Guida maimonidea/La forza di Maimonide: differenze tra le versioni

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[[File:Maimonides stamp 1953.jpg|thumb|250px|left|Francobollo israeliano con immagine di Maimonide ("Rav Moses ben Maimon, RAMBAM" in ebraico)<ref>Francobollo israeliano emesso in occasione del Settimo Congresso Internazionale sulla Storia della Scienza a Gerusalemme, 1953.</ref>]]
 
La vita di Maimonide è tra le meglio documentate di qualsiasi altro personaggio del mondo ebraico medievale. Lettere, [[w:responsa|''responsa'']], e frammenti rinvenuti nella [[w:Geniza del Cairo|Geniza del Cairo]] ci forniscono una rara visione della sua vita e del suo mondo interiore. Col tempo, i ''responsa'' dei grandi [[w:Halakhah|halakhisti]] subiscono un processo redazionale che li priva delle proprie dimensioni personalizzate e narrative. Poiché i ''responsa'' tipicamente servono quali precedenti halakhici (come nella casistica), essi acquisiscono una qualità generalizzata, impersonale. I nomi propri vengono rimpiazzati da "Ruben" e "Simone" o "Ploni" e "Almoni" (cioè, l'equivalente di Tizio e Caio), ed i colori brillanti e specifici dell'episodio esaminato vengono offuscati col passare del tempo, nella trasmissione del ''responsum''. I ''responsa'' e le lettere di Maimonide non subirono questa sorte editoriale, e mantengono la loro freschezza originale.<ref name="Halbertal2">[http://books.google.co.uk/books/about/Maimonides.html?id=9ByNmgEACAAJ&redir_esc=y Moshe Halbertal, ''Maimonides: Life and Thought''], Princeton University Press, 2013, pp. 74-91.</ref> Riflettono un'interazione vivida e complessa, e indicano una ricchezza di inferenze psicologiche e istituzionali. La rinomanza di Maimonide come personalità unica e singolare ha fornito ai suoi scritti una forte protezione contro le ingerenze di redattori e copisti, e lo stesso si può dire dei documenti conservati nella Geniza. Proprio perché la Geniza non è un archivio ufficiale, ha conservato resoconti di quel mondo come era veramente, senza il bisogno di intermediari per mantenerlo nella memoria collettiva delle generazioni successive.<ref name="Ruda">[http://books.google.co.uk/books?id=8OISKHHuUIkC&dq=Rudavsky,+T.+M.,+%27%27Maimonides%27%27+(Blackwell+Great+Minds)+,+Wiley-Blackwell,+2010&source=gbs_navlinks_s T. M. Rudavsky, ''Maimonides'' (Blackwell Great Minds)] , Wiley-Blackwell, 2010, pp. 1-35.</ref>
 
Pur tuttavia, nonostante questa abbondanza di dati, c'è un ampio divario tra l'impressione convenzionale di Maimonide e la sua personalità rivelata dalle lettere e dai frammenti della Geniza. Il divario risulta dalla immagine diffusa di Maimonide come intellettuale e razionalista. L'aggettivo "intellettuale" è solo di uso limitato nel caratterizzare la sua ''oeuvre'', e non contribuisce affatto a comprendere la sua personalità.<ref name="Halbertal2"/> Il termine propone un uomo al controllo delle proprie emozioni e privo di passione; un uomo freddo, elitista e privo di umorismo; un uomo che suscita stima ma non amore. Tuttavia le fonti scritte rivelano una personalità totalmente differente. La grave depressione che lo afflisse per un anno dopo la morte del fratello, ed il lutto che ne conseguì, durato almeno otto anni, non sono certo caratteristici di un uomo freddo e stoico. La personalità di Maimonide ebbe una vena sensibile, delicata e vulnerabile — componenti che sono difficili da valutare a causa della sua immagine principale come uomo quasi troppo perfetto per essere avvicinato.<ref name="Halbertal2"/><ref name="Ruda"/>
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{{q|Sapevo e mi era evidente quando scrissi [''Mishneh Torah''] che senza dubbio sarebbe caduta nelle mani di uomini gelosi e malevoli, che avrebbero disprezzato i suoi meriti, vedendola come inutile o imperfetta; e nelle mani di uomini sciocchi e ingenui che non avrebbero capito in cosa consisteva e l'avrebbero stimata di poca utilità; e nelle mani di novizi ottusi e confusi che l'avrebbero messa in discussione a causa della loro mancanza di conoscenza o limitata abilità di replicare i miei ragionamenti; e nelle mani di coloro che si considerano timorati di Dio e tuttavia sono stupidi e critici di ciò che è incluso nel codice riguardo alle fondamenta della fede.|''Iggerot'', p. 301}}
 
Al di là dei commenti taglienti contro il suo rivale a Baghdad, non è difficile scorgere in questo brano l'istanza di uno scrittore sensibile, che cerca di difendersi affermando che sin dall'inizio aveva previsto le critiche portate contro la sua opera. Tali critiche , sostiene, non rivelano alcun difetto nella sua opera; piuttosto dimostrano solo i motivi illegittimi ed i talenti limitati dei suoi rivali. I critici sono bigotti e sciocchi incompetenti, presuntuosi e ipocriti nella loro devozione. Maimonide riconosceva che la componente filosofica della ''Mishneh Torah'' avrebbe incontrato opposizione, tale componente verrà esaminata nei capitoli successivi. Tuttavia il suo contegno verso la falsa devozione che sarebbe servita come base per la futura critica della ''Mishneh Torah'' era ben fondato. Oltre alle sue critiche halakhiche della ''Mishneh Torah'', Samuel Ben Eli argomentava istericamente che il trattato rendeva chiaro che Maimonide non credeva nella risurrezione dei morti. Maimonide fu costretto a difendersi da tale accusa nel suo ''Saggio sulla Risurrezione''.<ref name="Hartman">[http://books.google.co.uk/books/about/Epistles_of_Maimonides.html?id=7zAlxRzcUoEC&redir_esc=y Abrahan Halkin, & David Hartman (curatori), ''Epistles of Maimonides: Crisis and Leadership'', Jewish Publication Society, 1985]. Si veda in partic. ''Essay on Resurrection'', pp. 211-245.</ref>
 
Le lettere personali a Joseph ci permettono quindi di leggere il sottotesto della lotta tra i due halakhisti. In una rara rivelazione, il grande giurista palesa al suo amato discepolo l'aspetto oscuro e bellicoso in agguato dietro il dibattito ufficiale putativamente halakhico. Analizzando questi duri fatti della vita, Maimonide manifesta il suo acuto intuito istituzionale e politico, qualità che gli permise di agire, nel corso della vita, non solo come autorità halakhica e filosofo, ma anche come uomo ben ferrato a barcamenarsi tra conflitti personali ed istituzionali.<ref name="Hartman"/><ref name="Geniza"/>