Poesie (Palazzeschi)/Habel Nasshab: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
Si tratta di un componimento della raccolta ''Poemi'' (1909). Legata ad altre poesie da una trama (vedi ''[[Poesie (Palazzeschi)/La fontana malata|La fontana malata]]''), descrive la storia di tre figure (Aldo, Nasshab e Vittoria), che insieme decidono di andare a vivere in una villa diroccata. Il componimento descrive una figura sbarazzina ed enigmatica chiamata Habel (''Nassab'' o ''Nasshab'', a seconda delle edizioni).
La poesia, che si scosta da altre più vecchie per uno spiccato dinamismo temporale, testimonia insieme ad altre la rinuncia di Palazzeschi all'uso incondizionato del rigido schema [[w:trisillabo (metro)|trisillabico
Dopo la descrizione del personaggio, si
Vengono di solito proposte due letture del componimento, non necessariamente inconciliabili tra di loro.
Davanti a sé, il poeta trova un essere simile, come un fratello con cui vuole stare insieme (vedi bibliografia, Dei 1996).
Diremo che Habel è conducibile alla storia biblica di Abele e Caino, laddove la parte di Caino, il più forte tra i due, sarebbe quella dell’io poetico. L’identificazione tra i due spiegherebbe il grande amore dell’io per la figura di Habel. È un altro io, un cosiddetto ''alter ego''.
È possibile, forse più plausibile, vedere Habel come oggetto dell’erotismo omosessuale. In questi anni (1908), Palazzeschi aveva scritto anche un breve romanzo: '': riflessi - romanzo liberty'', in cui il protagonista, il principe Valentino, aveva una ''macchia che nessuna acqua può lavare''. Pubblicazioni come quella di De Angelis (1996) e Adamo (2003) ricordano
==Collegamenti esterni, testo==
|