Propulsione aerea/Capitolo XII°: differenze tra le versioni

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E' evidente la complicazione costruttiva dell'insieme.
 
L'autoreattore subsonico ha consumi rilevanti come visto; non di meno dato il basso costo, la leggerezza , ecc. può essere impiegato per [[w:velivoli intercettori|velivoli intercettori]], catapultati o lanciati con razzi ausiliari, per velocità sino a '''M=0,8÷0,85; sembra che velivoli di questo tipo siano stati sperimentati nella 2 guerra mondiale con successo; il tempo di salita a 10000 m si aggira sui '''100'''''; dopo un volo di '''30'''' circa il velivolo esaurito il combustibile scendeva in volo librato; all'atterraggio, in genere fuori campo, si presentavano tutti i noti inconvenienti e pericoli di tale manovra.
 
Un velivolo del genere però non ha ragione di sussistere, malgrado la sua semplicità; turboelica e turbogetto battono l'autoreattore in campo sonico e transonico.
 
L'autoreattore subsonico è impiegato con successo per l'azionamento dei rotori degli elicotteri; piccoli autoreattori sono posti alle estremità delle pale ; l'eliminazione radicale del pesante e costoso motore con la relativa complessa trasmissione, l'eliminazione della coppia di reazione del rotore ecc. compensano il basso rendimento totale (sul 5÷6 %).
 
Tra gli impieghi in campo supersonico sono i missili a lunga portata catapultati o lanciati con carica deflagrante sia per scopi civili che militari.