Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 1: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Gian BOT (discussione | contributi)
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.0)
ortografia
 
Riga 12:
I cantieri Vulkan di Stettino consegnarono un prototipo e progettarono la produzione in serie. Il primo e unico lancio venne effettuato in una data imprecisata, comunque dopo il 25 marzo giorno della consegna, nel Mar Baltico in vicinanza di Peenemunde. Pare che fu un successo, e venne programmata la costruzione di 60 lanciatori che avrebbero consentito di portare fino a 500 V-2 al mese verso gli USA. Questo avrebbe richiesto l'utilizzo di ciascun lanciatore per almeno due volte alla settimana, e 250-500 missioni al mese verso gli USA. Considerando la distanza, il numero dei sommergibili tedeschi disponibili per questo impiego e le prevedibili perdite, è difficile che questi risultati avrebbero potuto anche solo essere avvicinati. Del resto la campagna di lancio delle ben più semplici V-1 era prevista in 3000 al giorno, quando il massimo fu di 316.
 
Era un progetto molto ambizioso, i problemi sarebbero stati grandissimi: navigare con uno o due contenitori del genere in mezzo all'Atlantico, in emersione e soprattutto in immersione per non essere avvistati ed affondati (le casse di compenso di questi 'sommergibili filoguidati' consentivano anche il moto sott'acqua) sarebbe stata un'impresa difficilissima, anche senza considerare i problemi tecnici delle A-4. In caso di maltempo sarebbe stato difficile ottenere le condizioni per un lancio preciso (già da terra, sapendo con precisione da dove si tirava, l'errore era di qualche km). Senza considerare che la flotta USA nel '45 era ormai abbastanza efficiente nel contrasto agli U-Boote. Dopo una navigazione lenta e faticosa a causa del pesante rimorchio sarebbe stata necessaria una lunga sosta in emersione per approntare il lancio, cosa che anche se effettutaeffettuata di notte sarebbe stata molto rischiosa.
 
Infatti questa soluzione, al momento l'unica tecnicamente possibile, venne perfezionata nel dopoguerra dai successivi studi tecnici con la realizzazione di rampe di lancio interne ai sommergibili americani e sovietici che comunque sfruttarono l'idea e gli studi sulle V-2 e sulle rampe di lancio sottomarine tedeschi. Comunque con la tecnologia disponibile in quel momento se una di queste azioni fosse riuscita, sarebbe stato un colpo propagandistico di notevole importanza per la Germania. Ma nel marzo del '45 gli Alleati stavano passando il Reno ed al Terzo Reich restavano solo poche settimane di vita. Solo se la Germania avesse potuto lanciare una V-2 con testata nucleare, la cosa avrebbe potuto incidere in qualche modo sul destino della nazione. Alcuni storici si sono chiesti perché le ben più semplici V-1 non siano state prese in considerazione per il lancio da un grosso sommergibile. Probabilmente questo avvenne perché la V-1 oltre ad essere più lente e vulnerabili, avendo una minore autonomia avrebbero costretto i sommergibili ad avvicinarsi troppo alla costa. Nel dopoguerra la marina statunitense partendo da una V-1, lanciò il programma Loon, che poi venne sviluppato fino ad arrivare ai missili Regulus I e II (supersonico).