Utente:Mac9/Sandbox/Costituzione della Repubblica italiana: differenze tra le versioni

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Tale statuto è simile alle altre costituzioni rivoluzionarie vigenti nel [[1848]] e rese l'Italia una monarchia costituzionale, con concessioni al popolo di poteri su base rappresentative. Poco tempo dopo la sua applicazione, data la sua flessibilità, non essendo stati previsti elementi che potessero tutelarne lo spirito originario, fu possibile portare l'Italia da una forma di monarchia costituzionale pura a quella di monarchia parlamentare, sul modo di operare tradizionale delle istituzioni inglesi (benché il potere esecutivo fosse detenuto completamente dal re, sempre più spesso il Consiglio dei ministri rifiutò di restare in carica quando non gradito alla camera elettiva).
 
Il primo Parlamento dello Stato unitario, in principio del [[1861]], si compose con un suffragio elettorale ristretto al 2% della popolazione<!-- 400.000 italiani -->; con la riforma delnel [[1882]], poi, il diritto di voto fu estesoportato al 7% della popolazione<!-- da 600.000 a 2.000.000 di italiani, su 28.452.000 -->. Successivamente, ancora, con riforme nel [[1882]], [[1912]] e [[1918]] il diritto di voto fu esteso fino a una forma di suffragio universale maschile.{{rif|1}}
 
Malgrado l'articolo 1° proclamasse il [[cattolicesimo]] religione di stato le relazioni fra la [[Santa Sede]] e lo Stato furono praticamente interrotte tra il [[1870]] il [[1929]], per via della [[Questione romana]].
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== Note ==
#{{note|1}} Dal 2% al 7%<!-- da 600.000 a 2.000.000 di italiani, su 28.452.000 --> (con la legge del [[22 gennaio]] [[1882)]], n. 999, quindi 23% della popolazione italianae (prima introduzione del suffruagio universale maschile con la legge del [[30 giugno]] [[1912)]] n. 666, e, infine, ai maggiori di 21 anni o chi avesse adempiuto al servizio militare (1918, alla fine della [[Prima Guerra Mondiale]]), con la legge [[16 dicembre]] [[1918]], n. 1985.
#{{note|2}} [[s:Decreto legislativo luogotenenziale 151/1944|Decreto Legge Luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944]], ''Assemblea per la nuova Costituzione dello Stato, giuramento dei membri del Governo e facoltà del Governo di emenare norme giuridiche'', emanato dal [[governo Bonomi II|governo Bonomi]].
#{{note|3}} Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 2 febbraio 1945, ''Estensione alle donne del diritto di voto'', emanato dal [[governo Bonomi III|governo Bonomi]].