Storia della letteratura italiana/Le origini: differenze tra le versioni

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[[File:Yvainlion.JPG|thumb|200px|Yvain soccorre il leone in una miniature del XIII secolo, Princeton University Library]]
Il genere che ha conosciuto la più durevole fortuna nella letteratura d'oïl è però il romanzo, che si sviluppa a partire dalla metà del XII secolo, imponendosi in gran parte d'Europa. È una narrazione di ampio respiro, generalmente scritta in ottosillabi rimati a coppie, che mescola temi storici con elementi fantastici e meravigliosi. Nata come trascrizione di contenuti dotti in lingua romanza (da cui il nome), in modo che fossero accessibili al vasto pubblico che non conosceva il latino, il romanzo si è presto evoluto in un genere a se stante, nettamente distinto dall'epica. Alla base di questa evoluzione c'è il gusto per la narrazione dimostrato dagli autori, che nelle loro opere danno vita a una società ideale, caratterizzata dai valori aristocratici "cortesi".<ref>{{cita libro| autore=Giovanni Matteo Roccati | titolo=Il Medioevo | opera=Storia europea della letteratura francese | curatore=Lionello Sozzi | editore=Einaudi | città=Torino | anno=2013 | vol=1 | p=32}}</ref>
 
Il protagonista, molto spesso un cavaliere, è chiamato a raggiungere beni preziosi, e spesso le sue imprese sono compiute in nome di una donna. Il cavaliere è infatti un '''modello di vita cortese''': è un individuo superiore, che si distingue sia per la sua impareggiabile prestanza fisica sia per i nobili ideali che persegue. È fedele al proprio destino ma al tempo stesso è attratto dalle avventure, che lo portano lontano dalla banalità della vita comune. L'aggettivo "cortese" acquista quindi un nuovo valore: se in origine veniva usato per designare i membri della corte del sovrano, ora assume il significato di "elegante, gentile", opposto a tutto ciò che è "villano". Nel romanzo cortese, inoltre, ci sono i primi esempi di introspezione psicologica nella letteratura europea. Diversamente dagli eroi dell'epica classica, il cavaliere è chiamato a fare scelte spesso difficili, e attraverso lunghi monologhi dà voce al suo tormento. Centrale è poi il tema dell<nowiki>'</nowiki>'''amore cortese''', cioè dell'amore come forza assoluta che trova giustificazione in se stesso, al di là di ogni riconoscimento sociale. Spesso il sentimento dei due amanti arriva a sfidare l'autorità di un terzo, il marito della donna, e trova il suo compimento nella morte.