Utente:Mac9/Sandbox/Costituzione della Repubblica italiana: differenze tra le versioni

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Altra revisione. Ho tolto del tutto i riferimenti alle leggi elettorali proporz,/maggi. e iniziato a rettificare l'asserzione che si tratti di una Cost. della DC provenienti dalla versione francese
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{{WIP open|Cosoleto}}
{{Politica Italia}}
La '''[[Costituzione]] della Repubblica italiana''' è stata approvata dall'[[Assemblea Costituente]] il [[22 dicembre]] [[1947]], promulgata dal [[Capo provvisorio dello Stato]] il [[27 dicembre]] [[1947]] ed è entrata in vigore il [[1 gennaio|primo gennaio]] [[1948]]. È la massima legge dello Stato [[Italia|italiano]].
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A causa della mancanza di rigidità dello Statuto, col giungere del [[fascismo]] lo Stato fu deviato verso un regime autoritario dove le forme di libertà pubblica fin qui garantite vennero stravolte: le opposizioni vennero bloccate o eliminate, la Camera dei Deputati fu abolita e sostituita dalla «Camera dei fasci e delle corporazioni», il diritto di voto fu cancellato; piegati in garanzia dello stato fascista furono i diritti di riunione e la libertà di stampa, il partito unico fascista non funzionò come strumento di partecipazione, ma di mobilitazione dall'alto. Tuttavia lo Statuto albertino, nonostante le modifiche, non fu considerato abolito.
 
I rapporti con la [[Chiesa cattolica]] vennero invece sanati tramite i [[pattiPatti lateranensi]], che ristabilivano le relazioni tra Santa Sede e Stato italiano.
 
Nel [[1943]], verso la fine della [[Seconda Guerra Mondiale]], [[Benito Mussolini]] perse il potere, il re [[Vittorio Emanuele III]] nominò il maresciallo [[Pietro Badoglio]] per presiedere un governo che <!-- X --> ripristinò in parte le libertà dello statuto <!-- X -->, iniziando il cosiddetto «[[Periodo costituzionale transitorio|regime transitorio]]», di cinque anni, che terminò con l'entrata della nuova Costituzione. Ricomparvero quindi i partiti antifascisti costretti alla clandestinità, che si riunironoriuniti nel [[Comitato di liberazione nazionale]] <!-- (formato dal Partito comunista, dal movimento cattolico-comunista, il Parito liberale, il Partito Repubblicano, il Democratico Cristiano, il Partito d'Azione, il democratico del lavoro e il socialista) -->, decisi a modificare radicalmente le istituzioni per fondare uno Stato democratico. <!-- supporto degli Alleati -->
 
Con il progredire e il delinearsi della situazione, con i partiti antifascisti che iniziavano ad entrare nel governo, non fu possibile al re di riproporre uno Statuto albertino eventualmente modificato e la stessa monarchia, giudicata compromessa con il precedente regime, era messa in discussione. La divergenza, in clima ancora bellico, trovò una soluzione temporanea, una «tregua istituzionale», in cui si stabiliva: la necessità di trasferire i poteri del re al figlio (ci fu un proclama del re il 12 aprile 1944), il quale doveva assumere la carica provvisoria di ''luogotenente del regno'', mettendo da parte temporaneamente la questione istituzionale; quindi la convocazione di una [[Assemblea costituenteCostituente]] incaricata di scrivere una nuova carta costituzionale, eletta a suffragio universale (25 giugno 1944){{rif|2}}. Fu poi esteso, fra i primi Paesi nel mondo, il diritto di voto alle donne (2 febbraio 1945){{rif|3}} e, ormai raggiunto il silenzio delle armi, fu indetto il referendum per la scelta fra repubblica e monarchia (16 marzo 1946).{{rif|4}} <!-- forse n. note da ridurre -->
<!-- Friuli, Trentino-Alto adige-->
<!-- [[Ivanoe Bonomi]]
 
== Formazione dell'Assemblea Costituente ==
Ad aprile [[1945]] venne organizzata un'Assemblea consultiva di 222 membri provenienti dalla [[Resistenza (politica)|Resistenza]] per fare le prime scelte fondamentali: scelta della rappresentazione [[proporzionale]] per l'elezione dei membri dell'[[Assemblea costituente]], organizzazione di un [[referendum]] sulla tipologia di stato (repubblicano o monarchico), estensione del diritto di voto alle donne, costituzione delle liste elettorali.
 
Dopo i sei anni della [[Seconda Guerra Mondiale]], il [[2 giugno]] [[1946]], si svolsero contemporaneamente il [[referendum]] istituzionale e l'elezione dell'[[Assemblea Costituente]], a cui parteciparono l'89% degli aventi diritto{{rif|5}}. Il 54% dei voti (più di 12 milioni) fu per lo stato repubblicano, superando di 2 milioni i voti a favore dei monarchici (che [http://www.monarchia.it/referend.htm contestarono l'esito]).
Nel giugno 1945, il governo di [[Ferruccio Parri]], dirigente del [[Partito d'azione]], rimpiazza quello di Bonomi giudicato troppo legato alla monarchia. Criticato dai liberali (monarchici per la maggior parte) e anche dai comunisti, cede il posto a [[Alcide De Gasperi]] nel dicembre [[1945]]. -->Il [[2 giugno]] [[1946]] si svolge il referendum e l'elezione della Costituente. Il 54% degli elettori scelse la Repubblica. <!-- 88% degli aventi diritto. --> La Costituente è dominata dai grandi partiti di massa (<!-- Cercasi fonte completa, che non porti dubbi -->DC 35,2%, 207 seggi; PSI 20,7%, 115 seggi; PCI 18,9%, 104 seggi) mentre i Liberali e il Partito d'azione non ottengono un'ampia rappresentanza. Tale maggioranza elaborerà e voterà la Costituzione che sarà il frutto di un compromesso tra la sinistra (PSI-PCI) e i cattolici (DC) sui principi fondamentali, anche se i liberali eserciteranno un'influenza decisiva sui meccanismi istituzionali e in particolare la separazione dei poteri. I lavori dovevano terminare il [[24 febbraio]] [[1947]] ma la Costituente non verrà sciolta che il [[31 dicembre]] [[1947]], dopo aver adottato la Costituzione il [[22 dicembre]] con 453 voti contro 62. La Costituzione entra in vigore il primo gennaio [[1948]].
[[Immagine:Risultati_elettorali_Assemblea_CostituenteR.png|frame|right|Rappresentazione dei [[Elezioni politiche italiane del 1946|risultati elettorali del 1946]]]] <!-- Da confrontare/sostituire con quella relativa ai seggi -->
L'Assemblea fu eletta con un sistema proporzionale e furono assegnati 556 seggi, distribuiti in 32 collegi elettorali.
 
Ora i partiti del [[Comitato di liberazione nazionale]] cessarono di considerarsi uguali, si poté constatare il loro grado d'influenza. Dominarono le elezione tre grandi formazioni: la [[Democrazia Cristiana]], che ottenne il 35,2% dei voti e 207 seggi<!--, erede del cattolicesimo militante del [[Partito Popolare Italiano|Partito popolare]], ma con la presenza di personaggi di una nuova generazione che esercitarono una importate influenza nell'accordo costituzionale-->; il [[Partito Socialista Italiano|Partito socialista]], 20,7% dei voti e 115 seggi; il [[Partito Comunista Italiano|Partito comunista]], 18,9% e 104 seggi. La tradizione liberale (riunita nella coalizione [[Unione Democratica Nazionale]]), protagonista della politica italiana nel periodo precedente la dittatura fascista, ottenne 41 deputati, con quindi il 6,8% dei consensi; il [[Partito Repubblicano Italiano|Partito repubblicano]], anch'esso d'ispirazione liberale ma con un approccio differente nei temi sociali, 23 seggi, pari al 4,4%. Mentre il [[Partito d'Azione]], nonostante un ruolo di primo piano nella [[Resistenza_italiana|Resistenza]] ebbe solo l'1,5% <!-- 1,45% --> corrispondente a 7 seggi. Fuori dal coro, in opposizione alla politica del CLN, raccogliente voti dei fautori rimasti del precedente regime, c'è la formazione dell'[[Uomo qualunque]], che prese il 5,3%, con 30 seggi assegnati.
== Apprezzamenti ==
E' soprattutto d'ispirazione [[Democrazia cristiana|democristiana]] ma anche [[laicismo|laica]] (i [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicani]], i [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] e anche i [[Partito Comunista Italiano|comunisti]] parteciparono alla sua scrittura). Da allora, nel suo primo articolo la costituzione recita che la Repubblica è basata sul lavoro, infatti la costituzione italiana è una delle poche costituzioni al mondo basate sul lavoro.
 
== L'intesa costituzionale ==
La costituzione venne scritta in modo da impedire il riemergere del [[fascismo]] e di ogni altro sistema autoritario. Di conseguenza si decise di adottare una netta separazione tra i vari poteri dello stato, il [[Parlamento italiano|Parlamento]] è basato su un sistema bicamerale e la scelta di adottare una legge proporzionale senza sbarramento produsse nel corso degli anni un elevato numero di governi per via della instabilità del sistema politico italiano.
 
L'intesa che permise la realizzazione della costituzione è stata più volte definita «compromesso costituzionale», consistente in una commistione di concezioni politiche diverse, risultato di reciproche rinunce e successi.
Negli anni 90 dopo una serie di scandali politici e un lungo elenco di governi nel [[1993]] venne modificata la legge elettorale introducendo una legge elettorale mista. La nuova legge imponeva che il 75% dei seggi fossero assegnato con metodo maggioritario mentre il 25% fossero assegnati con il metodo proporzionale in modo da preservare i piccoli partiti che costellano la storia politica italiana.
 
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Tale maggioranza elaborerà e voterà la Costituzione che sarà il frutto di un compromesso tra la sinistra (PSI-PCI) e i cattolici (DC) sui principi fondamentali, anche se i liberali eserciteranno un'influenza decisiva sui meccanismi istituzionali e in particolare la separazione dei poteri.
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I lavori dovevano terminare il [[24 febbraio]] [[1947]] ma la Costituente non verrà sciolta che il [[31 dicembre]] [[1947]], dopo aver adottato la Costituzione il [[22 dicembre]] con 453 voti contro 62. La Costituzione entra in vigore il primo gennaio [[1948]].
 
== Caratteristiche ==
<!-- Nel suo primo articolo dichiara che la Repubblica è basata sul lavoro, una delle poche al mondo con una simile enunciazione.
 
La costituzione venne scritta in modo da impedire il riemergere del [[fascismo]] e di ogni altro sistema autoritario. Di conseguenza si decise di adottare una netta separazione tra i vari poteri dello stato, il [[Parlamento italiano|Parlamento]] è basato su un sistema bicamerale e la scelta di adottare una legge proporzionale senza sbarramento produsse nel corso degli anni un elevato numero di governi per via della instabilità del sistema politico italiano.
-->
 
== Progetto di grande riforma costituzionale ==
 
Il Parlamento italiano ha approvato (il [[16 novembre]] [[2005]]), una nuova legge costituzionale che modifica profondamente le disposizioni dell'attuale Costituzione e, se entrasse in vigore, la nascita di una II [[Repubblica federale]] e con un esecutivo nettamente più forte. Tra le principali disposizioni del progetto di legge costituzionale (che deve ancora essere approvato, una seconda volta, dalla [[Camera dei deputati|camera dei deputati]] e dal [[Senato della Repubblica|senato]]), si possono citare in modo non esaustivo le seguenti, (una cinquantina di articoli sono modificati da tale progetto di legge):
* Trasformazione del Senato attuale in un ''Senato federale della Repubblica'' in modo da rappresentare gli interessi del territorio e delle comunità locali. I senatori saranno eletti insieme ai consiglieri comunali. Al Senato federale, parteciperanno anche degli eletti dei Consigli regionali e delle autonomie locali;
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[[s:Costituzione_della_Repubblica_italiana#Art._50|art. 50]], [[s:Costituzione_della_Repubblica_italiana#Art._51|art. 51]], [[s:Costituzione_della_Repubblica_italiana#Art._52|art. 52]], [[s:Costituzione_della_Repubblica_italiana#Art._53|art. 53]],
[[s:Costituzione_della_Repubblica_italiana#Art._54|art. 54]]
=== Parte II - ORDINAMENTOOrdinamento DELLAdella REPUBBLICARepubblica ===
==== Titolo I - Il Parlamento ====
===== Sezione I - Le Camere =====
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== Note ==
#{{note|1}} Dal 2% al 7%<!-- da 600.000 a 2.000.000 di italiani, su 28.452.000 --> (1882), quindi 23% della popolazione italiana (1912), e, infine, ai maggiori di 21 anni o chi avesse adempiuto al servizio militare (1918, alla fine della [[Prima Guerra Mondiale]]).
#{{note|2}} [[s:Decreto legislativo luogotenenziale 151/1944|Decreto Legge Luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944]], ''Assemblea per la nuova Costituzione dello Stato, giuramento dei membri del Governo e facoltà del Governo di emenare norme giuridiche'', emanato dal [[governo Bonomi II|governo Bonomi]].
#{{note|3}} Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 2 febbraio 1945, ''Estensione alle donne del diritto di voto'', emanato dal [[governo Bonomi III|governo Bonomi]].
#{{note|4}} [[s:Decreto_legislativo_luogotenenziale_98/1946|Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98 del 16 marzo 1946]], ''Integrazioni e modifiche al Decreto Legge Luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151, relativo all'Assemblea per la nuova Costituzione dello Stato'', emanato dal [[governo De Gasperi I|governo De Gasperi]].
#{{note|5}} Con l'esclusione della [[provincia di Bolzano]] e della circoscrizione elettorale Trieste-Venezia Giulia-Zara, facendo venire meno 17 deputati dei 573 previsti.
 
== Bibliografia ==
 
==Voci correlate==
*[[Assemblea Costituente]]
{{wikisourcetesto|Costituzione della Repubblica italiana}}
*[[Elezioni politiche italiane del 1946]]
*[[Legge costituzionale]] e di revisione costituzionale
*[[Limiti di revisione costituzionale]]
*[[Nascita della Repubblica Italiana]]
*[[Regolamento della Camera dei Deputati|Regolamento]] della [[Camera dei Deputati]]
*[[Regolamento del Senato|Regolamento]] del [[Senato della Repubblica]]
*[[Italia]]
*[[Storia d'Italia]]
 
== Collegamenti esterni ==
{{wikisourcetesto|Costituzione della Repubblica italiana}}
*[http://www.cortecostituzionale.it/ita/testinormativi/costituzionedellarepubblica/costituzione.asp Corte Costituzionale]
*[http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm Costituzione italiana - Quirinale]
 
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http://fondazione.camera.it/attivita/923/second.asp
Per il 60 anniversario
 
http://www.archividellarepubblica.it/
veste grafica e contenuti scarni, ma ufficiale
 
http://www.camera.it/files/costituzione/costituzione.pdf