Grammatica contestuale/Introduzione: differenze tra le versioni

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Fra le caratteristiche comuni agli uomini di tutte le regioni della Terra, troviamo l'uso della lingua e del linguaggio come strumento di comunicazione.
 
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La lingua parlata, il linguaggio o 'parolÈ, è presente ovunque, mentre la lingua scritta, la 'languÈ, è codificata e attestata solo in certi tipi e stadi di cultura.
 
La lingua come strumento di comunicazione
Con la nascita dell'alfabeto, o comunque di qualche sistema di scrittura che inizialmente dobbiamo immaginare quale un sistema di segni che imitassero e raffigurassero oggetti o metafore di concetti e idee, ha inizio quella che si chiama ordinariamente epoca letteraria o storica, e che ricopre una fase sensibilmente breve della permanenza dell'uomo sulla terra.
Va osservato anche che ogni animale, ogni oggetto dell'universo ha un suo modo di parlare, un suo linguaggio e forse addirittura un suo limitato alphabeto, ma l'uomo per fretta e superficialità quasi sempre ignora queste silenziose espressioni di linguaggi lontani, che a volte si fanno suoni veri e propri, come quelli degli animali, ben più intelligenti e sapienti di quanto si creda.
 
Fra le caratteristiche comuni agli uomini di tutte le regioni della Terra, troviamo l'uso della lingua e del [[w:linguaggio|linguaggio]] come strumento di comunicazione.
Occorre rispetto e amore per ogni linguaggio, altrimenti anche il nostro, che forse è il più complesso e artefatto proprio perché esprime un mondo interiore più lacerato e conflittuale, risulterà così vario, astruso e incomprensibile un giorno, come avvenne a Babele, che non riusciremo più non solo a capirci, ma neppure a intuire quale lingua parliamo.
 
La lingua parlata, il linguaggio o 'parolÈparole', è presente ovunque, mentre la lingua scritta, la 'languÈlangue', è codificata e attestata solo in certi tipi e stadi di cultura.
 
Con la nascita dell' [[w:alfabeto|alfabeto]], o comunque di qualche sistema di [[w:scrittura|scrittura]] che inizialmente dobbiamo immaginare quale un sistema di segni che imitassero e raffigurassero oggetti o metafore di concetti e idee, ha inizio quella che si chiama ordinariamente epoca letteraria o storica, e che ricopre una fase sensibilmente breve della permanenza dell'uomo sulla terra.
Va osservato anche che ogni animale, ogni oggetto dell'universo ha un suo modo di parlare, un suo linguaggio e forse addirittura un suo limitato alphabeto[[w:alfabeto|alfabeto]], ma l'uomo per fretta e superficialità quasi sempre ignora queste silenziose espressioni di linguaggi lontani, che a volte si fanno suoni veri e propri, come quelli degli animali, ben più intelligenti e sapienti di quanto si credapossa pensare.
 
Occorre rispetto e amore per ogni linguaggio, altrimenti anche il nostro, che forse è il più complesso e artefatto proprio perché esprime un mondo interiore più lacerato e conflittuale, risulterà così vario, astruso e incomprensibile un giorno, come avvenne a [[w:Babele|Babele]], che non riusciremo più non solo a capirci, ma neppure a intuire quale lingua parliamo.
 
Gli animali, contrariamente a quanto si pensa, hanno un sistema di comunicazione efficace, vario ed unico per tutti gli individui di qualsiasi contrada e paese della Terra.
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In pratica hanno realizzato da sempre un vecchio sogno dell'uomo, quello della unificazione dei codici linguistici e del superamento della differenziazione linguistica.
 
Quando l'uomo fu creato, immagina [[w:Dante|Dante]], un grande poeta ma soprattutto un grande linguista, espresse la sua prima parola.
 
''Gridò la sua riconoscenza a Dio, il suo 'fattorÈ.''
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E questo si ripeterà sempre, ogni volta che un essere emetterà un segno a cui attribuirà un senso e un significato.
 
Accadrebbe anche se fosse cieco e muto.
 
Non per nulla quella che chiamiamo letteratura è stata creata da un cieco che forse neppure conosceva alfabeti.
 
La mente, [[w:Mnemosyne|Mnemosyne]] e le sue figlie, le [[w:Muse|Muse]], sono esse stesse alfabeto, poesia e oceano di idee, conoscenze e segni, che poi questi siano scritti i disegnati, è cosa probabilmente di un qualche interesse solo contingente.
 
Riguarda la [[w:storia|storia]], lel'idea bibliotechedi [[w:biblioteca|biblioteca]], la [[w:letteratura|letteratura]] e i libri, e qualsiasi altro mezzo più o meno apparentemente innovativo, che occupano solo l'ultimissima parte della vicenda umana, quella visibilmente caratterizzata anche dalladall' enorme e quasi sempre univoca e monopolare influenza dell'uomo sul [[w:contesto|contesto]] naturale esterno.
 
Successivamente all'atto primigenio e archetipico del parlare, che si pone in un tempo al di fuori del tempo e che quindi è quasi scoperto e creato da ogni parlante quando inizi ad usare il linguaggio, una volta formato un insieme cospicuo di parole d'ogni tipo, è stato necessario formare un determinato [[w:lessico|lessico]], una qualche[[w: sintassi| sintassi]] e [[w:grammatica contestuale|grammatica contestuale]] o decontestualizzata.
 
Tutto questo solo da poche migliaia di anni si è trasformato in codice linguistico normativo e lessicale, in testi scritti in varie forme, in vocabolari, grammatiche e sintassi, in biblioteche e da poco in altri sistemi di scrittura digitale e computerizzata.
 
Le intuizioni di [[w:Sausurre|Sausurre]] e [[w:Chomsky|Chomsky]], comunque, attuali e geniali, erano già in [[w:Platone|Platone]] e [[w:Dante Alighieri|Dante Alighieri]], di cui si preferisce ricordare le parti più appariscenti della dottrina poetica e filosofica, e non quegli aspetti della vita legati all'amore per la libertà e la dignità personali.
 
Entrambe furono privati della libertà, furono l'uno schiavo e l'altro esule, ma non si privarono mai della loro libertà della mente, della loro capacità intellettuale, della loro intelligenza.
 
Questa era la loro [[w:Firenze|Firenze]] e la loro [[w:Atene|Atene]].
 
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La loro Polis.