Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Islanda: differenze tra le versioni

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La base ha avuto ampie infrastrutture, ma è poco 'visibile' per causare meno proteste e difficoltà possibili. Per questo una forza di poliziotti islandesi ha sostituito i Marines che facevano la guardia agli accessi della base. E nel 1987 c'era anche la regola del coprifuoco per 2.300 dei 2.900 effettivi dell'Iceland Defence Force; lo stesso valeva per i 1.900 dipendenti civili presenti nella base, con tanto di televisione via cavo. Nonostante la presenza di tanti civili, all'epoca piuttosto insoliti per una base militare, e la mancanza di una suddivisione netta tra quartieri civili e militari (questo valeva anche per gli aerei, frammisti a quelli militari), su questa base c'era una considerevole capacità operativa per tutte le necessità di SAR, intercettazione, ASW. Attorno alla pista v’erano gli Orion e 4 hangarettes per gli F-15 della sezione d'allarme, pronti al decollo quando necessario. Altre 4 stazioni di decollo erano vicine alla testata della Pista 120. Gli F-15 potevano anche usufruire degli shelter, di cui 13 erano appena stati costruiti, per ripararsi da eventuali e piuttosto improbabili attacchi di aerei sovietici (o forse, ben più plausibilmente, di missili nucleari), per fare manutenzioni importanti e ripararsi dal tempo troppo inclemente. Ma se possibile, nonostante la presenza degli hangar, l’attività tende ad essere a cielo aperto per la maggiore semplicità di manutenzione e riarmo, e per i minori tempi di approntamento, specie con aerei grandi e poco maneggevoli a terra, come era l’F-15 Eagle. Il reparto era il 57th FIS, responsabile del controllo di 140 miglia dal limite territoriale e degli stretti tra Mare Artico e Atlantico, su cui gli aerei e i sottomarini provenienti dall'affollata penisola di Kola erano usi di entrare, costituendo un'ovvia minaccia per i traffici di rifornimento della NATO in caso di guerra. Il 57th FIS aveva ricevuto gli F-15 da due anni, quindi fino all'85 circa operava con gli F-4. All'epoca le intercettazioni erano all'incirca una ogni due giorni e gli F-15 operavano con il 667th e 932nd Air Control and Warning Section che in pratica erano gli squadroni d'avvistamento radar che controllavano le stazioni radar di Rockville (H-1) e Hofn (H-2). Dal 1990 altre due stazioni radar sono state rese operative, a NO e NE dell'Islanda. Queste completavano il quadro 'atlantico' della protezione settentrionale NATO, perché anche in Groenlandia c'erano 4 stazioni del DEW, ovvero Distant Early Warning e una delle 3 BMEWS ovvero Ballistic Early Warning System per l'avviso antimissili.
 
Insomma, sommando a queste le altre stazioni della zona artica canadese e alaskiana, si può dire che, ben differentemente dall'Antartide, il 'Grande Nord', zona cruciale per il confronto NATO-Patto, era largamente coperto dai sistemi radar americani. C'erano poi anche 2 degli E-3A Sentry, che appartenevano al Detachement 2 del 552nd AWACS Wing (o, negli anni '90, del 960th sqn, che risultava presente nel 1996). Questi sono stati niente di meno che i primi E-3 distaccati fuori dagli USA. Infatti sull'Europa operavano gli E-3 della forza NATO. Per non farsi mancare nulla c'erano anche uno o 2 KC-135 , le grosse aerocisterne (anch’esse derivate dalla cellula base del Boeing 707), che forse ancora più simboli fondamentali del potere aero americano. Ma tutto questo contro i sottomarini non aveva pregio: l'acqua di mare è conduttrice (essendo una soluzione ionica) e quindi i segnali radar (e radio, di quasi tutte le frequenze) rimbalzano senza entrare in profondità. Per i compiti di scoperta, necessariamente con sensori acustici e magnetici, c'erano quindi gli aerei del Patrol Sq. Keflavik, presente dal '69 con i suoi 9 P-3 Orion, che come organizzazione appartenevano al Patrol Wing Five o VP-5. Questi aerei non erano sempre gli stessi, ma ruotavano ogni 5 (o 6?) mesi dalla NAS di Jacksonville, dove era basato il reparto. L'unità (ma non è chiaro se era sempre il VP-5 o se ruotavano oltre agli aerei anche gli squadroni) aveva in genere 9 P-3C Update II e 70 ufficiali più 340 subordinati, assegnati in ogni caso all'Iceland ASW Group. Il sistema di rotazione prevedeva che un primo P-3 si muovesse 15-20 giorni prima del resto della formazione, che seguiva a ruota scaglionata in una settimana circa. Questo per permettere la sostituzione senza punti 'ciechi' dell'anno. In ogni caso c'erano anche altri aerei da pattugliamento: un P-3 olandese, permanentemente basato (dal 18 ottobre 1985) con cicli mensili di rotazione, alcuni Nimrod inglesi e Atlantic tedeschi e P-3 Orion americani (di altri squadroni) erano occasionalmente presenti. Il lavoro da fare, specie con gli spazi ampissimi e le condizioni meteo difficili, era tanto e duro. Per il soccorso in mare c'erano i 3 HH-3C e un HC-130 Hercules (per le missioni di maggiore raggio d'azione, impossibili per i Pelican) del Det. 14, 67th Air Rescue and Recovery Squadron Keflavik (o il 56th Air Rescue Squadron). Naturalmente questi operavano in cooperazione con la Guardia costiera e con la Life Saving Association. Con il motto 'The Others may live' dal 1971 al 1995 ha salvato oltre 200 persone dalle gelide e brumose acque islandesi e artiche. Negli anni '90 il HC-130H arrivava invece dal 67th Special Operation Squadron che era in Gran Bretagna, con materiali di soccorso e persino il rifornimento in volo degli elicotteri tra le proprie competenze.
 
I metodi di caccia ASW erano che il pattugliatore, informato da basi NATO avanzate dell'arrivo del sottomarino, lo tenesse sotto controllo ma entro le 12 miglia dalla costa era dissuaso con l'uso progressivo della forza a continuare la rotta. C'era anche il Naval Oceanographic Command Facility per raccolta ed elaborazione dati meteo, indubbiamente molto importanti da quelle parti, assieme ad enti islandesi omologhi civili. La Naval Communication Station ha iniziato invece le comunicazioni satellitari nel 1983, e è incaricata sia delle comunicazioni militari che civili con gli USA, facente parte dell'Integrated Communication System della NATO e del Defense Communication System Statunitense (a sua volta questo è parte del Global Military Telecommunications Systems). Da ricordare che la IDF aveva anche la ARICE, ovvero la US Army Force Iceland, che è solo di riserva, costituita da riservisti dell'US Army e solo in tempo di guerra o crisi sarebbe stata attivata. Comando a Fort Devins (Ma), con la 187th Infantry Brigade e il 167th Support Group, con tanto di mezzi pesanti come artiglieria, genio e mezzi blindati, il tutto integrato nel sistema CAPSTONE e addestrati negli USA. Solo 80 marines e 150 Air Policemen erano presenti in tempo di pace nella base, e facevano pattugliamento solo in emergenza, altrimenti si muovevano unicamente su segnalazione, un po' come accadeva oramai, negli anni '90, anche ai P-3 Orion (i sottomarini sovietici erano oramai una realtà del passato piuttosto che cronaca quotidiana). In tutto la base misurava ben 86,29 km2 e con la possibilità di arrivare a 95 se necessario. Le piste sono due da 3,1 km e una da 2.100 m mentre il personale, a metà anni '90, ammontava a ben 3.200 militari USA di cui 1.000 delle unità operative e il resto logistica e servizi, più 2.300 familiari e un gruppo di 30 militari olandesi. Keflavik era al centro dell'intensamente seguita rotta settentrionale europa-USA, che non era necessariamente la più facile per le condizioni del tempo, ma come ai tempi del Titanic era popolare in quanto la più breve. La NAS Keflavik operava anche da aeroporto internazionale per la capitale islandese gestendo il traffico civile, con personale misto islandese e americano nella torre di controllo e 1.100 islandesi impiegati nei servizi antincendio, sorveglianza ingressi etc etc. L’aeroporto era di proprietà americana, ma sarebbe passato all'Islanda in caso di ritiro degli USA. La comunità americana, così numerosa, viveva al solito in una comunità separata dal resto della popolazione 'indigena' con tutti i servizi. La permanenza era tranquilla e confortevole, e i militari americani spesso facevano richiesta di andare là. Gli scapoli magari per un anno, gli ammogliati per più tempo (con le famiglia appresso). Durante le summenzionate guerre del merluzzo, naturalmente, gli USA tennero un profilo basso, mentre islandesi, inglesi e tedeschi si davano battaglia.
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L'Agenzia di Difesa Islandese o Varnarmálastofnun Íslands è stata fondata nel 2008 per la difesa di installazioni e intelligence.
L' Iceland Air Defence System o meglio , Íslenska Loftvarnarkerfið , è stata fondata nel 1987 e ha 4 radar e un sistema integrato di difesa aerea.
 
Anche se adesso l'Islanda è contraria alla formazione di vere F.A. si vorrebbe almeno formare una polizia militare e con armi ex-danesi. Ha fatto certo discutere l'appoggio islandese alla guerra voluta dall'amministrazione Bush contro l'Irak nel 2003, una cosa difficilmente immaginabile 20-30 anni fa, quando c'era la Guerra fredda e i Tupolev volavano regolarmente vicino alla nazione, così come i sottomarini navigavano non lontani alle coste, come quando un Alpha venne inseguito, alla sua prima missione a lungo raggio, da un Los Angeles, vicino alle coste islandesi, peraltro perdendone presto le tracce.
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La Guardia Costiera ha 3 navi e 5 aerei, 170 persone, ed è chiamata Gæslan. Attualmente ha un elicottero AS-332L Super Puma, 1 Dauphin AS-365N2, un Fokker F-27-200, 3 navi eredi della corvetta Falk del 1906, ma il primo cannone è stata usato nel 1924. La prima nave specifica per la Guardia Costiera, la Óðinn, arrivò nel '26, quando venne fondata formalmente anche la Guardia Costiera stessa, in realtà già attiva dal 1859 con una vecchia corvetta.
 
Le navi nel 1972-75 hanno avuto la maggior parte delle loro attività nelle guerre con i britannici, tagliando le reti dei loro pescherecci, e vi furono collisioni tra le navi e pare anche tiri di artiglierie, ma alla fine , con gli Islandesi che minacciavano di far intervenire gli 'amici' americani, i Britannici hanno ceduto.
 
Attualmente vi sono tre pattugliatori e una nave idrografica, di cui l'ammiraglia è la Týr , che è anche la più recente essendo del 1975, sorella minore della Ægir del '68, e la Óðinn del 1960 e poi ritirata nel 2006, da rimpiazzare con una nave in costruzione in Cile. Ogni nave ha due gommoni e un canone L60 Mk3 più armi leggere varie, sonar e un ponte di volo. VI è anche un battello idrografico da 64 t ma è disarmato e spesso usato anche per la sicurezza portuale.
 
I mezzi aerei della CG hanno un'assegnazione specifica, la Divisione Aeronautica, fondata nel dicembre 1955 con un PBY-6A Catalina di seconda mano, ex-Iceland Defense Force e chiamato Ran. Era anche dotato di armamento, non sempre portato. Attualmente vi è un solo elicottero ufficialmente, l'AS-332L TF-LIF, ma ha anche un Puma TF-GNA affittato e così l'AS-365N2 come TF-EIR. L'aereo è l'F-27-200 TF-SYN modificato per il pattugliamento marittimo con radar Bendix 1500B e comunicazioni satellitari. È in servizio dal '77 e nel 2007 è stato scelto di sostituirlo con un DASH-8 con moderno sistema di comunicazioni e pattugliamento marittimo. La consegna sarebbe per luglio.
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Gli elicotteri hanno registrazione civile, ma hanno sistemi militari di osservazione di ultima generazione, riservati ai migliori alleati degli USA.
 
Le navi sono attualmente, in tutto: ICGV Týr (II) , ICGV Ægir (II) , ICGV Óðinn (III), ICGV Baldur (idrografica).
 
Gli aerei sono anch'essi con nomi mitologici: il Fokker è Syn, il Super Puma è Lif. Non così per i velivoli affittati, il Super Puma e il Dauphin.