Poesie (Palazzeschi)/Comare Coletta: differenze tra le versioni
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Comare Coletta è
* '''Titolo''': ''Comare Coletta''
▲Comare Coletta è il nome di una donna, forse prostituta, che in passato ha anche ballato. Le varie voci che ridono di lei sono quelle del pubblico della strada. Il peccato di Coletta è sporco; stanamente nessuno dice che cosa sia stato esattamente: Palazzeschi ricorre all'espediente retorico della ''reticenza''.
* '''Anno''': 1907
* '''Raccolta originale''': ''Lanterna''
* '''Metro''': [[w:Senario|senari]], [[w:Novenario|novenari]] e misure maggiori, fino a 15 sillabe. Introdotta da tre senari che ricorrono ripetutamente a mo' di ritornello. Diverse voci.
Rispetto alle poesie della prima raccolta, quella dei ''Cavalli Bianchi'', assistiamo comunque ad una sorta di progresso: l'individuo, prima chiuso nelle strette mura di casa o nascosto dietro una barriera, si trova improvvisamente a contatto diretto con la gente, anche se l'esito dell'incontro è
Qualche volta il poeta è vicino alla donna, forse si identifica con lei. Qualche altra, egli osserva la scena dalla prospettiva della gente che ride cinicamente; nel complesso, comunque sembra essere più forte la tendenza alla solidarietà tra Palazzeschi e Coletta (''nessuno le porge la mano''). ▼
▲Qualche volta il poeta è vicino alla donna, forse si identifica con lei. Qualche altra, egli osserva la scena dalla prospettiva della gente che ride cinicamente; nel complesso, comunque sembra essere più forte la tendenza alla solidarietà tra Palazzeschi e Coletta (''nessuno le porge la mano''). L'identificazione tra l'io e la donna è comunque resa plausibile dal fatto che spesso è Palazzeschi ad inscenarsi in una situazione in cui viene considerato con un certo scetticismo dalla gente.
▲Rispetto alle poesie della prima raccolta, quella dei ''Cavalli Bianchi'', assistiamo comunque ad una sorta di progresso: l'individuo, prima chiuso nelle strette mura di casa o nascosto dietro una barriera, si trova improvvisamente a contatto diretto con la gente, anche se l'esito dell'incontro è quantomeno tragico.
In questa poesia, i partecipanti alla scena parlano producendo enunciati comprensibili, cosa difficile da osservare nei componimenti della raccolta precedente. È con le loro battute che i presenti manifestano il loro giudizio di condanna, conferendo alla scena un sapore teatrale (si ricorda che Palazzeschi iniziò la sua carriera artistica proprio a teatro).
▲Si tratta di una delle prime poesie con un uso abbastanza sistematico della rima in Palazzeschi. Molto ben riusciti sono i primi due versi, fortemente danzanti, con [[w:allitterazione|allitterazione]] di L e di T: saLTeLLa e baLLeTTA, comare coLeTTa, ma anche con ripresa di CO, ed ostinata ripetizione delle vocali A-E.
==Collegamenti esterni, testo==
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