Latino/Origini: differenze tra le versioni

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{{Regole fondamentali latine | precedente = --- | successivo = [[Alfabeto latino]] | esercizi = [[Esercizi sulle origini del latino]]}}
Il latino è una lingua del ceppo indoeuropeo, le popolazioni indoeuropee arrivarono in [[w:Italia|Italia]] dopo che in [[w:Grecia|Grecia]], per cui si può vedere ad occhio come il latino, anche se più tardo del greco sia meno elaborato.
 
==Sonanti==
Le nasali "m" e "n" si scambiano facilmente, possono scomparire e fondersi con le vocali, per cui sono definite da alcuni ''sonanti'', dato che dall'indoeuropeo queste modifiche sono frequenti, si designano con ṃ e ṇ quando sono deboli e hanno subito modifiche nel tempo.
 
==Casi==
L'indoeuropeo aveva 8 casi (ilogni nomesostantivo variava le desinenze a seconda della sua funzione) : '''nominativo''', '''genitivo''', '''dativo''', '''accusativo''', '''vocativo''', '''ablativo''', '''locativo''' e '''strumentale'''. In latino scompaiono, lasciando qualche residuo il '''locativo''' e lo '''strumentale'''. Le [[wikt:desinenza|desinenze]] del latino derivano per lo più dall'indoeuropeo con l'aggiunta di una vocale tematica (ad esempio per ottenere l'accusativo, il caso del complemento oggetto, si aggiungeva ṃ; in latino, a seconda delle declinazioni, i gruppi a cui può appartenere un sostantivo, come le coniugazioni per i verbi, "am", "um", "em"). Qualche desinenza deriva dalle popolazioni italiche preindoeuropee.
 
==Radici==
In latino sono presenti molte parole derivate da antiche radici indoeuropee: si rappresentano rappresentate dalla radice in maiuscolo preceduta da un asterisco (es. ''*WERG, *WORG''). L'asterisco è presente in ogni forma ricostruita, anche se è italica o greca, o una desinenza che poi è cambiata. Per le radici indoeuropee la ricostruzione avviene confrontando la stessa parola in molte lingue, riscontrando le analogie (i nomi "madre", "padre", "nuovo" e gli aggettivi numerali sono le forme che si sono conservate meglio..
 
==Verbi==
Anticamente le desinenze si collegavano direttamente al tema verbale (la radice, ad esempio in "guard-o" "guard" è il tema verbale, o radice e "o" è la desinenza"), in latino è prevalso l'uso di usare una vocale tematica prima dell'incontro, ad esempio, tra due consonanti, così da verbi che usavano vocali tematiche diverse sono nate le coniugazioni. Alcuni verbi mantengono ancora l'assenza della vocale tematica. Ad esempio "[[wikt:sum|sum]]" (*esum, in italiano essere), "[[wikt:eo|eo]]" (andare")