Libro di cucina/Ricette/Acciughe sotto sale: differenze tra le versioni

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=Introduzione=
Mi sono dilungato nei particolari, parlando dei pro e dei contro, di quasi tutti gli aspetti, perché mettereMettere le acciughe sotto sale é facile ma arrivare al risultato finale corretto, é più lungo e laborioso e bisogna fare esperienza. Il risultato finale, l'acciuga desalata, dovrebbe essere di sapore e consistenza quasi uguale a quella fresca e in linea teorica, bisognerebbe poter usare l'acciuga desalata, come se fosse fresca, come si fa con il baccalà.
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Mi sono spintoSpingersi fuori dai limiti e ho provatoprovare perfino a friggerla, perché il baccalà desalato si può fare fritto, ma per l’acciuga non vaè beneconsigliabile, perchè è troppo piccola, sonorisultano risultati degli stecchini secchi come grissini. Forse, si potrebbero mettere sotto limone e olio, come si fa con le alici fresche. MioAlcuni papàpadri ci mettevamettevano l'aglio.<br>
Il gusto di salato giusto, secondo me, dovrebbe essere quello dell'acciuga fresca, però poi noi le acciughe fresche lesi saliamosalano, per cui in conclusione dargli il giusto salato va a gusto.
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Ho riportato degliGli aneddoti d'epoca, siasono riportati per ricordare ili costumecostumi di quando non c'era il frigorifero e l'uso al risparmio della mentalità ligure.
 
= Ingredienti =
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*grosse e alte, da 4 chili di pesce, 17x27 cm.
 
C’era unUn negozio specializzato in vetreria di questo tipo c’era a Sampierdarena, in via Buranello, angolo via Carzino ma nei negozietti tipici dei paesini liguri, insieme alle scope di saggina, ai seggiolini di vimini e magari pane, salame, frutta e verdura, si trovano anche le arbarelle. In Liguria spesso si trovano arbarelle anche al supermercato, per esempio a Chiavari.
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Bisogna passare il dito leggermente sul bordo interno ed esterno, per verificare che non sia scheggiato, come solitamente è, mioi padrenostri avi le cercavacercavano apposta perché ne approfittavaapprofittavano per farsi fare uno sconto. QuandoOggi ciè hosconsigliabile provatoper io,la ilsuscettibilità negoziantedei hanegozianti fattoche l'attonon divogliono darmipiù unasentir sberla,parlare mi voleva sbattere fuori daldi negoziosconti.
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Se bisogna accontentarsi di una arbarella scheggiata, a casa poi, si provvederà a smerigliare la scheggiatura con una pietra da affilare, mettendo un velo d’olio fra pietra e vetro, durante la smerigliatura.
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Bisogna comprare anche il vetro che fa da tappo e il coperchio di plastica ma non sono indispensabili, in quanto
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*mattonelle ottagonali da pavimento di ardesia, di scarto, alte 3 cm., nelle discariche delle fabbriche di ardesia, che sono l’ideale.
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Fabbrica di lavorazione dell’ardesia, si trovano nella Val Fontanabuona, a Cicagna, dove c'è due fabbriche e dove hosi trovatotrova l’ideale; a Pian dei Ratti, da Lavagna verso Carasco, vicino a Calvari, c’è un fabbricante di [http://www.euroslate.it/ita/pavimenti.asp?taba=pavimenti&cod=4 piastrelle d’ardesia], da tre generazioni con cava di proprietà “globalizzata”.<br>
*Anche i marmisti della zona di Staglieno a Genova, hanno qualcosa in ardesia. HoI visto usare dai pescivendoli deiusano cubi da chilo di marmo, fatti dal marmista ma il marmo diventa giallo e granuloso perché alla lunga si corrode e puzza.
*una plastichetta rotonda 13 cm, con la scritta per uso alimentare ma che evitoche è meglio evitare di usare perché sta a contatto del sale quasi tutto l'anno e forse non loè considerodel tutto sicuro.
*Per far da peso sono necessarie 4 mattonelle per ogni arbarella.
 
Un tempo il tappo non esisteva e si rabboccava il liquido che evaporava con acqua salata. Oggi colcon vetrol’arbarella danno anche un coperchio di plastica e che non fa evaporare ed evita i rabbocchi. Questa plastica, ha unad uso diversoalimentare, non sta a contatto diretto con la salamoia e quindi si può usare con maggiore tranquillità.
 
Dunque con dieci chili di pesce, si calcola cinque arbarelle di quelle piccole.
 
'''Perché 5 arbarelle ?'''
Una serve di rabbocco e 12 mesi all'anno diviso 4 arbarelle fa un consumo di una arbarella ogni tre mesi. Sono 7,5 strati da 12 acciughe, per cui sono 2,5 strati al mese, sono 28 acciughe al mese, sono 7 acciughe alla settimana, che si mettono nella pizza d'inverno eo si mangiano crude sott’olio d'estate, quando aumenta la richiesta corporea di sale.
 
= Salatura delle acciughe =
== Periodo ==
Per mettere le acciughe sotto sale, la luna migliore é la Luna piena di luglio; perché alla Luna piena di luglio, tutte le acciughe raggiungono la loro massima grossezza però va bene anche la Luna piena di maggio e di giugno ma alla Luna di maggio, ci sono mischiati assieme i riproduttori grossi dell'anno precedente e il novellame più piccolo. Se si mette giù le acciughe alla Luna piena di maggio, su dieci arbarelle, si hanno sette arbarelle di acciughe grosse e tre con acciughe di grossezza media, alla Luna di giugno le acciughe di grossezza media sono un po' più grosse ma alla Luna piena di luglio le acciughe sono tutte della grossezza massima. Le ave le mettevano giù a maggio ma nell’Italia del Sud le mettono giù a luglio.
Luna piena di maggio e di giugno ma alla Luna di maggio, ci sono assieme i riproduttori grossi dell'anno precedente e il novellame più piccolo. Se si mette giù le acciughe alla Luna piena di maggio, su dieci arbarelle, si hanno sette arbarelle di acciughe grosse e tre con acciughe di grossezza media, alla Luna di giugno le acciughe di grossezza media sono un po' più grosse ma alla Luna piena di luglio le acciughe sono tutte della grossezza massima. Mia mamma le metteva giù a maggio ma nell’Italia del Sud le mettono giù a luglio.
 
'''Cosa c'entra la Luna ?'''<br>
Effettivamente le acciughe si prendono anche senza Luna però con la Luna piena e il caldo, le acciughe vengono in superficie e se ne prende di più e più facilmente.
*con la luna c'è più acciughe e il prezzo si abbassa.
*Le acciughe vanno comprate in bassa stagione a maggio quando i ristoranti della Riviera sono vuoti e sul mercato c'è un eccesso di pesce invenduto, per cui i prezzi alla Luna piena di maggio sono i più bassi dell’anno. A giugno il prezzo delle acciughe aumenta e a luglio le acciughe sono abbastanza care, oltre perché sono le più grosse, anche perché sono maggiormente richieste e di avanzi ce ne sono pochi.<br>
Tanto per dire delle cifre a Genova, nel 2002, alla Luna di maggio hosi pagatopagavano 2,5 euro al chilo, comprando 16 chili, due cassette, di acciughe fresche dell'Adriatico, pescate la notte e vendute il pomeriggio successivo; talvolta vengono dalla Turchia, che in alta stagione sono belle grosse ma possono contenere l'Anchilostoma nelle interiora, che non è un problema perché non va nelle carni e se per caso ci andasseschizzasse sopra, vieneverrebbe disidratato e ucciso dalla salamoia. Il pericolo della anchilostomiasi sussiste solo per acciughe turche consumate crude, con olio e limone, solitamente in alta stagione, quando l'inquinamento è più marcato. <br>A giugno siamo già sui 6 euro al chilo e a luglio non si trovano a meno di 8 euro al chilo.
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Le acciughe del mese di agosto non vanno bene per essere messe sotto sale, perché grosse non ce n'è più e sotto tutte alici. Le alici messe sotto sale sono talmente piccole che nel processo di salatura si dissolvono e nel processo di desalatura vanno a finire in niente, tutte sciolte nell'acqua. Malgrado ciò, hosi trovatopuò unincontrare commerciantedei immigratocommercianti dall'Italia delimprovvisati Sud, che si era improvvisato pescivendolopescivendoli e che mipretendono volevadi vendere dellele alici a caro prezzo, da salare, sostenendo che eranosono le migliori. Risposi ad alta: "Si me lo figuro". E dentro di me: "Totalmente da evitare".
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I prezzi si abbassano di nuovo a novembre, quando i ristoranti richiudono, le acciughe sono tutte grosse e costano di nuovo sui 2 euro al chilo. Però, queste acciughe di novembre, non sono belle magrine, come a maggio dopo l'inverno e non hanno mangiato tutta la primavera perché hanno in mente la fregola. A novembre le acciughe sono belle grassottelle, per prepararsi al freddo dell'inverno. Quel grasso, non é che sia velenoso, anzi fa bene però, alle acciughe sotto sale di novembre, il grasso ci dà un sapore più pesante.<br>
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== Provenienza e qualità ==
Se si vuole le acciughe del Mar Ligure, freschissime come un tempo, si va a Camogli, alla Cooperativa dei pescatori, verso le cinque del pomeriggio, meglio prenotarle il giorno prima e non fare alcuna discussione sul prezzo, altrimenti le vendono nel giro di cinque minuti, il tempo di pesarle, ad altri clienti. Sono appena pescate, non toccano il ghiaccio, sono ancora vive quando i pescatori arrivano sulla spiaggia e le tolgono dalle reti ancora guizzanti, davanti a vostri occhi. MiaGli mammaavi le chiamavachiamavano, '''acciughe "vive"''', commercialmente sivengono chiamanoclassificate '''freschissime'''.
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Altrimenti, vengono dal Mar Tirreno, dalla Toscana e talvolta da Marsiglia o dalla Turchia. Le pescano il pomeriggio, la notte viaggiano e si trovano al mattino alle sette, al mercato del pesce di Genova e di altre città italiane. C'è la coda, bisogna svegliarsi prestissimo e spesso si torna a mani vuote. Qualità: pesce fresco.
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Se non si vuol smanicare con una levataccia, ci si mette d'accordo col pescivendolo sotto casa, quando si vede che c'è abbondanza, gli si chiede quanto mette una cassetta il giorno dopo, se gliela si ordina. Dice un prezzo, che può essere fino al 50% del prezzo esposto al minuto e può essere conveniente.
 
== =Freschezza e scelta del pesce ===
Con mia mamma, negli anni 1960, andavamo a colpo sicuro all’ultima Luna di maggio alle cinque del mattino a Prà, appena tornavano i pescatori, dove molte persone lo preparavano sulla spiaggia e lo sciacquavano nell’acqua di mare, noi invece lo portavamo a casa e lo preparavamo in mattinata, senza sciacquarlo, che l’acqua dolce lo fa marcire. Qualità: freschissimo.
Il pesce in vendita viene classificato in base alle caratteristiche organolettiche in:
#pesce freschissimo, si presenta pelle lucida, che riflette la luce, colorata, specialmente nella pancia si vedono i colori dell’arcobaleno; carni di consistenza gommosa, si lascia piegare con le mani senza rompersi e dopo un po’ di tempo riacquista la posizione originale; occhio limpido e trasparente, tale che guardando attraverso l’occhio si vede il fondo dell’occhio; branche rosse, ancora piene di sangue.
#pesce fresco, la pelle è opaca, non riflette più la luce, il colore è grigio acciaio uniforme; carni di consistenza lignea, se si piega si rompe; occhio opaco lattiginoso, non si vede più il fondo; branche esangui, biancastre o rosate.
#pesce marcio, la pelle è disidratata, screpolata; le carni sono di nuovo molli e si sfaldano prendendolo in mano; l’occhio è decisamente bianco; le branche decisamente bianche.
Attualmente (2000), si sono visti dei documentari in cui il pesce viene manipolato in betoniere contenenti acqua salata, antibiotici e altri prodotti antifungini. Queste manipolazioni sono illegali ma purtroppo incontrollabili e rendono il pesce così trattato simile al pesce fresco per un numero di giorni tale che se non fosse così trattato sarebbe decisamente marcio. In linea di massima gli animali questa roba non la mangiano e quindi se si hanno dubbi basta far assaggiare al gatto e vedere le sue reazioni. Il gatto è un buon assaggiatore di cibi in generale e le carni che rifiuta, fino a prova contraria, sono da evitare. Il gatto è vorace di pesce freschissimo e fresco, mangia di gusto anche pesce congelato di buona qualità, mangia pesce in scatola ma il gatto mangia molto ma molto meno pesce trattato con acqua e sale e rifiuta sia il pesce marcio che quello trattato con antibiotici.
 
Con mia mamma, negliNegli anni 1960, andavamosi andava a colpo sicuro all’ultima Luna di maggio alle cinque del mattino a Prà (Genova), appena tornavano i pescatori, dove molte persone lo preparavano sulla spiaggia e lo sciacquavano nell’acqua di mare, noi invecealtri lo portavamoportavano a casa e lo preparavamopreparavano in mattinata, senza sciacquarlo, che l’acqua dolce lo fa marcire. Qualità: freschissimo.
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Dopo che hanno buttato in mare un chilometro di terra, per costruire il porto, le acciughe che migravano davanti a Prà, il primo anno, sono spiaggiate: mihanno raccontavanoraccontato che le acciughe si buttavano sulla spiaggia come un'onda e le hanno prese con le mani. Negli anni successivi sono scomparse, a Prà non si sono più prese acciughe e le portavano da Genova con un camion frigo.
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QualcheChi volta perha mancanza di tempo, l'hopuò compratocomprarlo a cinque chili per volta, a 4 euro al chilo (1992), al mercato comunale Orientale di Genova, nel quale c'è abbondanza fino alla chiusura serale e al mercato comunale di Terralba, nel quale al pomeriggio si esauriscono le scorte o di Sampierdarena, nel quale a mezzogiorno non c'è più niente. Questo pesce comprato alla spicciolata, l'hosi messomette giù in diversi giorni successivi, salando solo quelloil pesce con le dimensioni più grossogrosse e consumando subito il pesce più piccolo. Se costa di più, non se ne fa niente, perché diventa conveniente quello in scatola. Qualità: fresco.
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Comunque, se si ha pazienza di andarci, azzeccare il giorno giusto, ossia andarci quasi tutte le mattine per una settimana, quando c'è la luna e il caldo, al Mercato del pesce di Genova, si può trovare una cassetta da 10 chili di acciughe, freschissime a 12, 15 euro. Bisogna stare attenti che se il prezzo è troppo basso vuole dire che danno una cassetta da 8 chili, a meno di 10 euro. Insomma bisogna chiedere se le cassette sono da otto o da dieci chili. Ricordarsi di andare al mercato con uno o due grossi catini di plastica alimentare o predisporre un sistema di sacchi di plastica, per non bagnare l'auto, altrimenti poi puzza per tutta la stagione. Qualità, fresco.<br>
Il pescivendolo non tiene mai le acciughe in frigorifero, per venderle il giorno dopo, gli avanzi di acciughe il pescivendolo le sala nel pomeriggio stesso e poi vende le arbarelle a circa 30-35 euro l'arbarella di grossezza piccola, tendotenendo conto del costo dell'arbarella che rimane in casa, è un prezzo del tutto ragionevole e per bassi consumi forse concorrenziale. Queste arbarelle piene di pesce, in Liguria, si trovano un po’ dappertutto, da Agosto a Dicembre.
 
== Freschezza e scelta del pesce ==
Quando si compra le acciughe da salare, per il migliore risultato, il pesce deve essere assolutamente fresco, ossia non deve avere toccato l'acqua dolce, cioè il ghiaccio.
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Il pesce da un punto di vista organolettico deve essere brillantemente colorato con i colori dell'arcobaleno sulla pancia, con l'occhio trasparente, cioè devi poter vedere il fondo dell'occhio, che non deve essere sbiancato dal ghiaccio. La consistenza di questo pesce é molle ed elastica.
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Se il pesce tocca l'acqua dolce può marcire e lo si mette sotto sale a proprio rischio. Di solito il pesce del mercato é duro e rigido perché é stato nel frigo una notte; a temperatura ambiente ritorna quasi normale ma non é più elastico, é di colore grigio acciaio, la pelle incomincia a screpolarsi e l'occhio non é più così limpido. Si dice pesce fresco, é ancora buono ma é al limite. Comunque pesce con l'occhio opaco e il colore uniformemente grigio non ne compro.
Dopo un'altra notte di frigorifero per quanto la temperatura possa essere mantenuta bassa, il pesce diventa di nuovo molle ma é fradicio e si sfascia. Questo pesce é da buttare. Questo pesce non é da mettere sotto sale ed é un rischio mangiarlo. <br>
Controlli severi sono fatti tutte le mattine dai vigili che fanno il giro di tutti i grossisti a controllare bolle e cassette. Quando il pesce ha più di tre giorni glielo fan buttare via.
 
== Pulizia del pesce ==
Che fa marcire il pesce di mare é l'acqua dolce e le interiora, che hanno una carica batterica massima. Quindi assolutamente non bagnare in nessuna fase della preparazione, le mani o il pesce o le arbarelle, assolutamente mai risciacquare il pesce con acqua dolce.<br>
Tutto deve essere perfettamente asciutto, anche il lavandino dove si toglie le teste e appoggisi appoggia il pesce, va asciugato preventivamente con uno straccio. Se ogni tanto si lavano le mani e meglio farlo nel bagno per non schizzare acqua dolce nei dintorni delle arbarelle. Poi le mani bisogna asciugarle perfettamente, con uno straccio adatto che si impuzzirà di pesce e alla fine va lavato subito.
Se proprio si vuoivuol lavare il pesce, bisognerebbe lavarlo con una salamoia ma mi sembra inutile. Poi toglierci il sangue perde di sapore.<br>
Si toglie le teste, spezzando il pesce con le mani a livello delle branchie e si tira.
In questo modo, vengono via anche le interiora. Per essere sicuri che le interiora siano completamente pulite, si passa l'indice all'interno della pancia del pesce, aprendola e togliendo eventuali residui. Comunque se nella fretta rimane, l'ultimo filo di interiora del pesce attaccato, il sale poi lo sterilizza e non é quello che fa deteriorare il pesce o il sapore. Si pulisce così circa settanta ottanta pesci, cioè un vassoio, sono 2 chili col la testa e 1,4 chili senza testa e si riempie subito un’arbarella.
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Ogni arbarella piccola porta circa un chilo e mezzo, due di pesce e necessita di un chilo di sale grosso.<br>
Si cosparge il fondo di un arbarella con un pugnetto di sale grosso, due cucchiai da cucina e poi si dispongono i pesci, in una fila da 12-14 pesci disposti testa-coda, con due o quattro pesci ai lati per riempire lo spazio rotondo che avanza ai lati della fila.<br>
Poi si butta il solito pugno di sale sullo strato di acciughe, non c'è bisogno di metterci un centimetro di sale, come c’è scritto sui libri, non succede nulla se la carne del pesce di due strati si toccano, l’importante è non lasciare grosse bolle.<br>
Diciamo che ci deve essere abbastanza sale da riempire i buchi fra i pesci e un lieve eccesso sopra, tale da ricoprire appena i pesci sottostanti. Se rimangono dei punti senza sale, lì si possono formare delle bolle d'aria che é meglio evitare, perciò ogni strato che faisi fa, scuotisi scuote un po' l'arbarella per far sistemare meglio pesci e il sale ed eventualmente aggiungiaggiungere sale dove manca.<br>
In croce si fa un altro strato, ossia se haisi fattoè fatta una fila dall'avanti verso di te, lo strato successivo lo faisi fa da destra a sinistra. E lo strato successivo lo faisi fa di nuovo dall'avanti verso di te.<br>
Si va avanti così, per 5-6-7 strati finché non si riempie l'arbarella fino a 2 cm dal bordo.<br>
Allora si riempie di due centimetri di sale fino all'orlo.<br>
Si mette una pietra piatta, o una plastichetta o una piattina di vetro, addirittura se non haisi ha altro un piattino da caffè che sia abbastanza largo e piatto e sopra un peso di 1-2 chili, di forma cilindrica, che non si incastri. Può essere anche un bottiglione da un litro e mezzo due litri di vino, ben pulito sul fondo e senza etichetta, hosi trovatotrovano dei cilindri di pietra da carotaggio da due tre chili, ma si possono usare impilate le famose piastrelle di ardesia. Deve essere molto pesante e schiacciare il più possibile fino al massimo.
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Quando il pesce é schiacciato, durante la prima settimana si possono fare dei rabbocchi di pesce, ossia togliere con un cucchiaio, i due centimetri di sale, conservandoli in un piatto e aggiungere altri due o tre strati, di pesce sia fresco o meglio usando il pesce di un arbarella di servizio che poi, facendo i rabbocchi di 4 arbarelle, rimane vuota. E poi si ricopre di nuovo col sale che si era tolto. Però é un lavoro in più ed é sempre un rimaneggiamento di per sé pericoloso.
 
= Tempi di uso e conservazione =
Il pesce così salato, schiacciandosi al massimo, perde i propri liquidi interni e diminuisce di volume. DeveL’arbarella deve essere lasciatoposta su di un piatto perché trabocca salamoia. L’arbarella deve essere lasciata col pesce così schiacciato, al buio e apertoaperta all'aria, per circa due mesi. Il minimo é un mese e dopo un mese lo puoisi può già mangiare ma miain mammagenere losi lasciavalascia così due mesi. Si possono formare delle bolle che é meglio evitare e far uscire scuotendo l'arbarella con un movimento come quando setaccisi setaccia la farina. Se le bolle sono piccole non succede niente ma se sono lunghe come un pesce sono punti a rischio e bisogna andare a riempirle di sale.<br>
Dopo due mesi, l'arbarella può essere chiusa per fare evaporare meno il liquido ma comunque il pesce deve rimanere sempre schiacciato, ora basta anche una pietra del mare piatta e rotonda da mezzo chilo appoggiata sul vetro oppure la famosa piastrella ideale di ardesia che fa da tappo e da vetro. Soprattutto deve essere rabboccato se il liquido evapora, con una salamoia preparata al momento di acqua e sale, in soluzione satura. Mai e poi mai lasciare la superficie del pesce asciutta. Per saturare la salamoia, si fa sciogliere due cucchiai di sale grosso, a caldo in un bicchiere d'acqua, e si continua ad aggiungere sale finché l’ultima cucchiaiata rimane indisciolta sul fondo. Poi si lascia raffreddare e si aggiunge al bisogno. Per due mesi lo devisi deve curare che non si asciughi. Solo durante un'estatele estati molto calda a me é successosuccede di dover fare delle aggiunte di salamoia, di solito va tutto bene così, però lo devisi deve curare, perché se lo lasci in una zona ventilata, se il liquido evapora, dopo una settimana va tutto a male, marcisce. Comunque in qualsiasi momento rimanga senz'acqua, bisogna innanzitutto controllare che non ci siano muffe e che non si senta odore di putrido. Se vedisi vede muffe, specialmente rosa o verdi, con un minimo odore non buono, anche se toglisi toglie due o tre strati sopra e sotto sembra buono, ioè meglio non mifidarsi fidoed e mi sembraè necessario buttare via tutto.
 
= Desalatura e consumo =
Le acciughe sotto sale durano anche due o tre anni, però più il tempo passa e più il sale corrode la carne, per cui dopo un anno ponendo le acciughe in acqua corrente rimangono integre; desalando le acciughe dopo due anni, le parti più sottili della pancia si sfanno nell’acqua. Desalando dopo tre anni, dell’acciuga originale rimane sempre meno, perché l’acciuga si scioglie nell’acqua.
 
Aprendo il coperchio, viene su un'ondata dall'odore di mare. Si toglie il pesce dal sale, facendo attenzione di non bagnare assolutamente con acqua dolce il pesce restante, la salamoia, l'arbarella, il tappo o il coperchio. La dove cadono gocce d'acqua dolce, per esempio sulla piastra o sul peso, si crea una zona non salata che fa la muffa. Se la muffa rimane così confinata la si toglie mentre é piccola ma se dilaga, poi non da più fiducia. Per desalare il pesce lo si lascilascia in acqua corrente una o due ore, la desalatura va a gusto e stagione, d’estate è meglio consumarlo più salato e d’inverno più insipido.
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La salinità della carne conservata del pesce varia a seconda delle ore che lo si lascia a bagno, nell'acqua corrente. Se lo si lascia nell'acqua corrente 4 ore o più, alla fine si hanno delle carni assolutamente insipide e se non le si consuma subito, vanno a male. Se lo si bagna appena e lo si asciuga subito, lasciandogli tutto il suo sale, dura parecchi giorni sott'olio in frigo. Ho visto i parenti inIn campagna, togliercici tolgono il sale più grosso sbattendolo, senza lavarlo e metteremettono il pesce sott'olio il pesce così com'è, consumandolo tutto l'anno abbastanza salato.
 
Lo si pulisce, apre e si toglie la lisca. Lo si lascia asciugare su un tagliere di legno o lo si asciuga in un panno o nella carta assorbente, tovagliolini di carta e simili. Lo si lascia nell'olio un paio d'ore, di solito nel frigo ma non è necessario mantenerlo freddo, nel suo contenitore di vetro. Si consuma servendolo dal suo contenitore di vetro in un piatto, su crostini di pane tostato, imburrato con burro o margarina.
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Se lo si usa al volo sulla pizza, non c’è bisogno di asciugarlo e immergerlo nell’olio.
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Ghiotto è preparare un battuto d’aglio e capperi e mettendo un paio di acciughe intere su una fetta di peperone, con dentro un velo d’olio, che si cuoce al forno.
La salinità della carne conservata del pesce varia a seconda delle ore che lo si lascia a bagno, nell'acqua corrente. Se lo si lascia nell'acqua corrente 4 ore o più, alla fine si hanno delle carni assolutamente insipide e se non le si consuma subito, vanno a male. Se lo si bagna appena e lo si asciuga subito, lasciandogli tutto il suo sale, dura parecchi giorni sott'olio in frigo. Ho visto i parenti in campagna, toglierci il sale più grosso sbattendolo, senza lavarlo e mettere sott'olio il pesce così com'è, consumandolo tutto l'anno abbastanza salato.
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Con le acciughe desalate si preparano pure vari tipi di pasta d’acciuga da spalmare su crostini di pane. La pasta d’acciuga più comune è pura e semplice, battitura delle acciughe in un mortaio. Altrimenti si possono aggiungere a questa pasta d’acciughe di base, il rosso sodo di uova, con capperi e mollica acetosa di pane, che si dice abbia proprietà afrodisiache.
 
= Esperimenti =
Dopo diversi anni che si mette il pesce sotto sale con successo e si ha esperienza di tutte le fasi e dei trucchi, si può incominciare a pensare, se si può fare di più:
#esperimento pesce esangue, (la prima volta, consigliosi consiglia di farlo su di una arbarella sola).<br>
I primi due chili di pesce che si pulisce, invece di metterli subito nell'arbarella, si mettono sul lavandino da parte e si lascia scolare completamente il sangue che viene buttato. Intanto si mette sotto sale le altre 4 arbarelle.<br>
Alla fine della mattinata, si mette sotto sale i pesci così dissanguati e trattati sempre allo stesso modo. Al momento del consumo si vedrà che le carni sono quasi bianche. Il sapore é più leggero e più fine. A me non piace ma vale la pena provare per capire.
#esperimento sale fino, (che sconsigliosconsigliabile).<br>
Una volta il sale grosso era finito e con mia mamma abbiamo usatoUsando il sale fino. Lele acciughe sono venutevengono così salate ma così salate, che il salato non lo si toglie nemmeno in una giornata a bagno nell'acqua dolce corrente.
#esperimento con le sarde, (da provare).<br>
Invece che le acciughe mettere sotto sale le sarde. Costano niente, tipo 2 euro (2002), la cassetta da 10 chili.<br>
Le ho fatte una volta,sarde non sono saporite come le acciughe e producono comunque un olio rancido. Forse come pesce bisognerebbe imbroccare la salacca ma io l'ho trovata raramente dal pescivendolo. Le salacche vengono dalla Sardegna e le vendono per sarde, però sono più magre e filate, si vede che sono diverse, sono sardine un po' strane ma so chee sono meglio da salare, infatti si trovano anche al supermercato. Le sarde lesi hopossono preparatepreparare da regalare, senza dire cos’erano mapiacciano; a richiestavolte hoin dettocommercio la verità, e sono sempre piaciute; a voltesi hotrovano trovate le sarde sotto sale, in commercio fatte passare per acciughe ma solo gli intenditori se ne accorgono.
#esperimento cambio della salamoia.<br>
Meglio non sostituire la salamoia del pesce con una salamoia d'acqua e sale, come qualcuno fa. Va tutto bene ma perde tutto il suo gusto di mare.
Dalla#garum, dalla lavorazione avanzano circa 6 etti fra teste e interiora ogni chilo di pesce acquistato e dopo averli buttati via per tanti anni, ci si chiede se non siano utilizzabili. Così si scopre il garum, una antica salsa romana, fatta con interiora salate e fermentate al sole con aggiunta di pesce e piccoli pezzi di pesce (cfr. [http://it.wikipedia.org/wiki/Garum wikipedia italiana, voce garum]). Farla in casa richiama nuguli di mosche e non si è mai sicuri se il liquamen sia commestibile oppure no, tanto che questa salsa è caduta in disuso.
#garum.<br>
Dalla lavorazione avanzano circa 6 etti fra teste e interiora ogni chilo di pesce acquistato e dopo averli buttati via per tanti anni, ci si chiede se non siano utilizzabili. Così si scopre il garum, una antica salsa romana, fatta con interiora salate e fermentate al sole di pesce e piccoli pezzi di pesce (cfr. [http://it.wikipedia.org/wiki/Garum wikipedia italiana, voce garum]).
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Dopo tre giorni, le mosche che non c'erano mai state, erano talmente tante che ho buttato via tutto e mi è passata qualsiasi velleità.
 
 
 
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