Economia aziendale per le superiori/Aziende di erogazione, azienda dello Stato ed enti locali: differenze tra le versioni

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Le fasi dell'entrata e dell'uscita, sono state descritte sopra come separate e distinte; in realtà, molto spesso alcune fasi avvengono simultaneamente, come è stato accennato per la fase dell'impegno e quella della liquidazione.
 
 
'''5. I residui attivi ed i residui passivi'''
 
E' abbastanza normale che non tutte le entrate accertate verranno poi riscosse, e non tutte le entrate riscosse verranno versate dal tesoriere entro l'esercizio finanziario. Stesso discorso vale anche per le uscite.
 
Al termine dell'esercizio finanziario, l'ammontare complessivo delle entrate accertate ma non riscosse costituisce ''residuo attivo'', mentre l'ammontare complessivo delle uscite impegnate ma non pagate costituisce ''residuo passivo''. (Nel corso dell'esercizio finanziario, invece, tali importo vengono rispettivamente chiamati crediti e debiti di bilancio).
 
Riepilogando:
 
a) i residui attivi sono calcolati al termine dell'esercizio finanziario sommando:
 
- tutte le entrate accertate ma non riscosse
 
- tutte le entrate riscosse man non versate
 
 
b) i residui passivi sono calcolati al termine dell'esercizio finanziario sommando:
 
- tutte le uscite impegnate ma non liquidate
 
- tutte le uscite liquidate ma non ordinate
 
- tutte le uscite ordinate ma non pagate
 
 
'''6. Il risultato finanziario'''
 
Tutte le entrate accertate e tutte le uscite impegante nel corso di un esercizio finanzairio sono dette rispettivamente ''entrate'' e ''uscite di competenza''.
 
Di contro le entrate risocesse e le uscite pagate sono dette ''entrate'' e ''uscite di cassa''.
 
La differenza tra le entrate e le uscite determina il ''risultato finanziario''. In base al confronto fra entrate e uscite, si possono determinare naturalmente tre diversi tipi di risultato finanziario:
 
Entrate e uscite di competenza (confronto fra accertamenti e impegni)
 
a) ''avanzo finanziario di competenza'' (E > U)
 
b) ''pareggio finanziario di competenza''(E = U)
 
c) ''disavanzo finanziario di competenza'' (E < U)
 
Entrate e uscite di cassa (confronto fra riscossioni e pagamenti)
 
a) ''avanzo finanziario di cassa'' (E > U)
 
b) ''pareggio finanziario di cassa''(E = U)
 
c) ''disavanzo finanziario di cassa'' (E < U)
 
Naturalmente i due risultati possono non coincidere, quando a fine esercizio ci sono dei residui, attivi o passivi che siano. Inoltre durante un esercizio finanziario si possono verificare riscossioni e pagamenti su accertamenti e impegni effettuati nel corso di esercizi finanziari precedenti; si parla, in questo caso di ''riscossioni e pagamenti in conto residui'', distinti dalle ''riscossioni e pagamenti in conto competenza'', che ovviamente si verificano durante lo stesso esercizio finanziario in cui si sono verificate i relativi accertamenti e impegni.
 
 
E' regola fondamentale che in una azienda di erogazione si verifichi l'equilibrio finanziario, cioè il pareggio finanziario di competenza. Il disavanzo e l'avanzo sono anomali:
 
a) il disavanzo, perchè crea uno squilibrio finanziario in quanto l'ente ha impegnato più di quanto ha accertato; si crea quindi una situazione debitoria, in quanto per far fronte agli impegni presi si deve ricorrere a fonti di finanziamento esterne;
 
b) l'avanzo, perchè le risorse finanziarie di cui l'ente dispone sono finalizzate alla realizzazione di programmi di soddisfacimento dei bisogni; un utilizzo parziale di tali risorse significa che uno o più obiettivi non sono stati raggiunti. In questo caso non si è di fronte ad un risparmio, e quindi un merito per l'amministrazione, ma ad un caso di inefficienza, il cui grado è tanto più grave quanto più alto è l'avanzo.
 
 
Al termine dell'esercizio finanziario, oltre a determinare i residui attivi e passivi ed i risultati finanziari di competenza e di cassa, si deve procedere anche a determinare il ''fondo cassa'' ed il ''fondo di amministrazione''.
 
 
Il ''fondo cassa'' è dato dalla somma della consistenza iniziale della cassa e delle riscossioni detratti i pagamenti effettuati. Naturalmente questo risulto, proprio perchè considera flussi monetari concreti, non può essere mai negativo (non è possibile effettuare pagamenti quando la cassa è pari a zero). Unica eccezione si ha quando l'ente si avvale di un servizio di tesoreria esterno, che può anticipare delle somme di denaro.
 
Il ''fondo di amministrazione'' (detto anche avanzo o disavanzo di amministrazione a seconda del segno) è dato dalla somma algebrica del fondo cassa, dei residui attivi e dei residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio finanziario. La determinazione del fondo di amministrazione viene esplicata in un prospetto detto ''situazione finanziaria''.
Il fondo di amministrazione riveste un ruolo fondamentale per la comprensione dello stato finanziario dell'azienda: infatti esso commisura la capacità dell'azienda di fare fronte ai debiti con il fondo cassa e con i residui attivi; inoltre il fondo di amministrazione può essere riportato al successivo esercizio finanziario permettendo di effettuare impegni oltre gli accertamenti previsti, senza determinare scompensi finanziari.