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Questo libro si propone di affrontare la storia recente, con piccoli accenni precedenti al 1945 quando necessario, delle Forze armate della Germania, che hanno costituito per decenni uno dei pilastri della NATO e, al tempo stesso del Patto di Varsavia, a seguito della divisione tra Germania Ovest e DDR. Grazie a progetti di indiscusso successo come i carri serie Leopard, i sottomarini U-209 e gli F-104G, la Germania ha costituito un punto di riferimento per le forze terrestri e navali di numerosi altri Paesi, basti dire che i carri Leopard sono stati acquisiti da gran parte delle forze NATO in Europa, dall'Australia e dal Canada, mentre un successo ancora maggiore arrise al '104 nella versione sviluppata in Germania. Parimenti, l'attuale Leopard 2 sta riscuotendo un successo internazionale che non trova paragoni con nessun altro carro armato moderno, sebbene l'M1 americano sia stato prodotto in maggiore quantità. Altri progetti come il Marder e il Gepard hanno costituito un punto di riferimento per le loro categorie. Quello che mancava al possente strumento militare della Germania Ovest, fino a tempi recenti, era l'esperienza di peake keeping o addirittura, di conflitti limitati, ma da circa un decennio questo non è più vero, come le missioni in Kossovo e in Afghanistan hanno dimostrato. Dall'altra parte della Cortina, la DDR era molto più debole militarmente e pressochè priva di capacità progettuali per nuovi sistemi d'arma. Tuttavia, al pari della Germania Ovest, era rinforzata da intere armate sovietiche sia aeree che terrestri, pronte a scatenare l'Olocausto nucleare sul territorio tedesco in caso di conflitto (le armi nucleari tattiche facevano parte dei piani sovietici anche in funzioni offensive e non solo difensive). Quello che non mancava ai tedeschi orientali era, piuttosto, l'esperienza di combattimento. Numerosi militari e consiglieri della DDR sono stati in missione nei vari conflitti africani e asiatici dalla parte di regimi amici di Mosca. Nonostante i drammi delle fughe attraverso il muro di Berlino, la DDR di per sè era molto ben considerata dall'URSS e non un solo pilota tedesco-orientale ha mai disertato con il proprio aereo in territorio NATO,nonostante l'ovvia facilità di tale operazione.
==Gli inizi (1950-60)==
Dopo la sconfitta subita rovinosamente con la Seconda Guerra mondiale, la Germania si ritrovò distrutta, con le città, anche quelle prive di un valore bellico come Dresda, distrutte dai bombardamenti alleati. La stessa capitale Berlino era occupata dai sovietici. Le perdite umane risultarono immense, con 1,5 milioni di soldati tedeschi periti nel solo fronte orientale, mentre altrettanti civili vennero massacrati dai bombardieri angloamericani. In questo scenario apocalittico, immortalato da Germania anno zero di Rossellini, la Germania venne lasciata priva sia di forze armate che di unità politica. Suddivisa in Germania Ovest e Germania Est, sottoposta ad un regime di occupazione che sfociò in diverse crisi tra sovietici e occidentali (nel 1948 e 1961), la nazione tedesca riuscì nondimeno a risalire la china, e dopo circa 10 anni dalla fine della guerra le forze armate tedesco-occidentali vennero ricostruite, essendo le forze d'occupazione anglo-americane e francesi bisognose di ulteriori rinforzi per fronteggiare la minaccia del Patto di Varsavia. Persone come Erich Hartmann, l'asso degli assi della Luftwaffe (352 vittorie aeree) vennero richiamati alla guida della rinata forza aerea. La Wermarch e la Kriegsmarine vennero sostituite, invece, dalla Bundeswher e dalla Bundesmarine. Iniziarono massicce forniture di aerei da combattimento, carri, veicoli vari, artiglierie e navi.
In dettaglio, la Luftwaffe, già pioniera della propulsione a reazione con i Me.262 e gli Ar.234, sviluppati tra mille difficoltà e con una difficile messa a punto nella fase finale della guerra, ottenne finalmente una flotta omogenea di macchine a reazione. Per ironia della sorte, essi erano forniti dalla nazione che l'aveva battuta, ma che aveva poi sfruttato le conoscenze (vedesi lo sviluppo dell'ala a freccia) tedesche per realizzarli. Venendo ricostituita a meta anni '50, la Luftwaffe saltò la generazione iniziale di apparecchi come i Vampire e i Meteor inglesi, e venne direttamente riequipaggiata con gli aerei americani più moderni: tr a questi vi erano 225 Sabre Mk 6 canadesi, con motore Orenda. Essi erano di nuova produzione, ma accompagnati da alcuni F-86E ex-RAF. I primi intercettori notturni furono gli F-86K con motori J47 muniti di postbruciatore, si trattava della versione tattica dell'F-86D, armata come tale con 4 cannoni e non con razzi da 70 mm anti-bombardieri. 88 di costruzione Fiat andarono alla Luftwaffe, dove con i motori da 3380 kg.spinta e il radar APG-37 diedero l'assaggio per la successiva era dei caccia ognitempo ad alte prestazioni. Se oltre 300 F-86 erano già una forza da combattimento di elevato valore, mancava in compenso una reale possibilità di attacco per la Luftwaffe, visto che i Sabre erano prevalentemente caccia intercettori. Inaugurando una linea operativa che sarebbe stata fedelmente tenuta in seguito, la Luftwaffe iniziò ad equipaggiarsi con macchine da attacco quali principali elementi da combattimento. Questo era dato dal fatto che la difesa aerea tedesca era assicurata dalla presenza degli Alleati, in particolare americani e inglesi.
Così, a partire dal 1956 la Germania occidentale ricevette ben 450 F-84F Thunderstreak, potenti cacciabombardieri tattici capaci di trasportare 2,7 t. di carico inclusa un'arma nucleare, oppure 16 razzi o 6 bombe da 454 kg. Essi vennero seguiti da 108 RF-84F, eccellenti ricognitori tattici e strategici, rimasti in servizio per molti anni in nazioni come la Grecia e l'Italia. Questi apparecchi erano a loro volta capaci di carichi bellici rilevanti, per cui erano bombardieri-ricognitori. Per considerare le differenze in equipaggiamento, L'AMI italiana ebbe nell'epoca: 180 F-86, 63 F-86K e 150 F-84F, oltre che 78 RF-84F. L'Armee de l'Air ebbe invece i Mystere, mentre le macchine USA erano: 60 F-86K, 361 F-84F e 69 RF-84F. Di conseguenza, gli stormi della Luftwaffe, sebbene orientati nell'attacco erano pur sempre diventati, in pochi anni, l'espressione di una delle maggiori se non la maggiore tra le aviazioni europee. La capacità di attacco sarebbe rimasta fino ad oggi la sua caratteristica preminente. Tutte queste forniture americane, a prezzi stracciati (in conto MDAP), non erano solo funzionali a rinforzare l'Europa contro il Patto di Varsavia. Essi erano anche funzionali, in maniera più o meno intenzionale, a distruggere la concorrenza europea,
Nel frattempo l'Esercito (Bundeswher) iniziò il riequipaggiamento con materiali essenzialmente americani. Originariamente la Germania Occidentale era priva di armamenti e forze armate, ma ben presto venne a far parte del CED (Comunità Europea di Difesa), promettendo 12 divisioni, aviazione e marina per un totale di 500,000 uomini. A causa del voto contrario della Francia, il progetto in parola non si concretizzò. La Gran Bretagna aiutò a quel punto la Germania ad entrare nell'UEO (Unione Europea Occidentale), permettendo la costituzione di un embrione delle forze armate tedesche, che per la seconda volta in meno di trenta anni rinaquero in modo semiclandestino. Con l'entrata nella NATO, 1955, ogni limitazioniTra l'altro, vennero forniti carri americani M47, rapidamente sostituiti
La Bundesmarine ricominciò a dotarsi dei suoi famosi sottomarini. Essi erano contraddistini dalla sigla U-200, e i vari modelli vennero costruiti per essere più piccoli che possibile, partendo da mezzi che potevano essere considerati dei minisommergibili, da circa 100 tonnellate. Le differenti classi successivamente arrivate portarono il dislocamento a valori più confortevoli e in prospettiva, alla formidabile famiglia dei sommergibili U
Ad un certo punto entrarono in servizio materiali di concezione nazionale, o ampiamente rielaborati in ambito europeo. A parte i mezzi corazzati, di cui si dirà in seguito, questa fu l'epoca dello Starfighter.
Durante i primi anni '60 arrivarono in servizio gli F-104G nella versione sviluppata per l'Europa, un'operazione guidata dalla Germania (G sta per Germania): oltre 2,000 macchine vennero prodotte, e ben 950 andarono alla Luftwaffe (altre ancora alla Marineflieger). Per capire tale numero, l'AMI italiana ne ebbe in tutto 149 (105 caccia, 20 ricognitori, 24 addestratori). Hartmann si oppose alla loro entrata in servizio: la Luftwaffe non era ancora pronta operativamente alla gestione di tali macchine così sofisticate, da immettere in servizio dopo circa 5 anni dalla rinascita del servizio. La Lufwaffe aveva bisogno di macchine intermedie, come gli F-100 e gli F-5, ma questo non avvenne e oltre 250 F-104 tedeschi caddero negli anni successivi, per lo più impiegati in missioni a volo radente in condizioni meteo avverse. La piccola ala dava grande stabilità alla macchina, ma non era affatto ideale per la maneggevolezza e la controllabilità in assetti limite, con fenomeni quali l'autorotazione e il superstallo sempre in agguato. Tuttavia come macchina da attacco nucleare e ricognitore aveva raggio d'azione e velocità eccellenti per un velivolo della sua generazione e rimase un potente asset per la Germania Occidentale fino agli anni '80, quando venne sostituito dal Tornado.
Anche due stormi navali ebbero l'F-104G: essi ebbero (metà anni '70) l'ottimizzazione per i missili antinave Kormoran, acquistati in 350 Mk 1
Negli anni '80, all'epoca della fase culminante della Guerra Fredda, anche lo strumento militare della Germania Occidentale era stato portato ai massimi livelli di efficienza e potenza.
L'esercito territoriale era invece ripartito in 3 comandi: Nord, Sud e S.Holstein. Essi erano dotati di 12 gruppi, 15 reggimenti e 150 compagnie. I gruppi erano praticamente delle brigate corazzate, i reggimenti erano equiparabili a battaglini, le compagnie e i plotoni erano dedicati a compiti di difesa puramente locale. L'Esercito territoriale presiedeva anche le scuole dell'esercito. Infine della Bundeswher faceva parte anche la Guardia di Frontiera, capace di mobilitare 20,000 uomini per il controllo della frontiera con la GDR, per una profondità di circa 30 km. Strutturato in quattro comandi,basati su battaglioni, e comprendente anche il famoso gruppo antiterrorismo GSC9.
In termini numerici e di equipaggiamento, l'esercito tedesco-occidentale era, attorno al 1984, la maggiore forza terrestre di tutta la NATO europea. Essa comprendeva 495.000 uomini (altre fonti parlano di un totale minore, dell'ordine dei 430.000), 230.000 dei quali di leva, che all'epoca durava 15 mesi. In caso di mobilitazione si sarebbe però giunti a 1.250.000 uomini (oppure 1.100.000 circa). L'intero esercito sovietico aveva, all'epoca, una forza di pace di 1,8 milioni, pertanto questo dava l'idea del valore dei numeri schierabili dalla Germania Ovest, che era anche difesa dalle truppe della NATO tra cui il BAOR (British Army of the Rhine), capace da solo di convogliare quasi tutto l'esercito di campagna inglese. Per dare un'idea dell'entità dell'esercito tedesco, questo era simile in taglia solo a quello turco, mentre l'E.I. comprendeva circa 258.000 uomini suddivisi in 22 brigate e unità minoti.
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