Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Albania: differenze tra le versioni

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===Le altre forze armate===
Dell'esercito si può dire che sia stato equipaggiato con attrezzature sovietiche e poi cinesi (per lo più cloni degli originali russi), e lo stesso vale per le armi. A parte i famosi 500,000 bunker comprati dai cinesi ed orientati in funzione anti-sbarco, specie contro l'Italia, i materiali a disposizione erano e in buona parte sono, costituiti da artiglierie, mortai, autocarri e alcuni blindati. I più importanti di questi sono i carri armati della famiglia T-54/55, che sono in gran parte, se non tutti, le copie cinesi T-59. Le artiglierie comprendono sicuramente pezzi da 76, 100, 122 mm, mortai pesanti e lanciarazzi multipli.
 
Un mezzo di interesse é anche il Tipo 62, un carro armato leggero, o più propriamente un carro armato medio T-55 miniaturizzato, con una massa di appena 21 t ma un motore che ancora è capace di erogare 430 hp, per oltre 21 Hp/ton. Armato con un cannone da 85 mm e leggermente protetto, si tratta di un veicolo lungo appena 5,55 m e largo 2,86, comparato ai 6,3 x 3,27 del T-55, mentre l'altezza arriva a 2,25m, eccetto la mitragliatrice da 12,7mm. Incapace di affrontare i carri armati più potenti, questo veicolo è tuttavia ideale per l'impiego come carro da montagna, un poco come l'MVLN rumeno che invece deriva dal BMP-1. L'Albania ne ha ottenuti 35 esemplari, prima che le relazioni con la Cina si interrompessero nel 1978, per cui essi non hanno ricevuto aggiornamenti successivi quali il telemetro laser apparso su alcuni di questi carri.
 
Quanto alla marina, essenzialmente relegata alla difesa costiera, da rilevare la fornitura di 12 motosiluranti P4, le prime costruite dall'URSS nel dopoguerra. 12 uomini di equipaggio, scafo in alluminio per un peso di appena 25 tonnellate nonostante i motori diesel, esse erano leggermente armate con 2 tls da 457 mm , qualche carica di profondità e un paio di mitragliatrici da 12,7 o 14,5 mm in un impianto binato. Simili ai MAS italiani del periodo bellico, erano parimenti limitati specie in condizioni di mare agitato, ma con i 2400 hp disponibili raggiungevano 42 nodi. Differenze di nota erano il radar 'Skin head', 2 IFF, lo scafo in alluminio e la presenza di motori diesel invece che che benzina, spesso di derivazione avio, precedentemente utilizzati. Per lungo tempo i diesel marini leggeri non avevano avuto l'affidabilità dei motori a benzina, ma una volta sviluppati offrivano maggiore autonomia e sicurezza. In seguito, con la pur più grande classe P6 i sovietici sarebbero tornati agli scafi in legno, verosimilmente per problemi di costi ma sopratutto, di corrosione causata dalla salsedine (che si è sempre dimostrata un nemico formidabile per le leghe in alluminio). Forse fu proprio una P4 ad essere affondata, carica di civili, dalla corvetta Sibilla nel 1997.