Torah per sempre/Ricostruzioni non-ortodosse: differenze tra le versioni

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Forse ancor più seria è la nozione, ripetuta frequentemente da apologeti dell'ebraismo non-ortodosso, che il Talmud incoraggia (per usare la fraseologia di Susannah Heschel) un "pluralismo di vedute religiose", in opposizione al presunto "ebraismo halakhico severo e intransigente" degli Ortodossi. C'è un elemento di verità in questo — il Talmud non si impegna in definizioni dottrinali alla maniera dei concilii della prima chiesa e tollera ''una certa'' latitudine nell'espressione della fede religiosa. D'altra parte, tuttavia, non offre conforto a coloro che rifiutano la sua premessa fondamentale che la Torah consiste delle parole di Dio, fedelmente trascritte (più o meno i versetti finali) da Mosè, o a coloro che evitano di obbedire i suoi comandamenti nella maniera formulata dai rabbini.
 
Né il fatto che molti dibattiti talmudici rimangano indecisi, indica una posizione liberale sull'Halakhah. Dibattiti indecisi sono una semplice conseguenza del fatto che redattori anonimi del Talmud stessero registrando dibattiti e non prendendo decisioni; l'ideale per il saggio era ''asokei shamata aliba dehilkhata'' "decidere la questione secondo l'Halakhah corretta".<ref>TB ''Yoma'' 26''a'', ''Sot.'' 7''b'' , ''BK'' 92''a'', ''San.'' 106''b''.</ref> ''Hora`ah'' (prendere decisioni), dice il "Libro di Adamo", terminò con Rav Ashi e Ravina, ai primi del quinto secolo,<ref>TB ''BM'' 85''b''-86''a''.</ref> sebbene gran parte del materiale incorporato nel Talmud sia ovviamente posteriore. Il ''gaon'' Sherira, nostra fonte principale per la storia della tradizione, non elenca "readttori" tra quelli responsabili della sua gestione, ma solo quelli che possedevano la capacità di prendere decisioni; prendere decisioni (escluso il dibattito), afferma con forza, è ciò che definisce lo studioso della Torah.<ref>Schlüter, ''Auf welche Weise'', 213. Vedi anche Solomon, ''The Talmud: A Selection'', p. xxxvi.</ref>
 
Ebrei di impostazione liberale potrebbero avere buone ragioni per dubitare le ipotesi dottrinali del Talmud e cercare di adattare le sue leggi in luce delle posizioni moderne, come anche adducendo un "pluralismo di opinioni religiose", ma non vengono assistiti da false asserzioni di continuità coi modelli talmudici. Heschel è uno scrittore tanto ispirato quanto lo era come oratore ed i valori che promuove sono solidi; peccato che non si rivolga ai problemi storici, scientifici e morali che interessano primariamente questo libro. La religione – l'ebraismo – è certamente interessato alle questioni "ultime" e al "coinvolgimento", ma è anche interessato a verità e integrità e ciò richiede di riconoscere le carenze oltre alle eccellenze nell'ambito delle nostre tradizioni.