Libro di cucina/Ricette/Cicerchiata: differenze tra le versioni

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==Come si presenta==
Il dolce è a base di pasta di [[farina]], [[uova]], [[burro]] e [[zucchero]]. Da questa si ricavano palline di circa un [[centimetro]] di [[Diametro|diamentro]] che vengono fritte nell'[[olio d'oliva]] o nello [[strutto]]. Scolate, vengono disposte "a mucchio" e ricoperte di [[miele]] che, colando negli interstizi tra una pallina e l'altra, le cementa e dà solidità alla struttura. Come spesso avviene nei dolci tradizionali e molto antichi, esistono varianti che aggiungono ingredienti alla ricetta base.
 
==Ricetta di base==
L'impasto "tipico" richiede 250 [[grammo|grammi]] di farina per 4 uova e 2 [[tuorlo|tuorli]], ai quali si aggiungono 30 grammi di burro morbido ed un [[cucchiaio]] di zucchero. Spesso, [[aromi]] come la scorza grattugiata di un [[limone]] e d'una [[arancia]] sono aggiunti; certe [[regioni]] usano [[liquori]] locali, come il [[limoncello]] o la [[grappa]]. L'impasto non ha bisogno di riposo; la cottura nello strutto è più tradizionale, ma meno salutare. Al miele, scaldato in un largo tegame su fuoco dolce, vengono aggiunte le cicerche perché se ne imbibiscano. Due trucchi esistono per la presentazione a ciambella, spesso usata dal costume umbro: le cicerchie possono essere ammucchiate attorno ad una ciotola capovolta e leggermente unta, che viene poi rimossa, oppure possono essere versate in uno stampo da ciambellone, anch'esso leggermente unto, dal quale la cicerchiata viene sformata dopo raffreddamento.
 
==Etimologia del nome==
Il dolce è ripetutamente citato nelle [[tavole eugubine]] come cibo sacrificale con il nome, in antica [[lingua umbra]], di ''strusla'' che è la continuazione di ''sruikela'', diminutivo di ''struex'' che è variante del più comune ''strues'' che significa appunto "mucchio" (ciò è anche affermato dal maggiore studioso attuale della lingua umbra, il prof. [[Augusto Ancillotti]]), da cui, tra l'altro, l'[[Lingua italiana|italiano]] "costruire", cioè "ammucchiare insieme". Notevole la somiglianza con gli [[struffoli|struffoli napoletani]] che deriverebbero il proprio nome dalla parola [[Lingua greca|greca antica]] ''strongulos'' che significa "a forma tondeggiante" e che linguisticamente hanno la stessa [[Radice (linguistica)|radice]] dalla parola umbra ''strusla'' e quindi probabilmente anche un'origine comune. Da notare che oggi in [[Grecia]] esiste un dolce simile chiamato ''lukumates''. Con tutta probabilità il nome di cicerchiata ha origine [[medioevo|medievale]] e deriverebbe dalla [[cicerchia]], un [[legume]] (simile al [[pisum sativum|pisello]]) molto diffuso all'epoca nella zona [[Umbria|umbro]] - [[Piceni|picena]]. Le cicerchie, oggi quasi scomparse, hanno la medesima forma delle palline di pasta che compongono la cicerchiata: il significato sarebbe quindi, per analogia, "mucchio di cicerchie".
 
==Ricetta di base==
L'impasto "tipico" richiede 250 [[grammo|grammi]] di farina per 4 uova e 2 [[tuorlo|tuorli]], ai quali si aggiungono 30 grammi di burro morbidoammorbidito ed un [[cucchiaio]] di zucchero. Spesso, sono aggiunti anche [[aromi]] come la scorza grattugiata di un [[limone]] e d'una [[arancia]] sono aggiunti; certein [[regioni]]alcune zone, a volte, vengono pure usanousati [[liquori]] locali, come il [[limoncello]] o la [[grappa]]. L'impasto non ha bisogno di riposo; la cotturafrittura nello strutto è la più tradizionale e à risultati migliori, ma parrebbe essere meno salutare. Al miele, scaldato in un largo tegame su fuoco dolce, vengono aggiunte le cicerchepalline di pasta perché se ne imbibiscano. DueSoprattutto in Umbria vengono spesso usate trucchialcune esistonotecniche per la presentazione a ciambella, spessocome usata dal costume umbro:ammucchiare le cicerchie possono essere ammucchiatepalline attorno ad una ciotola capovolta e leggermente unta, che viene poi rimossa, oppure possono essere versateversarlrle in uno stampo da ciambellone, anch'esso leggermente unto, dal quale la cicerchiata viene sformata dopo raffreddamento.
 
== Voci correlate ==