Giochi di carte/Bridge/Bridge: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Bidding box.jpg|thumb|right|300 px|Tavolo di bridge: carte e ''bidding box'']]
 
Si indica spesso che la parola "Bridge" deriverebbe dal fatto che fra i due compagni di una coppia si crea, mediante la ''licitazione'' o ''dichiarazione'', un "ponte comunicativo" e da questo "ponte" sarebbe appunto derivato il termine ma, secondo altri esperti di etimologia, il termine bridge deriverebbe da ''[[biritch]]'', termine [[lingua russa|russo]] di un gioco di carte del [[XIX secolo]], giudicato da alcuni antesignano del bridge moderno. L'etimologia del termine è oscura. Una delle ipotesi più accreditate è quella che lo fa derivare dal [[lingua turca|turco]] ''bir-üç'', o "uno-tre", forse in riferimento alle carte scoperte di un giocatore, mentre gli altri tre le hanno coperte.<br> Un'altra teoria è che la parola derivi dallo slavo ''bric'' (''tagliare''), da cui trarrebbe origine anche la [[Giochi di carte/Bridge/Briscola|briscola]].
Il '''bridge''' è un gioco di carte, diffuso a livello mondiale, di cui si organizzano tornei, nazionali ed internazionali, campionati mondiali ed olimpiadi.
 
Il bridge è giocato da quattro giocatori che formano due coppie contrapposte. Il gioco è composto di due fasi, la ''dichiarazione'' e il gioco della carta vero e proprio. La dichiarazione termina con un ''contratto'', vale a dire con l'impegno da parte di una delle due coppie di conseguire un determinato numero di prese (sottintendendo la base minimale di 6 prese), assumendo che un determinato seme sia assunto come briscola (''atout'') oppure che si giochi senza briscola ( ''sans atout'' - sintetizzabile SA - o, in [[Lingua inglese|inglese]], ''no trumps'', scritto NT), in base al valore convenzionale dato alle singole carte.
Si indica spesso che la parola "Bridge" deriverebbe dal fatto che fra i due compagni di una coppia si crea, mediante la ''licitazione'' o ''dichiarazione'', un "ponte comunicativo" e da questo "ponte" sarebbe appunto derivato il termine ma, secondo altri esperti di etimologia, il termine bridge deriverebbe da ''[[biritch]]'', termine [[lingua russa|russo]] di un gioco di carte del [[XIX secolo]], giudicato da alcuni antesignano del bridge moderno. L'etimologia del termine è oscura. Una delle ipotesi più accreditate è quella che lo fa derivare dal [[lingua turca|turco]] ''bir-üç'', o "uno-tre", forse in riferimento alle carte scoperte di un giocatore, mentre gli altri tre le hanno coperte.<br>
Un'altra teoria è che la parola derivi dallo [[Lingue slave|slavo]] ''bric'' (''tagliare''), da cui trarrebbe origine anche la [[briscola]].
Il bridge è giocato da quattro giocatori che formano due coppie contrapposte. Il gioco è composto di due fasi, la ''dichiarazione'' e il gioco della carta vero e proprio. La dichiarazione termina con un ''contratto'', vale a dire con l'impegno da parte di una delle due coppie di conseguire un determinato numero di prese (sottintendendo la base minimale di 6 prese), assumendo che un determinato seme sia assunto come briscola (''atout'') oppure che si giochi senza briscola ( ''sans atout'' - sintetizzabile SA - o, in [[Lingua inglese|inglese]], ''no trumps'', scritto NT), in base al valore convenzionale dato alle singole carte.
 
Le regole del gioco sono simili a quelli di altri giochi "a prese" (come per esempio il [[Giochi di carte/Bridge/Tressette|tressette]]) con la particolarità che il giocatore che si è aggiudicato il contratto muove anche le carte del compagno (detto ''morto'') che sono distese sul tavolo e visibili a tutti.
 
Il bridge può essere giocato nella forma di ''partita libera'' o in quella di ''[[bridge duplicato]]'', utilizzata nelle gare fra coppie o fra squadre di due coppie. Gran parte della popolarità del bridge è dovuta alla forma del "duplicato" che, attraverso appunto la duplicazione delle smazzate, consente di organizzare competizioni in cui i giocatori si confrontano sulle stesse distribuzioni di carte in modo che il ruolo della fortuna viene sensibilmente ridotto.
 
Ogni giorno vengono organizzate numerosissime competizioni di bridge duplicato a vari livelli, dai piccoli tornei serali nei club ai campionati nazionali e mondiali.
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==Storia==
 
Antenato del bridge è il "[[''Whist]]''", praticato in [[Inghilterra]] dal [[XVI secolo]] e molto diffuso a partire dall'[[XIX secolo|Ottocento]].
Ad una prima fase, durante la quale si giocava tra tre giocatori ed ancora non esisteva la dichiarazione, seguì nel [[1873]] la nascita del "Whistbridge", che si giocava tra quattro giocatori divisi in due coppie.
Il whistbridge gradualmente si trasformò, anche per gli influssi del biritch, e nel [[1904]] nacque l'''auction bridge'', nel quale venne introdotta la dichiarazione.
Un'altra variante, il ''Plafond Bridge'', fu introdotta nel [[1918]] in [[Francia]] e nel [[1925]] nacque il "Contract Bridge", le cui regole sono quelle ancora oggi in vigore e che fu codificato dall'[[Statidallo Unitistatunitense d'America|americano]] [[Harold Stirling Vanderbilt]].
Successivamente il gioco prese rapidamente piede negli Stati Uniti, anche grazie ad [[Ely Culbertson]], autore di vari libri di gioco e fondatore, nel [[1929]], della prima rivista specializzata, ''Bridge World''.
 
Il bridge moderno nasce in Italia quando Eugenio Chiaradia rivoluzionò il gioco con il sistema "Fiori napoletano".
 
Il [[CONI]] ha riconosciuto il bridge come attività sportiva (disciplina associata) nel [[1993]].
 
==Regole==
 
Il bridge si gioca tra 4 giocatori con un mazzo da 52 [[carta da gioco|carte]] francesi. I giocatori che giocano insieme e formano una coppia si siedono uno di fronte all'altro. Le due coppie prendono il nome dei punti cardinali: Nord/Sud giocano contro Est/Ovest.
L'ordine gerarchico delle carte, dalla più alta alla più bassa, è il seguente: asso, re, donna, fante, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2.
Una sessione di gioco si svolge in più ''mani'' (vale a dire distribuzioni di carte); il gioco, preceduto dalla distribuzione, consiste di due fasi principali: la dichiarazione, che determina il ''contratto'' (vale a dire il seme di ''atout'' e il numero di prese che una coppia si impegna a fare) e il gioco della carta.
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Ogni giocatore riceve, in questo modo, 13 carte che sistemerà in mano divise nei 4 semi.
 
Nel [[bridge duplicato]] le carte sono smazzate una sola volta all'inizio della sessione e imbussolate in appositi astucci (''board''). Durante la partita, le carte vengono solo mostrate, senza mescolarle al centro del tavolo come in altri giochi di carte, in modo che a fine partita possono essere facilmente reimbussolate negli astucci secondo la distribuzione originale. Gli astucci vengono poi passati ad un altro tavolo per essere giocati di nuovo. In molte competizioni le carte sono già imbussolate da speciali macchine o vengono predisposte a mano da altri giocatori secondo uno schema prefissato (ovviamente ignoto a tutti i concorrenti).
 
===Dichiarazione===
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La "dichiarazione " o "licitazione" ha lo scopo di determinare il ''contratto'' vale a dire il seme della briscola (''atout'') temporanea per la mano e il numero di prese che una delle due coppie si impegna a fare.
 
Durante la dichiarazione i giocatori parlano a turno. Il primo a parlare è il mazziere, quindi si procede in senso orario. Ogni giocatore può passare o effettuare una chiamata che superi, per numero di prese o per rango del seme, l'ultima effettuata da altri. Il rango dei semi è, in ordine crescente, il seguente: ''fiori'' (&clubs;)<ref>In [[Lingua francese|Francese]] ''trefles''.</ref>, ''quadri'' (<font color="red">&diams;</font>)<ref>In [[Lingua francese|Francese]] ''carreaux''.</ref>, ''cuori'' (<font color="red">&hearts;</font>)<ref>In [[Lingua francese|Francese]] ''coeurs''.</ref> e ''picche'' (&spades;)<ref>In [[Lingua francese|Francese]] ''piques''</ref>. Ancora superiore è il rango delle chiamate a ''senza atout''. Per esempio se l'ultima chiamata è stata "2 cuori" (con cui ci si impegna a realizzare 8 prese con atout cuori) un giocatore può dichiarare "2 picche" o "2 senza atout" o "3 fiori" e non "2 fiori" o "2 quadri".
 
La dichiarazione può durare un giro oppure diversi giri dichiarativi, ovvero uno stesso giocatore può dichiarare più di una volta, anche dopo aver passato al giro precedente. La dichiarazione termina dopo tre passi consecutivi; la coppia a cui appartiene il giocatore che per ultimo ha dichiarato le prese che intende realizzare si aggiudica il contratto, vale a dire impone il seme di ''atout'' (o il gioco a senza) e ottiene il diritto di provare a realizzare le prese dichiarate. L'altra coppia (i ''difensori'') cercherà di impedire agli avversari di mantenere il proprio impegno.
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===Gioco della carta===
 
Come sopra descritto, nella fase di gioco solamente uno dei due componenti la coppia che ha vinto la dichiarazione proverà a rispettare il contratto assunto nella fase di dichiarazione, il ''dichiarante'', cioè il giocatore che ha annunciato per primo il colore prevalso come atout o che per primo ha deciso di giocare senza atout.<br/> Il suo compagno, una volta che l'avversario alla sua destra avrà giocato la prima carta (carta di ''attacco''), calerà le proprie carte sul tavolo rendendole visibili a tutti e diventerà ''il morto'', potendo per quella mano solo osservare l'andamento del gioco, senza parteciparvi attivamente.
Il suo compagno, una volta che l'avversario alla sua destra avrà giocato la prima carta (carta di ''attacco''), calerà le proprie carte sul tavolo rendendole visibili a tutti e diventerà ''il morto'', potendo per quella mano solo osservare l'andamento del gioco, senza parteciparvi attivamente.
 
Durante la smazzata, ogni giocatore muove una carta alla volta e la presa si completa quando ognuno dei quattro giocatori ha fornito la propria. <br/>
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Inoltre non vengono assegnati i ''punti onori''
 
==Torneo==
 
Il Bridge è l'unico gioco di carte classificato come "sport" ed è l'unico in cui le regole sono codificate a livello mondiale.
Il bridge è una disciplina associata del [[CONI]] con una sua federazione (''F.I.G.B.'') e sta per ottenere il riconoscimento di disciplina autonoma per partecipare alle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]].
 
 
Ci sono due forme di gioco in torneo:
 
* il ''torneo a coppie'' dove i risultati sono confrontati tra le coppie che hanno giocato con le stesse carte della propria coppia (la metà delle coppie partecipanti); in questo caso, ovviamente, il fattore fortuna gioca un certo ruolo;
 
* il ''torneo a squadre'' (che usa lo stesso meccanismo di gioco del [[bridge duplicato]], sfida organizzata tra 2 squadre di 4 giocatori ciascuna), dove il fattore fortuna viene completamente eliminato. Le due ''squadre'' giocano in due tavoli distinti posti in due stanze separate chiamate ''sala aperta'' (dove sono ammessi spettatori, gli ''angolisti'', o ''kibitzers'', lett. "ficcanasi") e ''sala chiusa'', dove è ammesso l'ingresso dei soli giocatori. Le due squadre si confrontano tra loro: ogni squadra gioca esattamente con le stesse carte dell'altra. Le carte di ogni mano giocata in ogni sala (tipicamente 4 mani o loro multiplo) vengono poste in appositi contenitori (''astucci'' o ''board''). Alla fine del turno di gioco gli arbitri provvedono a scambiare i ''board'' giocati tra le due sale, che verranno giocati nuovamente a coppie invertite. Per cui le 2 squadre giocheranno 2 partite con la stessa distribuzione e si confronteranno i risultati ottenuti dalle due squadre che si sono cimentate a turno con le stesse carte.
 
Nei tornei (ma anche nei duplicati quando i tavoli sono a portata di voce) le dichiarazioni avvengono nel più rigoroso silenzio, grazie all'uso di cartoncini recanti le dichiarazioni, inserite in appositi contenitori ( ''bidding boxes'' ).
 
== Strategia del gioco ==
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*quando giocare atout
 
==Note==
<references/>
 
==BibliografiaTorneo==
 
Il Bridge è l'unico gioco di carte classificato come "sport" ed è l'unico in cui le regole sono codificate a livello mondiale.
Il bridge è una disciplina associata del [[CONI]] con una sua federazione (''F.I.G.B.'') e sta per ottenere il riconoscimento di disciplina autonoma per partecipare alle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]]olimpiadi.
 
 
Ci sono due forme di gioco in torneo:
 
* il ''torneo a coppie'' dove i risultati sono confrontati tra le coppie che hanno giocato con le stesse carte della propria coppia (la metà delle coppie partecipanti); in questo caso, ovviamente, il fattore fortuna gioca un certo ruolo;
 
* il ''torneo a squadre'' (che usa lo stesso meccanismo di gioco del [[''bridge duplicato]]'', sfida organizzata tra 2 squadre di 4 giocatori ciascuna), dove il fattore fortuna viene completamente eliminato. Le due ''squadre'' giocano in due tavoli distinti posti in due stanze separate chiamate ''sala aperta'' (dove sono ammessi spettatori, gli ''angolisti'', o ''kibitzers'', lett. "ficcanasi") e ''sala chiusa'', dove è ammesso l'ingresso dei soli giocatori. Le due squadre si confrontano tra loro: ogni squadra gioca esattamente con le stesse carte dell'altra. Le carte di ogni mano giocata in ogni sala (tipicamente 4 mani o loro multiplo) vengono poste in appositi contenitori (''astucci'' o ''board''). Alla fine del turno di gioco gli arbitri provvedono a scambiare i ''board'' giocati tra le due sale, che verranno giocati nuovamente a coppie invertite. Per cui le 2 squadre giocheranno 2 partite con la stessa distribuzione e si confronteranno i risultati ottenuti dalle due squadre che si sono cimentate a turno con le stesse carte.
 
Nei tornei (ma anche nei duplicati quando i tavoli sono a portata di voce) le dichiarazioni avvengono nel più rigoroso silenzio, grazie all'uso di cartoncini recanti le dichiarazioni, inserite in appositi contenitori ( ''bidding boxes'' ).
 
==Testi di approfondimento==
* Giorgio Belladonna, ''Imparate il bridge con me'', Mursia, Milano, 1971-2000 (ISBN 8842519332)