Propulsione aerea/Capitolo VIII°: differenze tra le versioni

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m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.0)
 
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In realtà le cose divergono qualitativamente e quantitativamente dallo schema teorico.
 
Il compressore ha un proprio rendimento; la trasformazione che avviene nei suoi condotti fissi e rotanti non è isentropica anche se può ritenersi con notevole approssimazione adiabatica; in altre parole non vi è scambio sensibile di calore con l'esterno, ma le perdite interne per attrito, vortici, distacchi di corrente , ecc. generano calore che aumenta l'entropia del fluido; questo calore generato all'interno è l'equivalente di parte del maggior lavoro meccanico necessario.
 
Ne viene che per comprimere da '''p<sub>0</sub>''' a '''p<sub>1</sub>''' un '''Kg''' d'aria necessità lavoro maggiore del teorico; il fluido si ritrova a fine compressione con maggiore entalpia ed entropia (punto 1<sup>'</sup> della figura 36) rispetto al caso ideale.
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il numeratore si annulla; il rendimento diviene zero, cioè il lavoro della turbina eguaglia quello richiesto dal compressore.
 
Per un dato prodotto '''η<sub>c</sub> η<sub>tu</sub>''' ed un dato rapporto '''Θ''', il rendimento effettivo si annulla per un determinato rapporto di compressione ; più alto è '''Θ''' più alto è '''z'''.
 
Ma:
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:::::E' disponibile quindi il calore '''C<sub>p</sub>(T<sub>3'</sub>-T<sub>0</sub>)'''.
 
E' stato pensato di recuperare parte di questo calore; si è pensato di produrre vapore da utilizzare in diversi modi, addirittura facendo muovere con una turbina a vapore il compressore ; la complessità dell'impianto ibrido che ne consegue è ovvia.
 
La tendenza prevalsa è quella di recuperare parte del calore per riscaldare a pressione costante l'aria già compressa, dopo l'uscita dal compressore; questo è ottenuto tramite uno [[w:scambiatore di calore|scambiatore di calore]], chiamato anche recuperatore o rigeneratore, costituito essenzialmente da un fascio di tubi entro i quali passa l'aria compressa, lambiti esternamente dai gas caldi. Poiché i gas escono alla temperatura '''T<sub>3'</sub>''' e l'aria, dopo compressione, si trova alla temperatura '''T<sub>1'</sub>''', il salto disponibile è '''T<sub>3'</sub>-T<sub>1'</sub>'''; poiché inoltre vi è un limite, come già detto, per la temperatura massima '''T<sub>2</sub>''' si vede che al crescere del rapporto di compressione l '''T<sub>1'</sub>''' aumenta mentre la '''T<sub>3'</sub>''' diminuisce (la '''T<sub>2</sub>''' si sposta sulla linea '''i<sub>2</sub>''' costante) (fig.38); il salto di temperatura si riduce sino ad annullarsi ed invertirsi di segno;