Le Ferrovie dello Stato italiane e il trasporto delle merci dal 1970 a oggi/Controllo centralizzato rotabili: differenze tra le versioni

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[[File:Carrozzaz1.jpg|thumb|left|Codice C.C.R. sulla fiancata di una carrozza UIC-Z (''B2SL'', in giallo)]]
 
[[File:Carro Eanos.335453754574.jpg|miniatura|right|Eanos decimale 35453754574 binario 100111000011010100110100001010011001110]][[Utente:Cinianto|Cinianto]] ([[Discussioni utente:Cinianto|disc.]])
 
 
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Nell'anno 1970, in ambito F.S. fu previsto un bilancio economico del costituendo sistema C.C.R. con una spesa annua calcolata in 5 milioni, meno 7,5 milioni di economie. Nelle industrie italiane nel 1970 erano già iniziati a essere utilizzati gli elaboratori di processo.<ref> Prodi, La diffusione delle innovazioni nell'industria italiana, capitolo 4: La diffusione dei calcolatori di processo, ed. Il Mulino, 1971</ref>
 
== Prima applicazione del C.C.R. ==[[Utente:Cinianto|Cinianto]] ([[Discussioni utente:Cinianto|disc.]])
 
Già nel 1973 l'occorrenza del materiale da viaggiatori era calcolata mediante elaboratore elettronico.<ref>Salvatore Ciancio, La Tecnica professionale: movimento e commerciale anno XXXVIII, n. 4, aprile 1973</ref> L'operazione fu abbastanza semplice in quanto si trattò di inserire nelle schede di input all'elaboratore i dati copiati nei libretti composizione treni. Per i carri merci, essendo la soluzione del problema molto più complessa, bisognò aspettare il maggio 1974 perché si avviasse la prima fase del sistema C.C.R., il cui compimento si ebbe nel 1979 dopo la realizzazione di ben 7 fasi, conclusasi con l'istruzione e l'addestramento di 3000 dipendenti per l'inserimento dati ai terminali mediante perforazione schede.