Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-2: differenze tra le versioni

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Attualmente le 'Invincible' sono le uniche superstiti di quell'epoca, ancora sulla breccia dopo oltre un quarto di secolo. La capoclasse è però in 'prontezza operativa ridotta', situazione in cui versa dal 2005 e che durerà fino al 2010, quando dovrebbero 'staccare la spina' radiandola dal servizio. Forse essa, come le sue sorelle, troverà una seconda vita in qualche altra Marina, se non è troppo vecchia e logora. Dopo tutto, le reduci dal conflitto sono finite in Brasile, Cile, India e Pakistan. Ma questo è successo molti anni fa, quando erano ben più giovani di quanto non sia attualmente questa portaerei. Col tempo vi sono stati dei cambiamenti. I missili Sea Dart, per esempio, sono stati rimossi. Lo Sky-jump, aggiunto solo durante la costruzione per favorire gli allora nuovi Sea Harrier nei decolli a pieno carico, è stato quindi liberato dalla compagnia dei lanciamissili alla sua destra, mentre sono rimasti i Phalanx o i Goalkeeper. Restano in servizio attivo la seconda nave (Illoustrious) e la terza (Ark Royal, rinominata così dopo che all'inizio si pensava a Indomitable, perché era importante continuare ad avere una nave con questo nome in servizio). Però, una volta liberati gli spazi per i Sea Harrier con la rimozione dei lanciamissili, è venuto a mancare proprio il protagonista. Il Sea Harrier, per l'appunto, negli anni '90 modificato efficacemente con radar Blue Vixen e missili AMRAAM (sebbene con l'amletico problema di non avere abbastanza punti d'aggancio per portare questi, i serbatoi ausiliari, i cannoni e i missili Sidewinder, per non dire delle armi aria-superficie, nello stesso tempo: un problema che non hanno di sicuro gli AV-8B e i loro 11 punti d'aggancio, anche se sono velivoli meno veloci rispetto ai tipi britannici), non facevano rimpiangere i missili Sea Dart. Ora però sono stati radiati dal servizio (gli ultimi si trovano nelle portaerei della Indian Navy) alquanto prematuramente, e l'unica forza di Harrier è quella dei GR. Mk 9 della RAF. È stato un destino decisamente beffardo, se si considera che a suo tempo la Royal Navy dovette lottare non poco per avere aerei ad alte prestazioni sulle sue portaerei (nel periodo d'anteguerra) e poi, privata dei suoi velivoli ad ala fisse, vedette Phantom e Buccaneer ingrossare le fila (in verità piuttosto magre) della RAF. Adesso le sue portaerei hanno a bordo come standard velivoli dell'aviazione, una cosa simile a quanto accadeva in Brasile fino a non molti anni fa, ma in questo caso si tratta di una forza gestita in maniera congiunta. Fino a quando l'Harrier Force aveva anche i Sea Harrier FRS Mk.2 era certamente più credibile di adesso. Ora che ha solo i GR. Mk 9, ovvero gli AV-8B migliorati (ma senza radar e AMRAAM), si tratta solo di una componente d'attacco. Gli Harrier di nuova generazione in Gran Bretagna hanno avuto molti problemi 'nervosi' (ovvero del sistema elettrico) e ancora nel 1991 non erano pronti a operare in Desert Storm. In seguito, però, si sono dimostrati fondamentali nei tanti conflitti successivi, per esempio in Afghanistan (dove erano stati preceduti da altri STOVL, gli Yak-36 sovietici, che ebbero un limitato periodo di prova come macchine da supporto tattico, per il quale dimostrarono peraltro di non avere sufficienti prestazioni, come del resto i tipi occidentali similari, nemmeno entrati in servizio). Ora si parla addirittura di radiare dal servizio, per fare cassa, pure gli Harrier, ma per adesso non vi sono decisioni definitive.
 
Quanto alle altre navi, la HMS Ocean è simile alle 'Invincibile', anche se è una portaelicotteri d'assalto anfibio, leggermente più piccola dele portaerei (che sono navi da 209 m e 22.000 t, ponte di volo largo 36 m). È una nave che nella fisionomia, specie della sovrastruttura, ricalca le precedenti. Ha una qualifica di LPH e opera con 18 elicotteri, ma può anche usare gli Harrier (fino a 20), sia pure con limiti, come la mancanza di sufficienti supporti logistici e di uno sky-jump per un ponte di volo lungo solo 170 metri (la 'Ocean', per quanto grande, non è certo all'altezza dei 250 m di una 'Tarawa'). Infine la quinta unità navale. Come la MM, anche la RN ha 5 navi capaci di operare prevalentemente come portaeromobili. La Argus chiude in un certo un ciclo storico, con un ritorno alle origini. Porta il nome, non casualmente, della prima portaerei britannica. Quella era un transatlantico convertito, scelto perché, in quanto tale, aveva ampi volumi, alto bordo libero e buona velocità. Era una nave civile requisita, il Conte Rosso , un bastimento italiano. Anche la Argus, curiosamente, è una nave civile italiana, stavolta una meno lussuosa portacontainer (non ne esistevano nel 1917, né gli elicotteri, del resto, che non richiedono navi veloci per operare). Questa nave da 26.000 t è anche forse la più grossa della RN. Costruita nel 1981, di fatto venne usata come rimpiazzo per la sfortunata Atlantic Conveyor, persa nel 1982. La conversione ebbe luogo, dopo l'acquisto, nel 1984-88, per disporre di una nave di supporto elicotteri (e Harrier-Sea Harrier) in tempi rapidi e con poca spesa. Ha un ponte di volo di 113 x 34 m, e hangar collegato di 1.300 m2, con un parcheggio aggiuntivo per aerei, su due ponti, che aggiungono altri 1.500 m2. Così accoglie fino a 12 Harrier e sei elicotteri Sea King o EH-101. Un sistema semplice per ottenere, non senza limitazioni (velocità, resistenza ai danni ecc) una piattaforma per velivoli dalla capacità comparabile a quella di una 'Invincible'.
 
Per sostituire le 'Invincible' è necessaria una nave di nuova progettazione, capace di operare con gli F-35B e anche velivoli tradizionali. Con la SDR del '98 si cominciò a autorizzare due di queste nuove portaerei, che inizialmente erano previste in 40-50.000 t e note, dal '92, come CVF (portaerei del futuro, tradotto). Adesso si parla di navi da 60.000 t capaci di far volare anche aerei come un ipotetico EF-2000 navalizzato, grazie a un ponte di volo di 290 m per un massimo di 70. Anche come capacità operativa si tratta di navi 'all'americana', con la possibilità di generare fino a 200 missioni al giorno. Differentemente dalle navi britanniche attuali, queste nuove unità avranno una sovrastruttura doppia, con in mezzo un elevatore, praticamente dove ora appaiono in fumaioli delle turbine a gas. Le catapulte sono elettriche, dall'accelerazione molto meno violenta rispetto a quella delle unità a vapore, a tutto vantaggio non solo della comodità ma anche della vita utile delle cellule (ovvero gli aerei). Va detto che gli EF-2000 costano già moltissimo nella versione 'terrestre' e non sarà facile finanziarne un ancora più costoso derivato navale, anche se andrebbero certo bene per molte missioni, anche meglio magari dello stesso F-35B. È anche impressionante che queste navi, teoricamente in servizio dal 2012 ma di fatto non prima del 2015 (quando le 'Invincible' verranno ritirate dal servizio), siano in realtà più corte delle 'Midway' del 1945 (oltre 300 m) e della 'Kutzetsov' dei primi anni '90 (305 m). Questo per rimarcare come siano grandi il gap di dimensioni e capacità, persino con paragoni tanto lontani nel tempo, tra le navi europee e le 'superpotenze', e in particolare gli USA, che sono un mondo a sé nel settore delle grandi navi da guerra. Il nome della nuova classe di portaerei britanniche sarà, forse non sorprendentemente, 'Queen Elizabeth', con la seconda unità battezzata 'Prince of Whales'. Un nome in verità non molto fortunato, se si considerano le disavventure della corazzata omonima, l'unica nave da battaglia britannica moderna a essere affondata nella II G.M. Forse alla nuova nave toccherà un destino non dissimile, cancellata dalla devastante crisi economica che si prevede continui anche per i prossimi anni.
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In questa sede ''Ocean'' e ''Theseus'' vennero impiegate come portaelicotteri con i Westland Whirlwind, e la cosa, nonostante la relativa rozzezza dei mezzi usati, ebbe molto successo (l'avessero potuta avere i soldati nel D-Day, di cui le navi partecipanti all' 'Operazione Musketeer' portavano, sui loro aerei di bordo, le stesse strisce identificative!), e così entrambe vennero impiegate per questo ruolo: in ogni caso erano un po' troppo piccole per i caccia di nuova generazione, sempre più grossi, potenti e assetati di cherosene (le cui riserve di bordo non devono esser state particolarmente consistenti). Inoltre le due portaerei leggere di cui sopra erano in procinto di essere alquanto prematuramente radiate. La trasformazione ebbe luogo con la ''Bulwark'' in maniera molto rapida: dal gennaio del '59 a quello del '60. Vennero rimosse le catapulte, parte dell'antiaerea e in cambio, approntate sistemazioni per 733 fanti di marina e un gruppo di 16 Westland Whirlwind, 4 mezzi da sbarco (LCVP) e relative gru. La ''Bulwark'' conservò anche parte della sua capacità ASW con gli elicotteri, ma l'''Albion'' ebbe predisposizioni per ben 900 uomini e 16 elicotteri Wessex. La trasformazione di questa nave ebbe luogo nel 1961-62, e dato che una modifica tira l'altra, nel '63 anche la ''Bulwark'' ebbe le stesse modifiche. Con queste due potenti navi d'assalto anfibio eliportato (praticamente inspirarono le successive 'Iwo Jima' americane) si ebbe modo di partecipare anche a parecchie operazioni militari.
 
Con l'''Albion'' venne tra l'altro sostenuta la crisi indonesiana del '66, e l'evacuazione di Aden, ma nemmeno questa nave ebbe lunga vita: passata in riserva, venne cancellata dall'inventario nel '72 e poi mestamente rottamata. La ''Bulwark'' ebbe maggiore fortuna ma oramai la sorte delle portaerei britanniche, 'affondate' da un disegno di legge laburista del '66, era segnata. Anche lei partecipò alle stesse crisi, poi continuò a operare in Mediterraneo. Passata in riserva nel '76, venne ripristinata e sottoposta a nuovi lavori nel '77 per poterla usare come nave ASW, sganciando la HERMES dal ruolo di nave trasforto truppe anfibie. Tornò in servizio nel '79, e incredibile a dirsi, venne rimandata in riserva già nel 1980! Come giusto compendio di questa frenetica cronologia, nel 1981 venne radiata e poi demolita nel 1984, chissà se a qualcuno tornò in mente di riattarla per affrontare la Guerra delle Falklands? In 8 anni era passatta da nave d'assalto anfibio, a riserva, a nave ASW, a riserva , alla demolizione: strano modo di spendere denari pubblici.
 
*Tipo: Portaelicotteri d'assalto anfibio
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*Velocità: 20 nodi in superficie, 29 immerso
*Equipaggio: 97
*Sensori di bordo: 1 radar navigazione Type 1006; 4 sonar (Type 2020,2007, 2019, 2024 rimorchiato); 1 radiogoniometro; 1 sistema intercettazione elettronica ; 1 telefono subacqueo
*Armamento: 5 tubi da 533 mm con 25 siluri Mk 8, Mk23, Mk24, oppure 64 mine Mk 5 Stonefish o Mk 6 Sea Hurcin, o ancora 20 siluri e 5 missili Sub-Harpoon.
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La nave HMS Ocean è una nave possente, dall'aspetto particolarmente moderno e dalla linea notevolmente aggressiva, caratterizzata da uno scafo dall'alto bordo libero, con una carena simile a quella delle 'Invincible'. Vi sono due grandi pinne retrattili della Brown-Brothers, che per la prima volta nella RN sono di tipo retrattile.
 
Ma per quello che riguarda la parte visibile, la OCEAN è rimarchevole per l'applicazione estesa di tecniche di riduzione della segnatura radar (e certamente anche acustica e magnetica) per cui, per la prima volta una nave anfibia può contare, per esempio, su di uno scafo senza fiancate verticali, ma piuttosto, per quanto possibile svasato verso il basso con una netta curvatura verso la carena, mentre la plancia comando è preceduta da una specie di 'cofano' ovvero è arretrata rispetto alla sovrastruttura su cui si erge, che è posta alla destra del ponte di volo. Questa sovrastruttura è piuttosto piccola, con la plancia anteriormente che si allarga letteralmente sopra il ponte di volo in maniera asimmetrica rispetto al lato sul mare, un corto albero su base tronco-piramidale, il gruppo fumaioli, un altro albero che sostiene, a poppa della struttura, il radar 996 da scoperta aerea (l'unico sensore attivo importante della nave), e sui lati le bianche cupole dei sistemi satellitari SCOT. Esiste un ingresso laterale per i carichi a destra della nave, per gli imbarchi sul molo, ma per gli sbarchi in mare vi è anche una soluzione unica, che fa a meno del bacino allagabile pur essendo capace di scaricare veicoli anfibi in mare: è come se in questo senso fosse una via di mezzo tra le 'Iwo Jima' e le 'Tarawa' americane. Tale soluzione consiste in un portellone di scarico con un lungo ponte estensibile che si diparte dal centro della poppa , di tipo a specchio, molto squadrata (le IWO JIMA avevano una poppa a incrociatore), con una specie di pontone galleggiante che resta a galla sul mare, mentre i veicoli possono scendere da questa passerella, che in sostanza fa da tramite tra il ponte veicoli e il mare.
 
*Dimensioni: 203.4 m di lunghezza, 28.5 di larghezza al galleggiamento, 32.6 m di larghezza massima. Ponte di volo: 170x31.7 m
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Ecco le loro caratteristiche sintetiche:
 
*'''Dimensioni''': 176 m di lunghezza, 28.9 di larghezza , 6.1 immersione
*Dislocamento: 14.600-21.500 t p.c. e con il bacino allagato (sennç 18.500)
*'''Apparato motore''': 2 generatori da 6,62 MW con 2 diesel Wartsila Vasa 16V32E da 8377 hp, 2 generatori da 1.56 MW con 2 diesel Wartsila 14R32E da 2091 hp, 2 motori elettrici da 8.000 hp, 2 eliche da 4 m di diametro su due assi, e 1 motore prodiero da 294 hp