La religione greca/Le teologie dei filosofi/Socrate, la cura dell'anima come servizio al Dio: differenze tra le versioni

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Sul dio che Socrate mette all'origine della sua missione per la cura dell'anima umana egli si esprime più volte, partendo da presupposti che sono presenti nell'opera dell'aedo Senofane. Così quando Eutifrone gli narra le gesta di Zeus contro il proprio genitore, Crono, evirato dal re degli dei, Socrate muove la stessa critica di Senofane: «Ma è proprio questa, o Eutifrone, la ragione per cui sono accusato: perché, quando uno mi narra cose simili intorno agli dèi, duro fatica ad accettarle»<ref>Platone, ''Eutifrone'' 6 A, in Platone ''Tutti gli scritti'', p.7.</ref>.
 
Senofonte racconta<ref>Senofonte, ''Memorabili'' I, 4 ,2.</ref> di aver assistito direttamente a un dialogo tra Socrate e Aristodemo detto il piccolo dove il filosofo ateniese concluse sostenendo, tra l'altro: «renditi conto che anche la tua mente, stando in te, dirige il tuo corpo come vuole. Bisogna pensare allora che l’intelletto che c’è nell’universo disponga ogni cosa secondo il suo piacere, e non che il tuo sguardo possa spaziare per molti stadi e l'occhio di dio sia incapace di vedere insieme tutte le cose, né che la tua anima possa riflettere sui problemi di qui e su quelli in Egitto e in Sicilia, l’intelletto divino invece non sia capace di prestare attenzione a tutte le cose insieme?»<ref>Senofonte, ''Memorabili'' I, 4 ,17 e sgg.</ref>. O ancora: «"Tutte queste cose, fatte secondo un criterio previdente, sei forse incerto se siano opera del caso o di una intelligenza?" "No davvero per Zeus" disse "Anzi sei si considera da questo punto di vista, sembra proprio che tali cose siano il progetto di un demiurgo sapiente e amico degli esseri viventi" " E l'aver ingenerato il desiderio della procreazione e nelle madri il desiderio di nutrire i piccoli e nei piccoli una fortissima volontà di vivere e una grandissima paura di morire?" "Senza dubbio anche queste cose sembrano abili accorgimenti di qualcuno che abbia deciso volontariamente che esistessero creature viventi.»<ref>Senofonte, ''Memorabili'' I, 4 , 7 e sgg.</ref>.
 
Riassumendo questi racconti di Senofonte, Giovanni Reale così sintetizza la concezione di dio in Socrate: