I promessi sposi/Peste: differenze tra le versioni

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Nel suo famoso trattato ''De peste Mediolani quae fuit anno 1630 '' lo storico [[w:Giuseppe Ripamonti|Giuseppe Ripamonti]] descrisse, come testimone diretto (morì infatti nel 1643) le scene della città colpita dal morbo, le quali vengono riprese con particolare attenzione dal Manzoni. È interessante notare come uno dei personaggi più influenti nell'intera opera, Don Rodrigo, sia personalmente colpito dalla peste, che lo uccise.
 
Ma la peste non risparmiò neanche il crudele '''Griso''', fido servitore di Rodrigo, che dopo aver fatto portare via il padrone morente da due monatti, fu lui stesso colpito dalla stessa sorte che aveva riservato al primo, venendo colpito dalla peste per aver toccato i panni infetti del padrone nell'avida ricerca di '''denaro''' e per essere stato portato via da alcuni monatti, dopo che i suoi compagni di bisboccia lo avevano gettato via senza pietà in un carro.
 
Sembra quasi che l'autore, nell'intento di trasmettere al lettore la vicenda, abbia voluto inserirvi la morale ''chi di monatto ferisce, di monatto perisce'', ovvero abbia voluto far capire che le male azioni, i '''tradimenti''', i mancati servigi resi dal Griso a Don Rodrigo siano costati all'infedele una punizione esemplare, ovvero l'essere trattato nello stesso modo con il quale egli aveva trattato il padrone.