Thomas Bernhard/Opere: differenze tra le versioni

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Corretto: "un'unica"
Corretto: "chiacchierando"
 
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* '''1976''' ''Il loden. Racconti'' (''Der Wetterfleck. Erzählungen''); tr. e presentazione di Giulia Ferro Milone (Roma: Theoria, 1988)
* '''1976''' ''[https://books.google.co.uk/books?id=9lvfAgAAQBAJ&dq=La+cantina.+Una+via+di+scampo++thomas+bernhard&source=gbs_navlinks_s La cantina. Una via di scampo]''. Vol. II dell'Autobiografia (''Der Keller. Eine Entziehung''); tr. Eugenio Bernardi: (Adelphi 1984)<ref name="Auto" />
{{q|<small>Per abbandonare veramente il ginnasio di Salisburgo già descritto ne "L'origine", con la sua nefasta mistura di nazismo e pietà cattolica, il giovane Bernhard doveva scegliere qualcosa che fosse anzitutto, e in tutti i sensi, "nella direzione opposta", il punto più lontano possibile nella direzione opposta. Perciò abbandonare il centro di Salisburgo, dove le persone stesse sono "arte decorativa", e finire nel quartiere più malfamato e più sordido della città, i cui abitanti vengono spesso chiamati "feccia dell'umanità". E in quel quartiere fermarsi nel negozio dell'amabile signor Podlaha: una cantina adibita a spaccio di alimentari, sempre piena di clienti, di movimento, di cose da fare. Quel luogo, al centro dell'"anticamera dell'inferno", ha però qualcosa di oscuramente attraente: i clienti vi entrano anche senza ragione, trafficano con i bollini delle tessere annotarie, parlano della guerra e delle storie per lo più atroci che li riguardano, bevendo rum dalla bottiglia che hanno con sé. L'apprendista Bernhard li ascolta con attenzione vorace, attraverso di loro entra in molte vite, in molte case, spesso portando pesanti borse della spesa e chiaccherandochiacchierando nella lingua cruda e netta del luogo. Impara "a vivere in compagnia di molte persone fra loro diversissime", il suo dono di intenso osservatore si acuisce. Per lui tutto questo equivale, anche se ancora forse non lo sa, a una prima sortita in quello che sarà il suo territorio di scrittore: da quel quartiere che è la "macchia di sporcizia" nella nobile città di Salisburgo, e dall'umida cantina che è il suo centro segreto, si propaga una moltitudine di voci disparate, disadorne, stridenti, che Bernhard amorosamente raccoglierà nella sua prosa angolosa, martellante, obbedendo alla sua vocazione di "disturbatore della pubblica quiete". Così egli ha potuto scrivere che il periodo di apprendistato nel negozio di alimentari è stato il "più importante" della sua vita.</small>}}
* '''1976''' ''Le celebrità'' (''Die Berühmten''), in ''Stücke'', vol. 2
* '''1978''' ''[https://books.google.co.uk/books?id=hlvfAgAAQBAJ&dq=Il+respiro.+Una+decisione++thomas+bernhard&source=gbs_navlinks_s Il respiro. Una decisione]''. Vol. III dell'Autobiografia (''Der Atem. Eine Entscheidung''); tr. Anna Ruchat (Milano: Adelphi 1989):<ref name="Auto" />