Storia della letteratura italiana/La lirica siciliana: differenze tra le versioni

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[[File:Diemer Hofhaltunga.jpg|thumb|left|
Michael Zeno Diemer , ''Il Cancelliere Aulico alla corte di Federico II'', 1939, Palazzo della Favara, Palermo. Il re, da vero mecenate, è accompagnato da letterati, artisti e studiosi siciliani]]
Federico II, imperatore e re di Sicilia, crea sull'isola uno Stato ordinato e pacifico. La sua corte, la cosiddetta ''Magna Curia'', è particolarmente attiva tra il 1230 e il 1250, anni in cui si sviluppa la scuola siciliana. I poeti siciliani prendono come modello i provenzali e si ispirano a loro per comporre poesie d'amore. Vengono però eliminati i riferimenti alla vita cortigiana, il tema dell'amore si sposta su un piano più astratto, ricorrendo a modi comunicativi più elevati.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2003 | Einaudi | Torino | pp=75-76}}</ref> I poeti narrano la completa sottomissione alla donna, lo stesso rapporto che lega un vassallo al suo padrone.