Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 4: differenze tra le versioni

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Nel frattempo non è mancato il Griffon, un elicottero di tutto rispetto che è l'AB.412. Questo non è altro che la versione 'incattivita' dell' Huey. L'elicottero originale, con la sua sagoma piccola e aggraziata, struttura semplice e arrotondata come una specie di saponetta (molto anni '60) è diventato un elicottero con il muso appuntito, due motori, strutture irrobustite e più complesse, potenza molto maggiore, ma soprattutto, rispetto al precedente AB.212, un rotore quadripala che supera finalmente le limitazioni del classico, avanzato (a suo tempo) ma oramai limitato rotore bipala Bell, a corda larga. Lo stesso è accaduto con il Bell AH-1W nelle sue ultime edizioni, incluso l'AH-1Z.
 
Altri elicotteri sono in ballo: c'è l'A.119 in versione monomotore, con carrello fisso: una specie di incrocio tra l'A.109 e il Bell 206, più economico e per certi versi meno avanzato (dopotutto, tra i meriti dell'A.109 v'era sia il fatto d'essere bimotore, con due unità come quelle del Bell 106, e il carrello retrattile). Un altro elicottero è l'A.139 (e il simile A.149), primo volo nel 2001 , macchina che, al pari dell'altro, è nato un po' in sordina: l'A.119 è rimasto un po' in ombra rispetto allo stesso A.109 che ha conosciuto almeno 3 generazioni (A.109, A.109 Mk II, A.109 Power), mentre l'A.139 è rimasto 'ombreggiato' dal programma NH-90. La macchina in parola è un grosso elicottero, almeno per gli standard di qualche anno fa, stazzando 6 tonnellate. Giustamente è stato valutato che una macchina del genere fosse necessaria visto che tra l'A.109 da 3 t e l'NH-90 da 9. Proprio in mezzo, con un peso tipo quello del Puma, ma una struttura non dissimile da quella dell'S-76 Sikorsky. Il programma, nato come Agusta, è stato fatto assieme alla Bell, ma stranamente non ha visto la denominazione di AB o nemmeno di BA. Nello stesso quadro di accordi anche ha visto questo elicottero, è stato anche incluso il convertiplano BA609, progetto essenzialmente Bell, forte delle esperienze (non esattamente felici e tantomeno a buon prezzo) dell'MV-22, ma 'scalate' per una macchina leggera, di uso prevalentemente civile (ma dati i tempi che corrono, non è difficile che sarà proposta anche come militare). Dati i precedenti, non è facile dire se questo tipo di apparecchio, non esattamente una novità, riuscirà mai a rimpiazzare gli elicotteri, con le loro limitazioni in termini di velocità e autonomia.
 
===L'ALE, il punto attorno al 1990===
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===Il 20° GS 'Andromeda', 1992<ref>Amatinaggio, Marco: ''Il Reparto Meridion..ale'', JP-4, Gennaio 1992 pagg.70-75</ref>===
Questo reparto era basato a Salerno, nella base di Pontecagnano, a 10 km da Salerno, in una situazione di relativa desolazione: aeroporto usato anche per esigenze civili, non aveva tuttavia nessun volo di linea , ma una sezione dei VV FF con un solitario AB.206, e il 7° nucleo Carabinieri, meglio dotato ma con non più di 5 elicotteri. Per fortuna (non della quiete pubblica) vi era anche il 20° Gruppo Squadroni 'Andromeda', che è l'unico reparto dell'ALE schierato, all'epoca, nel Meridione. Aveva circa 20 apparecchi, sia aerei che elicotteri. In tutto erano presenti: lo Squadrone Manutenzione, Plotone comando e servizi, 420° Sqd con gli AB.206 ERI-3, il 520° con gli AB.212 EM-3, e il 201° Sqd con gli AL-2 ovvero gli SM-1019. Reparto nato nel 1976, dopo la riduzione della forza elicotteri dell'Esercito nel Meridione (già striminzita) con l'abolizione del RAL (Reparto Aerei Leggeri) della Brigata Motorizzata Pinerolo (di Bari), personale e macchine confluiti a Pontecagnano assieme al RAL SCUTCOR (Scuola Truppe Corazzate) e le due unità diedero vita al 20° Gr.Sq, sotto il comando della Regione Militare Meridionale, enorme se si pensa che aveva sotto il suo controllo tutta l'Italia meridionale eccetto le Isole. E così nonostante l'abbondanza di macchine volanti nell'Esercito, la forza di apparecchi a Sud è rimasta di appena una ventina, dato che l'interessa maggiore era focalizzato nel Nord.Est della Penisola, alla famosa 'Soglia di Gorizia'. Anche i materiali non erano ovviamente all'avanguardia: questo reparto fu l'ultimo ad avere in servizio, tra i Gruppi Squadroni, gli AB.204. Posto che questi ultimi saranno poi stati versati per un certo periodo alle scuole di volo, è un vero peccato tuttavia che non si dica in che anno siano spariti dalla prima linea. In ogni caso all'epoca l'AB-205 era già il cavallo da tiro di tutti gli altri reparti ALE.
 
Questo aeroporto sarebbe poi diventato improvvisamente importantissimo per via della tragedia del terremoto dell'Irpinia del 1980, diventando l'ovvio punto d'arrivo degli elicotteri dell'EI inviati per il soccorso delle popolazioni colpite dal tremendo sisma. Per quest'attività di volo, in cui ovviamente il 20° fu coinvolto in pieno, venne concessa l'ennesima medaglia al valore dell'Esercito, in questo caso d'argento.
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La situazione rispetto al '92 era decisamente cambiata se adesso, pure in Sicilia era presente un Gruppo Squadroni di elicotteri. I sistemi RWR risultavano montati a bordo di diversi elicotteri, ma non su tutti: essenzialmente AB412 e A.129. Le attrezzature NVG, sperimentate per la prima volta sugli elicotteri in Mozambico e Somalia con sistemi della terza generazione, apprezzati per la luminosità ma non certo per la mancanza della percezione della profondità. A tutto il 1999 questi attrezzi non erano stati consegnati a tutti i reparti dell'AVES anche perché non c'erano ancora i cruscotti compatibili (abolizione delle 'luci rosse' in primis, data l'eccessiva sensibilità per questo colore da parte dei sistemi di intensificazione della luminosità).
 
Il 30° Gr. Sqn 'Pegaso' di Catania Fontanarossa si addestrava spesso al volo tattico, come del resto gli altri reparti dell'AVES. Per esempio, lanciando un assalto con 3-4 elicotteri, con un AB.206 armato di una Minigun (arma di notevole potenza per un apparecchio leggero, sparando grossomodo come una batteria di mitragliatrici leggere), poi un AB205 o 212 armato con il sistema M21 (2 lanciarazzi da 70 mm a 7colpi e 2 minigun, ma i primi, data la scarsa precisione, non sono molto apprezzati), e alcuni AB212 con compiti di trasportare la squadra, con solo 2 MG da 7,62 mm sui lati dei portelloni. Gli AB212 facevano parte del 530° Sdn elicotteri multiruolo (EM), per il resto c'erano li AB206 mentre i SM.1019 erano spariti, ammesso che qui vi siano mai stati (erano utili, specie in Mozambico, perché pur sempre in grado di superare distanze di 1000 km e velocità di punta di 300 kmh, notevoli per un apparecchio leggero dell'Esercito: praticamente adatti a sorvolare in un solo balzo quasi tutta la penisola italiana). L'AB212 era oramai dotato (come forse anche l'AB206) di un sistema GPS, oramai diventato estremamente comune anche nel mercato civile. Anche qui il pilota, che pure gradiva le prestazioni (specie, evidentemente nelle capacità di carico) dell'AB-212, diceva che gradiva parecchio di più l'AB205, , più rustico e facile da 'strappare' in manovre impegnative del '212, che evidentemente non aveva risolto i problemi posti dall'inerzia della sua massa e della trasmissione piuttosto fragile per sopportare le 'smanettate' e le manovre più difficili.