I promessi sposi/Don Rodrigo: differenze tra le versioni

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La sua figura viene introdotta in modo indiretto dal Manzoni: di lui si parla infatti sin dal [[I promessi sposi/Capitolo 1|primo capitolo]], ma lo vediamo in azione solo a partire dal [[I promessi sposi/Capitolo 5|quinto]], in occasione della visita di [[I promessi sposi/Fra Cristoforo|fra Cristoforo]].<br/>
In questa occasione vediamo come egli si diverta a vertere il discorso a suo piacimento, ora sulla questione di cavalleria, ora sulla carestia; e non perde un'occasione per ricordare al frate il suo passato, in modo villano e maleducato.
 
== Un signorotto di provincia ==
Don Rodrigo è un tipico esempio di signorotto di provincia, non subordinato dal regime spagnolo, ma che riesce a sopravvivere grazie alla debolezza di questo e alla forza dei suoi bravi.
<br />Manzoni nella descrizione della sua casa ce lo fa però apparire come un piccolo signore e lascia un''''impressione sinistra''':
* il palazzo isolato, regna il silenzio, le inferriate sono chiuse
* l'intero edificio e l'ambiente attorno sono decadenti, le imposte sono ''sconnesse e consunte''
* in più occasioni persone e ambienti vengono paragonati ad animali o stalle: lo stesso palazzotto è il "''covile della fiera''"
Don Rodrigo non viene mai descritto dal Manzoni: egli non si merita una descrizione, come avviene ad esempio per [[I promessi sposi/Don Abbondio|don Abbondio]].
 
== L'onore ==
Don Rodrigo in più occasioni si dimostra attento e premuroso nei confronti di quello che è l''''onore''', anche cavalleresco. È per una questione di onore (una scommessa con il conte Attilio) che egli infatti mette gli occhi addosso a Lucia, e per lo stesso ordisce i piani del rapimento nei confronti della stessa.
 
[[Categoria:I promessi sposi|Don Rodrigo]]