Missione a Israele/Paolo e Gesù: differenze tra le versioni
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Alla Fine, Dio restituirà a Israele la Terra — ''tutto'' Israele. Tutte e [[w:Dodici tribù di Israele|dodici le tribù]].
Inoltre, in questo periodo "un germoglio spunterà dal tronco di Iesse" (v. 1). Dio nominerà un figlio del casato di Davide quale re escatologico. Tale re davidico presiederà non solo sulle dodici tribù del ripristinato Israele
{{q|Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.|{{passo biblico2|Isaia|25:6}}}}
Come ci assiste un esame della tradizione apocalittica ebraica a valutare tali dati? Rende visibili sia l'importanza interna della missione ai Gentili nel primo movimento cristiano, specialmente man mano che il tempo passava, e la logica interna di questo movimento (apparentemente galileo) nel ristabilirsi permanentemente a Gerusalemme. Per gli apostoli ebrei aveva senso il fatto che i Gentili passassero dagli idoli a Dio, poiché tale evento era uno di quelli predetti nella tradizione apocalittica della Fine. Quale che fosse il trauma sociale ultimo che questi aderenti Gentili infine provocarono, il fatto basilare della loro alleanza al movimento confermava il messaggio del movimento stesso: che il Regno era veramente vicino. Ecco perché, anche decenni dopo che Gesù l'aveva pronunciata, sia Paolo sia, in seguito, Marco poterono ripetere la sua profezia con convinzione.
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