Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Albania: differenze tra le versioni

Quanto alla marina, essenzialmente relegata alla difesa costiera, da rilevare la fornitura di 12 motosiluranti P4, le prime costruite dall'URSS nel dopoguerra. 12 uomini di equipaggio, scafo in alluminio per un peso di appena 25 tonnellate nonostante i motori diesel, esse erano leggermente armate con 2 tls da 457 mm , qualche carica di profondità e un paio di mitragliatrici in un impianto binato da 12,7 o 14,5 mm in un impianto binato. Simili ai MAS italiani del periodo bellico, erano parimenti limitati specie in condizioni di mare agitato, ma con i 2400 hp disponibili raggiungevano 42 nodi. Differenze di nota erano, rispetto a mezzi tipo i MAS, il radar 'Skin head', 2 IFF, lo scafo in alluminio e la presenza di motori diesel invece che ache benzina, spesso di derivazione avio, precedentemente utilizzati. Per lungo tempo i diesel marini leggeri non avevano avuto l'affidabilità dei motori a benzina, ma una volta sviluppati bene offrivano maggiore autonomia e sicurezza. In seguito, con la pur più grande classe P6 i sovietici sarebbero tornati agli scafi in legno, verosimilmente per problemi di costi ma sopratutto, di corrosione causata dalla salsedine (che si è sempre dimostrata un nemico formidabile per le leghe in alluminio). Forse fu proprio una di queste unitàP4 ad essere affondata, ancora carica di civili, dalla corvetta Sibilla nel 1997.