Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-2: differenze tra le versioni
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I bombardieri americani moderni sono stati essenzialmente di 5 tipi principali: B-17, B-24, B-25, B-26 e B-29. I primi due sono ben noti, e pur essendo moderni e validi, non sono esattamente, data anche la loro data di nascita, l'oggetto di questo libro. Nondimeno, la loro importanza non può essere dimenticata e quindi vale la pena di ricordarli brevemente.
Il B-17 volò il 28 luglio 1935 e subito divenne oggetto d'interesse per l'USAAC, ben presto diventando il 'Flying Fortress', benché in origine si era chiesto un bimotore: dopo avere visto la differenza di capacità e prestazioni, però, si cambiò rapidamente idea. La sua carriera iniziale fu funestata da incidenti anche gravi, ma la Boeing, proponendo un quadrimotore ben progettato al posto dei bimotori che sembravano più usuali per il compito, si ritrovò un velivolo molto valido, noto inizialmente come Model 299; i primi di serie erano i B-17B, prodotti in 12 soli esemplari; seguirono poche decine di B-17C e D, prodotti entro il 1941. I primi aerei avevano motori di potenza ridotta, ma i B-17C con i Cyclone da 1.200 hp raggiungevano ben 515 kmh, nonostante l'aumento dell'armamento, del carico di bombe e la protezione per l'equipaggio. La velocità di questi aerei sufficiente per superare la maggior parte dei velivoli da caccia, inoltre la quota di tangenza raggiungeva 11.000 m, il che teoricamente li rendeva capaci di superare senza pericolo qualunque difesa. In pratica non fu così e dei 20 B-17C forniti alla RAF ne andarono perduti almeno 7, se non 9, e in poche settimane. Non fu un successo, tanto che contribuì alla rinuncia della RAF alle incursioni aeree diurne, giudicate troppo rischiose. E questo con un aereo che superava di quasi 100 kmh il coevo P.108B italiano, quanto a tangenza quota sorpassava questi e i bombardieri quadrimotori inglesi di almeno 3.000 m. Anche contro gli Zero i B-17 non ebbero molta fortuna, prima distrutti in gran parte al suolo sulle Filippine (14 su 35), poi eliminati un po' alla volta, uno dei quali da Saburo Sakai, il noto asso giapponese. C'era bisogno di un velivolo meglio difeso, in particolare con una torretta caudale. Questa non aveva lo spazio per assicurare un angolo di tiro molto ampio alle armi, ma era sufficiente per il compito e il B-17E, con una coda riprogettata per l'angusta torretta difensiva (2 M2), era sì leggermente più lento, ma molto migliore nel suo complesso (9 M2 e un'arma da 7,7 mm erano i tipici sistemi difensivi); ne vennero prodotti circa 500, seguiti da 3.400 B-17F perfezionati (tipico il muso in
Gli altri aspetti dell'aereo si possono trovare nelle dimensioni, con apertura alare di 31,62 m, e di lunghezza di 22,78 m. Peso: 16.391-32.660 kg<ref>Tutti dati di questa sezione sono essenzialmente ricavati da Armi da guerra 9</ref>.
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