metalinguistica
== Lala lingua ==
'''la funzione della lingua''':
5) LA FUNZIONE DELLA LINGUA:
quando una persona rivolge il discorso ad un'altra, utilizza il linguaggio per diversi fini.
Le ‘FUNZIONI’'''funzioni''' della lingua sono:
1)INFORMATIVAinformativa, o ‘referenziale’, tipica del discorso storico e scientifico: "informa";
2)ESPRESSIVAespressiva, esprime contenuti ‘soggettivi’ e personali, non fatti e dati informativi. Tipica del linguaggio dei "poeti" e di chiunque voglia comunicare emozioni, sensazioni, sentimenti, stati d’animo;
3)CONATIVAconativa o imperativa, sollecita gli altri a compiere determinate azioni. Tipica del linguaggio giuridico, "profetico", moraleggiante. Ve ne sono altre due, più specifiche e adatte a particolarissime situazioni:
4)FàTICAfàtica, per sollecitare l'attenzione di chi ascolta: “mi sono spiegato?” – “Va bene?” – “Pronto!?" (al telefono…);
5)METALINGUISTICAmetalinguistica, quando il discorso riguarda (come ora) la lingua stessa, la definizione delle parole: è il linguaggio delle "grammatiche" e dei vocabolari.
Infine, v'è una specialissima funzione, propria di chi tende a concentrare la comunicazione e l'espressione sulla "forma" dell'enunciato, sul fattore STILE. E' la funzione:
6) POETICApoetica, tipica della poesia, thèia manìa kài tèchne, ossia arte e ispirazione.
Classificazione dei fonemi usati in italiano:
CLASSIFICAZIONE DEI FONEMI USATI IN ITALIANO:
schema:
SCHEMA 2
''posizione delle labbra''
POSIZIONE DELLE LABBRA
'''Distese, a_é_i'''
▲o '''arrotondate, è_ò_à_u '''
▲'''anteriori, e_i_u,é '''
Le vocali:
LE VOCALI:
La diversità dei suoni dipende dalla posizione della lingua nella bocca o dalla forma delle labbra.
Per le vocali i , è'''é''' ( e'''é''' chiusa) ed '''è''' ( e'''è''' aperta ) viene tenuta più alta la parte anteriore della lingua. Per a, la lingua resta distesa.
Per '''ò''' ( o'''ò''' aperta ), o (o chiusa ) ed u, viene tenuta più alta la parte posteriore della lingua .
LE'''Le CONSONANTIconsonanti''': Si dividono in SORDE e SONORE.
Sono " SONORE "'''sonore''' quelle che si pronunciano con vibrazione delle corde vocali : Bb; Dd; Gg; Vv; Ss (sonora); Zz (sonora ); Gg ( palatale ); Mm; Nn; GNgn; Ll; GLgl (palatale ): Rr.
Sono " SORDE "'''sorde''' quelle che non comportano vibrazione delle corde vocali: Pp; Tt; Cc ( velare ); Ss; (sorda ); Zz; ( sorda ); Cc; ( palatale ); SCsc; ( palatale ).
Oppure, in relazione al LUOGOluogo di articolazione, si dividono in:
LABIALIlabiali : Pp; Bb; Mn (bilabiali ) - Ff; Vv ( labiodentali).
DENTALI : Tt; Dd; Nn; Ll; Rr; Ss; Zz;.
PALATALI : Cc; palatale ( c + e/i); Gg; palatale (g + e/i); SCsc; palatale (sc + e/i) GLgl; palatale (gl + i; gli + a , e, o, u) ; GNgn; palatale (gn + a, e, i, o ,u).
VELARI : C; velare (c +a, o, u - c+ consonante; ch + e ,i; Q; (u) +a, e, i, o).
Infine, secondo il MODO '''modo''' di articolazione, si dividono in:
OCCLUSIVEocclusive: p; b; m; (bilabiali) - f; v (labiodentali) - t; d (dentali) - c; g (velari).
AFFRICATEaffricate: z (dentale) - c, g (palatali).
SIBILANTIsibilanti: s, z (dentali) – gl (palatale).
FRICATIVEfricative: F,V (LABIODENTALI).
LIQUIDEliquide: r, l (dentale) – g l (palatale.
NASALInasali: m (bilabiale) – n (dentale) – gn (palatale).
suono palatale : cena, gesso - Cina, Gino.
=== Divisione in sillabe ===
NORME PER LA DIVISIONE IN SILLABE:
'''norme per la divisione in sillabe''':
Fanno eccezione i gruppi di consonanti con cui può cominciare una parola: ..…. ma –e – stro; stro –fa ; ri -splen - de - re; splen - den – te.
Dittonghi:
DITTONGHI:
I gruppi di vocali fanno DITTONGO quando si pronunciano con una sola emissione di voce:
UOuo - mo; VIEvie - ni; AUau - to.
DITTONGODittongo = i \ u + VOCALEvocale:
Uno IATO'''jato''' si forma anche fra a, e, o + u \ i quando ‘u’ oppure ‘i’ sono accentate: pa-ù-ra; vì-a; e nei DERIVATIderivati DIdi TALItali PAROLEparole: pa-u-ro-so.
7) L'ACCENTOaccento: quando si pronuncia una parola, si mette in rilievo una sillaba. Questa intonazione più energica è detta ACCENTOaccento.
TRONCHETronche: accento sull'ultima sillaba:virtù
PIANEPiane: accento sulla penultima sillaba:vedére
SDRUCCIOLESdrucciole: accento sulla terzultima sillaba:àlbero
BISDRUCCIOLEBisdrucciole: accento sulla quartultima sillaba:òrdinano
In genere l' ACCENTOaccento si segna solo SULLE TRONCHEtronche e sui seguenti MONOSILIABImonosillabi:
è, né, sé, sì, di', dà, là, lì', per distinguerli dagli o m o g r a f i
8) L'ENUNCIATOenunciato Oo PERIODOperiodo:
1.Tuo padre dice che partirà alle tre. Vado con lui.
n.. 1.= DISCORSODIdiscorso; N. 2. e 3.= ENUNCIATIenunciati o periodi.
4. Che caldo fa qui dentro! Non si potrebbe aprire un poco la finestra?
6. Non si potrebbe aprire un poco la finestra?
La frase n. 4 è un DISCORSOdiscorso; le n.5. e 6. sono ENUNCIATIenunciati o periodi.
I segmenti in cui si può suddividere un discorso ( 1. e 3. ), secondo i criteri dell' INTONAZIONE e della possibilità di inserire una pausa tra un segmento e un altro, si possono chiamare ENUNCIATI o PERIODI ( 2..- 3.- 5. e 6.).
9) L'INTONAZIONEintonazione: i tipi dell' INTONAZIONE'''intonazione''' sono tre: '''affermazione, esclamazione e domanda'''.
Nelle frasi 2.. e 3. ‘cade’ alla fine dell'enunciato ed esprime affermazione. Nella 5. indica esclamazione.
Nella 4. interrogazione o domanda.
Nelle frasi 2.. e 3. troveremo un punto fermo : ‘ . ’ - a fine enunciato; nella 5. un punto esclamativo; ‘ ! ’ -; nella 6..un punto interrogativo; ‘ ? ’ - .
I ''segni d'interpunzione''
I segni d'interpunzione( . /punto; , /virgola; ; /punto e virgola; : /due punti; ….) sono simbolo grafici che servono ad indicare pause e diverse intonazioni a proposizioni e periodi. ▼
▲I segni d'interpunzione( . /punto; , /virgola; ; /punto e virgola; : /due punti; ….) sono simbolo grafici che servono ad indicare pause e diverse intonazioni a proposizioni e periodi.
Il PUNTO''punto'' segna una pausa marcata e separa due periodi o due proposizioni:
‘Ei fu. Siccome immobile …’
La VIRGOLAvirgola indica una breve pausa e può essere usata:
a.per isolare un vocativo:
a.per isolare un vocativo: "'''Stai tranquillo, Luigi, verrò appena è possibile "'''; ▼
b. per isolare un'apposizione con aggettivi e complementi: ‘Dante, il grande poeta fiorentino, fu esiliato’; ▼
'''Dante, il grande poeta fiorentino, fu esiliato''';
▲a.per isolare un vocativo: "Stai tranquillo, Luigi, verrò appena è possibile";
c. per dividere due enunciati: ‘E' vero, non partì’; d. per separare le parole in un elenco (enumerazione): ‘l'aria era limpida, chiara, fresca’.▼
▲b. per isolare un'apposizione con aggettivi e complementi: ‘Dante, il grande poeta fiorentino, fu esiliato’;
'''l'aria era limpida, chiara, fresca'''.
▲c. per dividere due enunciati: ‘E' vero, non partì’; d. per separare le parole in un elenco (enumerazione): ‘l'aria era limpida, chiara, fresca’.
Il PUNTO''punto Ee VIRGOLAvirgola'' indica una pausa più lunga, rispetto a quella indicata dalla virgola, fra due frasi che si vogliono unire tra loro. ▼
Segna perciò una pausa APERTA''aperta'' nel contesto dello stesso periodo e della stessa proposizione: ‘la situazione era difficile; per questo decisi di rimanere’. ▼
▲Il PUNTO E VIRGOLA indica una pausa più lunga, rispetto a quella indicata dalla virgola, fra due frasi che si vogliono unire tra loro.
▲Segna perciò una pausa APERTA nel contesto dello stesso periodo e della stessa proposizione: ‘la situazione era difficile; per questo decisi di rimanere’.
I ''due punti'' indicano che il periodo che segue spiega quello precedente.
Possono precedere una enumerazione, un elenco.
I DUE PUNTI indicano che il periodo che segue spiega quello precedente. Possono precedere una enumerazione, un elenco. Sono d'obbligo per introdurre un DISCORSO'''discorso DIRETTOdiretto''' ( riportato fra "virgolette").
Per es.: ‘ Giuseppe si alzò e disse: "Tranquillizzati, sistemerò tutto!" ’.
Definizione dell'enunciato:
DEFINIZIONE DELL'ENUNCIATO:
l'Chiamiamo '''enunciato''' è un '''segmento di un discorso''', contrassegnato da una particolare INTONAZIONE'''intonazione''' e seguito ( nonché preceduto ) da una PAUSA'' p a u s a '' prolungabile.
10) ILIl DISCORSO'''discorso''', quindi, si divide in ENUNCIATI'''enunciati'''.
Questi in PAROLE o ‘MONEMI '.
Questi in '' parole '' o '''monemi'''.
Queste si dividono in morfemi come: LUP - o; GATT – o che sono le UNITA' GRAMMATICALI MINIME. ▼
▲Queste si dividono in morfemi come: LUP - o; GATTgatt – o che sono le UNITA' ''unità GRAMMATICALIgrammaticali MINIMEminime'''.
(Giovanna BARBIERI, op. cit.)
1). Con_un morfema=parola monomorfemica
Più precisamente una parola si divide in queste parti: prendiamo = parola o monema di nove grafemi (lettere) o fonemi (suoni)
- prend = monema radice, LESSEMA'''lessema''' (parte significante) o morfema lessicale.
- iamo = monema grammaticale ('desinenza’
o ‘terminazione’, in certi casi) oppure MORFEMA'''morfema grammaticale''', ossia '''indicatore''' della 'forma' della '' p a r o l a '' : maschile, femminile, singolare, plurale, persona per il verbo, in questo caso.
GRAMMATICALE, ossia INDICATORE della 'forma' della PAROLA: maschile, femminile, singolare, plurale, persona per il verbo, in questo caso.
Quindi per le parole, o '''m MONEMIo n e m i''', soggette a variabilità nella parte finale, si riconoscono più parti. Una - centrale - indica significato. ▼
▲Quindi per le parole, o MONEMI, soggette a variabilità nella parte finale, si riconoscono più parti. Una - centrale - indica significato.
Le altre- finali, indicano il genere, il numero, in certe lingue il CASO, o, per i verbi, il numero e la persona .
Questi sono ‘morfemi’ , e mutano la ‘FORMA’''forma'' (SIGNIFICANTE'''significante'''), non la 'SOSTANZA' sostanza''( SIGNIFICATOsignificato).
Sono il 'vestito', o la ' maschera' delle parole.
I MORFEMI '''morfemi'''anteposti, ossia situati all'inizio del monema, prima del LESSEMA'''lessema''', sono dei prefissi. (particelle 'messe prima del tema’).
Per esempio: con - catenare ; per - correre ... .
IL MORFEMA'''morfema LESSICALElessicale''' comune, ossia il LESSEMA'''lessema''', portatore del SIGNICATO'''significato BASEbase''', rappresenta la parte - il nucleo - della parola
( monema ) che resta dopo aver tolto prefissi e suffissi ( morfemi grammaticali ), ed è la RADICE'''radice''' della parola (talora coincide con il TEMA'''tema''', in casi particolari ).
I MORFEMI'''morfemi''' aggiunti alla radice si dicono 'suffissi' con termine generico .
Schema 3 :
'''per -'''
PER
'''corr -'''
CORR
'''ere'''
ERE
PREFISSOprefisso o monema grammaticale
Morferma (greco:morphè=forma)
RADICEradice o monema lessicale
lessema (=greco semàino = significo \ lèksis - discorso)
SUFFISSOsuffisso o monema grammaticale
== Le desinenze ==
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