Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran: differenze tra le versioni

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==L'Impero si rafforza==
Non era passato molto tempo dall'arrivo dei primi jet e lo Sha già si apprestava a fare un ulteriore passo in avanti: la creazione, beninteso con il beneplacito degli anglo-americani, di una vera potenza regionale.
 
I programmi che seguirono furono solo parzialmente attuati, eppure già da soli, e nonostante la oggettiva difficoltà di mantenere l'efficienza bellica dopo la Rivoluzione, bastarono a fermare l'esercito irakeno, che era potente e capace di montare una offensiva corazzata ben pianificata, anche se molto malamente appoggiata dall'Aeronautica. Ma questo, agli inizi degli anni '70 era ancora là da venire.
Una volta caduto lo Scià di Persia, con la rivoluzione del gennaio 1979, vi fu la crisi degli ostaggi clamorosa crisi degli Ostaggi dell'ambasciata americani di Teheran, che fu una autentica debacle per Carter, specialmente dopo il clamoroso fiasco dell'Operazione Eagle Claw. Le tensioni, nel frattempo, non facevano che aumentare con l'Irak, e questo fatto culminò con l'invasione irakena del 22 settembre 1980. La guerra, in realtà, iniziò prima: per gli irakeni, a tutt'oggi la data d'inizio era il 4 settembre, non il 22. Quel giorno vide gli irakeni lanciare un'offensiva generale, tentando di risolvere un conflitto che si minacciava di logoramento con una forza ancora superiore, ma sconvolta dalle epurazioni khomeiniste.
 
Anzitutto, l'Iran si premurò di dotarsi di basi aeree di grandi dimensioni e capacità. Questo fu fatto per vari motivi: l'efficacia degli attacchi israeliani sui campi d'aviazione arabi era uno di questi, con la chiusura di molti campi d'aviazione e una autentica strage di MiG, i cui candidi scheletri d'alluminio punteggiarono le piste di volo e le piazzole, al centro di una macchia nerofumo, dopo che l'Operazione Moked aveva avuto successo nel distruggere la formidabile forza combinata delle aviazioni arabe nell'arco di una mattinata. Lo Sha non intendeva ritrovarsi con le basi distrutte e gli aerei senza protezione sui parcheggi, quindi diede ordine di costruire basi grandi a sufficienza da proteggere gli aerei e garantirne l'operatività nonostante eventuali attacchi aerei nemici.
 
Ma ancora di più, la logistica dell'IIAF era concepita come forza 'd'appoggio' per eventuali aviazioni alleate. L'Iran confinava con l'URSS e aveva fino a 25 divisioni schierate dall'altra parte del confine, anche se non era certo il Caucaso il teatro d'operazioni dove i sovietici concentravano le loro migliori forze. Per avere eventuali aiuti, la Persia di Palhevi si dotò di una logistica molto superiore a quella strettamente necessaria. Il risultato fu sufficiente ad ospitare fino a circa 3000 aerei, diverse volte quelli in possesso della IIAF. Non solo questo, ma la dotazione di armi era ritenuta anch'essa estremamente importante per combattere per un conflitto prolungato, specie dopo le esperienze della Guerra del Kippur. Così gli iraniani si dotarono di grandi riserve di armi, e in aggiunta, di parti di ricambio. La cosa era talmente vera, che ancora diversi anni dopo l'inizio della guerra l'Iran combatteva utilizzando bombe comprate negli anni '70, le cui scorte non si erano ancora esaurite. Eppure nel 1973, dopo appena 5 giorni di guerra, Israele dichiarò che aveva quasi finito le scorte di armamenti (con la conseguente organizzazione di un enorme ponte aereo americano per portare gli aiuti necessari), e lo stesso accadde agli arabi, nonostante gli enormi stock di armamenti accumulati, che previsti per una guerra di mesi, andarono esaurendosi dopo pochi giorni. La guerra moderna, insomma, bruciava molte più risorse di quanto pianificato, almeno se si passava da una guerra a bassa intensità o 'd'attrito' ad una ad alta intensità.
 
L'Iran si dotò anche di una rete radar assai completa, anche se le dimensioni della nazione e sopratutto le montagne rendevano praticamente impossibile controllare lo spazio aereo in maniera continuativa, almeno contro bersagli a bassa quota.
 
Le armi ordinate furono un quantitativo enorme per ogni standard, anche maggiori di quelle richieste dagli israeliani. Per sommi capi, si possono ricordare:
 
*Oltre 150 F-5 A,B, E,F (maggiormente di quest'ultime versioni)
*223 F-4 Phantom, 32 dei quali D, 177 E, alcuni RF-4E.
*80 F-14 Tomcat
*202(!) AH-1T Cobra
*Una dozzina di Boeing 707 (anche aerocisterne) e 747
*circa 52 C-130
*6 P-3F Orion
*Oltre 200 elicotteri Bell 214ST
*Migliaia di missili AIM-9B,F,J,P Sidewinder, e AIM-7E Sparrow (inclusi gli E-4 per i Tomcat)
*Oltre 2000 missili AGM-65 Maverick
 
*Oltre 900 carri Chieftain
*Circa 800 carri M47, 48, 60
*Carri leggeri Scorpion
*100 ZSU-23-4
*Un gran numero di semoventi M109
*Lanciarazzi BM-21
*235(!) rampe triple per missili HAWK, parte o tutti del tipo I-HAWK
*3 fregate missilistiche
*4 motocannoniere missilistiche Combattante II con 4 Harpoon
 
Questo non esauriva la questione. Gli armamenti richiesti in prospettiva, da consegnarsi dai primi anni '80 erano, tra gli altri:
 
*53 (non certo) F-15 Eagle
*160 F-16A/B
*54(?) sistemi tracked Rapier
*Cannoni semoventi da 35mm Eagle
*Aerei E-3 AWACS
*225 carri Shir-1
*1225(!) carri Shir-2
*6 cacciatorpediniere missilistici Spruance SAM
 
 
 
 
Una volta caduto lo Scià di Persia, con la rivoluzione del gennaio 1979, vi fu la crisi degli ostaggi clamorosa crisi'Crisi degli Ostaggi' dell'ambasciata americaniamericana di Teheran, che fu una un'autentica debacle per Carter, specialmente dopo il clamoroso fiasco dell' 'Operazione Eagle Claw'. Le tensioni con l'Irak, nel frattempo, non facevano che aumentare cone l'Irak,questo estato questodi fattocose culminò con l'invasione irakena del 22 settembre 1980. La guerra, in realtà, iniziò prima: per gli irakeni, a tutt'oggi la data d'inizio era il 4 settembre, non il 22. Quel giorno vide gli irakeni lanciare un'offensiva generale, tentando di risolvere un conflitto che si minacciava di logoramento con una forza ancora superiore, ma sconvolta dalle epurazioni khomeiniste.
 
La forza dell'esercito iraniano era al tempo stesso anche una debolezza, ovvero la sua situazione politica. Sotto la pressione di una guerra, con una forte leadership al potere, l'intero e ricco Iran era una nazione in guerra, con ogni fibra del suo tessuto sociale tesa a combattere gli irakeni. Al tempo stesso, questa leadership era oppressiva e aveva mutilato il dispositivo militare con epurazioni e fuciliazioni di validi ed esperti ufficiali, considerati troppo 'occidentalizzati'. La guerra in realtà riabilitò molti di loro, che obtorto collo vennero scarcerati e inviati a combattere, cosa che fecero con grande impegno. La guerra non fu un cattivo affare nemmeno per il regime iraniano, perchè compattò l'opinione pubblica attorno ad una leadership che non avrebbe potuto a lungo mantenere il potere se il popolo l'avesse trovata deludente, dopo tutti gli sforzi fatti per liberarsi dello Scià. La situazione, attorno a metà degli anni '80, era di stallo e di forte indebolimento