I promessi sposi/Don Abbondio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ramac (discussione | contributi)
continuo
Nessun oggetto della modifica
Riga 11:
Molto pacata, ma soprattutto dettata dalla paura (come viene indicato nel [[I promessi sposi/Capitolo 2|capitolo 2]], egli ''non aveva certo un cuor di leone''), è anche la reazione che ha Don Abbondio all'incontro con i bravi (gli "scagnozzi" a servizio dei signorotti locali) i quali senza mezzi termini gli raccomandano di non celebrare il matrimonio tra [[I promessi sposi/Renzo|Renzo]] e [[I promessi sposi/Lucia|Lucia]] con la celeberrima affermazione ''questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai''.
 
Don Abbondio allora torna a casa impaurito, talmente condizionato dalle minacce dei bravi che, con astuzia e grazie all'uso di alcune '''frasi latine''', lingua sconosciuta al povero [[I promessi sposi/Renzo|Renzo]], riesce a rimandare la celebrazione delle nozze, ma senza rivelarne il motivo, cosa questa che farà invece la sua donna di casa, '''Perpetua'''<ref>questo nomePerpetua è diventato poi per ''anonomasiaantonomasia'' il nome delle donne di casa degli uomini di Chiesa</ref>.
 
{{quote|