero anche sul Golan e contro la Giordania, entrando a Gerusalemme. Alla fine della guerra, gli arabi avevano avuto 15000 morti, 11500 prigionieri, 50000 feriti, contro 679, 16 e 2563 israeliani. Le perdite materiali furono di 150 carri e 46 aerei israeliani, contro 670 carri, 450 semoventi, 480 pezzi d'artiglieria e 441 aerei arabi, in quali persero anche 3000 autocarri e sopratutto, 70.000 tonnellate di munizioni. La maggior perte di queste perdite era egiziana. L'URSS aveva fornito davvero grandi quantità di armamenti agli arabi, e le riserve di munizioni erano più che sufficienti per combattere per settimane, se non mesi. Ma gli Israeliani puntarono su di un colpo di mano ben organizzato, ripetendo la blitzkrieg in stile Guderian contro gli Arabi, che combattevano, specie in Sinai, con lo schema sovietico che aveva consentito di fermare i tedeschi a Kursk, ma stavolta la combinazione di potenza di fuoco e mobilità erano state troppo elevate, e d'altro canto i sovietici non si fecero distruggere l'aviazione al suolo prima della battaglia.
 
==1973==