Poesie (Palazzeschi)/Habel Nasshab: differenze tra le versioni

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Vengono di solito proposte due letture del componimento, non necessariamente inconciliabili tra di loro.
 
* Habel il fratello, l'''Abele:'' Davanti a sé, il poeta trova un essere simile, come un fratello con cui vuole stare insieme (vedi bibliografia, Dei 1996). Si può abbracciare questa tesi ricordando che il nome di Habel è conducibile alla storia biblica di Abele e Caino, laddove la parte di Caino, il più forte tra i due, sarebbe quella dell’io poetico. L’identificazione tra i due spiegherebbe il grande amore dell’io per la figura di Habel. È un altro io, un cosiddetto ''alter ego''.
 
* Habel il ''bello:'' È possibile, forse più plausibile, vedere Habel come oggetto dell’erotismo omosessuale. In questi anni (1908), Palazzeschi aveva scritto anche un breve romanzo: '': riflessi - romanzo liberty'', in cui il protagonista, il principe Valentino, aveva una ''macchia che nessuna acqua può lavare''. Dopo la morte dello scrittore toscano, avvenuta appena nel 1974, pubblicazioni più recenti come quella di De Angelis (1996) e Adamo (2003) hanno del resto ricordato l'importanza del tema dell’omosessualità nella produzione di Palazzeschi.