Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi/Filiali merci: differenze tra le versioni

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== Organizzazione del lavoro ==
 
{{chiarire|Nei tre anni di(1986-1989) intercorrenti tra la fine dell'attività intermedia,vera e propria dei "Consulenti" e l'avvio delle ricordatiFiliali sopra}}, il Direttore di Filiale ed i Venditori erano riusciti aad dotarsiorganizzare dii contatti con i clienti in un "Portafoglio Clienti" che avrebbe rappresentato la vera ricchezza del successivo lavoro da svolgere in Filiale. [[Utente:Giovanni Pulichino|Giovanni Pulichino]] ([[Discussioni utente:Giovanni Pulichino|disc.]])
I Clienti furono suddivisi per aree geografiche omogenee sia per numero e tipologia di traffico prodotto che per itinerari di visita che consentissero costi il più contenuti possibili per il viaggio necessario per recarsi nella sede del Cliente.
 
Anche l'orario di lavoro fu rivoluzionato: non più quello ministeriale tipico degli Uffici, dalle 08,00 alle 14,00 per sei giorni alla settimana, ma dalle 09,00 alle 17,30 per 5 giorni alla settimana allo scopo di uniformarsi all'orario comunemente osservato dalle aziende private. Ciò per poter soddisfare ogni loro richiesta nel momento in cui veniva avanzata.
 
Questo nuovo orario era già stato praticato in alcune sedi dal personale che si sarebbe trasferito nelle future Filiali nel periodo intermedio di passaggio tra l'attività dei "Consulenti" e l'apertura delle Filiali (1986-1989). {{cn|Questa modifica d'orario non fu senza tribolazioni perché contestata dall'altro personale in quanto temeva che ne sarebbe stato coinvolto allo stesso modo egli stesso e solamente la iniziale lungimiranza dei Capi Uffici di qualcheBologna, CapoMilano Ufficioe localeVenezia lo consentì distinguendo l'orario di lavoro degli uni da quello degli altri.[[Utente:Giovanni Pulichino|Giovanni Pulichino]] ([[Discussioni utente:Giovanni Pulichino|disc.}}]])
 
Inoltre, sempre nei tre su accennati anni di passaggio, anche nella sede centrale del Servizio Commerciale e del Traffico e la corrispondente figura periferica del Capo Ufficio Commerciale e del Traffico erano avvenute molte e importanti innovazioni. L'azione di vendita, formalizzata con la sottoscrizione di appositi Accordi Commerciali tra il Cliente e la "Ferrovia", non era più riservata agli Alti Dirigenti Centrali ma decentrata agli Uffici Commerciali e del Traffico periferici. I futuri Venditori e Direttore di Filiale acquisirono via via capacità contrattuale propria. Vale a dire che tutti i contenuti specifici di ogni trasporto (prezzo personalizzato, condizioni di trasporto, tipologia del vagone da utilizzare, impegno quantitativo di merce da trasportare -solitamente in un anno ma anche spot- ed altre condizioni) venivano concordati tra il predetto personale e la singola Azienda Cliente. Al Capo Ufficio Commerciale e del Traffico locale era riservata la firma del "contratto" che simboleggiava l'adesione formale e giuridica al rispetto di tutto quanto convenuto. Questi documenti portavano la dicitura "Accordo Particolare".