Crittografia/Cifrario di Cesare: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
Cifrario di Cesare
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
Line 13 ⟶ 12:
 
Cifrare (e decifrare) il testo più volte non migliora la sicurezza, in quanto una rotazione di A posti seguita da una di B posti equivale ad una di A+B. Matematicamente parlando, la cifratura con le varie chiavi forma un gruppo.
[[modifica]]
 
 
== Storia ==
 
Storia
 
Il cifrario di Cesare prende il nome da Giulio Cesare, che lo utilizzò con una chiave 3 per proteggere un messaggio d'importanza militare per Cicerone. Al tempo era sicuro, perché i nemici spesso non erano in grado di leggere nemmeno un testo in chiaro, figuriamoci uno cifrato; inoltre, non esistevano metodi di crittanalisi in grado di rompere una simile cifra. Conosciamo altri che usarono questo cifrario prima di Cesare, dunque non fu certamente inventato da lui. Dalla scoperta dell'analisi delle frequenze da parte degli Arabi attorno all'anno 1000, tutti i cifrari di questo tipo sono diventati rompibili in modo facile, spesso banale. Nessuno è adatto per comunicazioni sicure, ora, e neanche negli ultimi 1000 anni. Un vecchio libro romano sulla crittografica, andato perso, sembra parlasse ampiamente dell'uso di simili cifrari. Lo conosciamo tramite riferimenti da parte di altri scritti arrivati fino a noi, come ad esempio Svetonio.
[[modifica]]
 
 
== Rompere la cifratura ==
 
Rompere la cifratura
 
Con un diagramma delle frequenze delle lettere nel testo in cifra e nella lingua originale del testo, è facile individuare il valore della chiave osservandone la disposizione. Ad esempio, nella lingua italiana, le lettere più frequenti sono le vocali E , A , O ed I, con lievi differenze, seguite dalle consonanti L , N , R , S e T, mentre sono rare B, F, Q e Z e praticamente assenti le lettere "straniere" J , K , Y , X e W; nella lingua inglese, invece, le lettere più frequenti sono E e T, mentre le più rare sono Q e Z. Anche i computer sono in grado di eseguire simili calcoli in modo banale.
 
Il cifrario di Cesare è molto più debole di uno in cui la corrispondenza delle lettere sia casuale, come succede in molti giochi enigmistici. I luoghi più comuni dove si può trovare questo cifrario è in giochi per bambini oppure nell'algoritmo ROT-13, che è fatto apposta per essere facile da decifrare.[[modifica]]