Storia delle Forze armate tedesche dal 1945: differenze tra le versioni

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==Anni '90==
 
 
 
Durante il decennio tutte le forze armate tedesche conobbero drastiche flessioni di organico, attuate con una ridda di riforme difficilmente enumerabili tra quelle discusse, parzialmente attuate e portate effettivamente a termine.
 
===La fine della DDR/RDT===
Anzitutto vi era la necessità di riunificare le Germanie, pertanto ad Est venne creato un comando speciale con funzioni provvisorie, chiamato Bundeswherkommando Ost. Esso formò diverse brigate territoriali sulla ex-DDR. Nel frattempo molti materiali vennero radiati, in base ai trattati CFE la Germania doveva disfarsi di oltre 3000 carri armati e innumerevoli altri equipaggiamenti. Negli arsenali della ex-DDR vi erano numerosissimi armamenti: furono trovati oltre 2500 carri armati di cui oltre 500 T-72, circa 5000 mezzi corazzati, oltre 2000 artiglierie, decine di navi, oltre 500 aerei, e sopratutto, circa 300.000 tonnellate di munizioni, che da sole ponevano problemi enormi di sicurezza e di catalogazione. Parte di questo immenso parco d'armamenti fu riutilizzato dai tedeschi, parte fu esportata, la maggior parte demolita. Il personale tedesco-orientale venne integrato, vennero formate 6 brigate di fanteria equipaggiate con materiale per lo più orientale. Tra il personale della NVA vi erano 2000 donne, cosa che le poneva in un certo senso all'avanguardia rispetto agli 'occidentali'. che ancora non avevano introdotto il servizio di donne nelle F.A. Mentre i militari di carriera avevano la possibilità di fare domanda per entrare nell'esercito unificato, la Guardia di frontiera non era altrettanto ben considerara, specie per l'ordine di sparare a vista sui fuggiaschi ad Ovest. Tra i soldati della NVA entrati nel nuovo esercito e testimoni di quel periodi di transizione vi è anche Stephan Kostch, assai noto nel web grazie al suo sito Panzerdetail.com, specializzato nella descrizione dei carri e armi usate sia ad Est che a Ovest.

L'unificazione avvenne ufficialmente il 3 ottobre 1990.
 
===Gli anni successivi===
Attorno al 1993-94 la Luftwaffe perse ben 5 Stormi per un totale di oltre 200 aereoplani: tutti gli Alpha Jet e tutti gli RF-4E vennero radiati. Questi ultimi vennero spediti in buona parte in Turchia, dove molti equipaggiamenti ex-tedeschi erano giunti nel tempo, dagli F-104G a 20 C-160D praticamente nuovi. Gli Alpha Jet vennero in parte ceduti al Portogallo. Per il resto, dopo che il ministro Wolfang Ruhe quasi 'affossò' il programma EFA per i costi eccessivi tra il 1992 e il 1994, l'idea del caccia ad interim venne scartata e l'aggiornamento degli F-4F esteso a 110 macchine invece che 75. I missili AMRAAM vennero però ridotti a circa 60 con 288 opzioni. L'EFA continuò per tutti gli anni '90 il suo lento sviluppo, e nell'attesa il JG 72 incorporò i 2 MiG-29 ex-DDR, gli unici rimasti in servizio della flotta di macchine ereditate dalla Germania Est. Essi operarono per non meno di dieci anni da Laage, assieme agli F-4F ICE, che con i loro radar più moderni facevano da 'leader', mentre i MiG operavano da shooter. I MiG-29, successivamente aggiornati, con i motori ridotti in potenza a vantaggio della durata e piloti ben addestrati, rappresentarono uno dei reparti più interessanti della Luftwaffe, chiamati in innumerevoli esercitazioni come a Decimomannu, e sconfiggendo spesso gli F-16, specie in combattimenti manovrati con i missili R-73 e il casco designatore. Da notare che agli inizi degli anni '90 gli F-16 non avevano ancora missili a medio raggio come dotazione standard, a motivo dei ritardi degli AMRAAM, e i MiG operarono sia come intercettori che come macchine 'aggressors' per simulare i potenziali nemici della NATO.
 
La riunificazione delle F.A. tedesche fu rapida quanto la politica permise nel 1989-90. Dal novembre del 1990 le Germanie si riunificarono e nacque il Bundescommando Ost. Esso incorporò alcuni materiali ex-DDR, per esempio centinaia di BMP-1, sia pure privati del missile AT-3 e del sistema di caricamento automatico del cannone. Altre modifiche videro l'introduzione di fari e specchi retrovisori per il movimento su strada in sicurezza. Il totale delle munizioni lasciate dalla DDR era impressionante, con un quantitativo di oltre 66000 tonnellate solo considerando le munizioni per carro armato. In tutto si superavano le 300.000 tonnellate e il loro smaltimento fu cosa lunga e laboriosa, anche per il fatto che le munizioni non erano considerate sufficientemente sicure per gli standard NATO. I tedeschi avrebbero tenuto volentieri vari materiali: i BMP-2 con il loro cannone da 30 mm erano un utile sistema antielicottero (cosa curiosa se si considera l'enorme numero di Gepard e un centinaio di ZSU disponibili dagli arsenali della DDR), ma ve n'erano solo 24. Anche il numero di 2S3, giudicati dei buoni mezzi, non venne giudicato elevato abbastanza per l'adozione come materiale standard: eppure, essendo quasi un centinaio, essi corrispondevano al numero di pariclasse M 109 in carico all'intero Esercito spagnolo. Gli obici da 122 mm D 30 vennero invece tenuti in servizio, prevalentemente per fini addestrativi, grazie anche agli oltre 500.000 proiettili disponibili. I veicoli che l'esercito tedesco avreebbe tenuto più volentieri in servizio erano gli RM-70, ma vi erano problemi con i rigidi standard sulla sicurezza delle munizioni in uso nell'esercito tedesco-occidentale: nondimeno essi erano giudicati un sistema 'molto efficace', cosa non poco lusinghiera visto che l'Esercito 'occidentale' aveva i LARS e anche i nuovi MLRS. Le 5 brigate dell'OstKommando ebbero come dotazione individuale i fucili AK-74, disponibili in quantità più che sufficienti, il che non rendeva necessario il riequipaggiamento con i G-3.
 
Nel frattempo, molti materiali ex-tedeschi vennero girati ad altre nazioni. Sebbene moltissimi mezzi ed artiglierie finissero rottamati, numerosi semoventi 2S1 vennero ceduti alla Finlandia, dove vennero ammodernati ed usati con soddisfazione, grazie alla loro mobilità e capacità anfibia. Circa 500 MT-LB vennero venduti alla Svezia, che li usò efficacemente con le brigate 'Polari' grazie all'eccellente mobilità di questi veicoli. I 350 BMP-1 venduti alla Svezia al prezzo di circa 32 milioni di lire l'uno (equivalente a quello di un'auto di grossa cilindrata) erano apparentemente un buon affare, ma vennero aggiornati con programmi assai costosi e poi tenuti in servizio solo per una decina d'anni circa, rimpiazzati dai CV-90.