Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bulgaria: differenze tra le versioni

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==La storia nel primo XX secolo==
Questa la situazione presente della '''[[w:Bulgaria|Bulgaria]]''' , che ha una lunghissima storia che sarebbe interessante approfondire ma che qui non ci interessa particolarmente. Nel tardo XIX e nel primo XX secolo iniziarono molte guerre a carattere nazionale. Tra queste la Guerra Serbo-Bulgara, che minacciò di coinvolgere anche l'Impero austro Ungarico dopo che i Bulgari erano riusciti a battere l'esercito Serbo. Era il 1885-86, e questo conflitto fu importante perché convalidò l'unificazione della Bulgaria, cosa accettata a livello internazionale. Ma la Serbia non rimase affatto in buoni rapporti con i vicini, rompendo un'alleanza che si trascinava dai tempi della lotta contro l'Impero Ottomano.
 
Nel 1908 gli Austro-ungarici annessero la provincia di Bosnia-Herzegovina frustrando la speranza serba di dominarla, e così i Serbi si concentrarono sul Kosovo. Dopo che vari eventi sbilanciarono il precario equilibrio balcanico, tra cui la vittoria italiana contro i Turchi nel 1911-12, a cui seguì un'altra offensiva condotta dalla Lega Balcanica con il comando bulgaro, dato che la Bulgaria forniva circa la metà dei 700.000 soldati (avendo aumentato la sua forza di pace da 60.000 a circa 6 volte tanto), nonostante una popolazione di circa 4,3 mln in totale. Combattuta a cavallo del 1912-13, ottenne di confermare l'importanza della Bulgaria come potenza regionale e ridusse il potere degli Ottomani nei Balcani. Tant'è che venne anche formato, in seguito a questo successo, lo stato indipendente dell'Albania. Ma dato che il trattato di pace non fu soddisfacente, specie perché i Serbi non erano contenti dell'indipendenza dell'Albania, alla fine le armi ritornarono a farsi sentire: stavolta i Serbi e i Greci contro i Bulgari, che potevano mobilitare 500.000 uomini e che li spiegarono alle frontiere di questi due ostili vicini, che oltretutto avevano anche il supporto di 12.000 montenegrini. Ma il resto della frontiera era necessariamente poco difeso, già i Bulgari erano esausti per l'altra guerra. L'attacco senza dichiarazione di guerra contro Serbo-Greci non funzionò e presto i Bulgari dovettero ritirarsi in uno schieramento difensivo, ma a quel punto, dalla 'porta di servizio' arrivarono i Rumeni e i Turchi. Dopo 1 mese e 2 giorni di guerra era tutto finito: la Bulgaria, spesso soprannominata 'la piccola Prussia' era stata battuta disastrosamente in questo gioco del 'tutti contro uno', l'economia era rovinata e i militari sopravvissuti rimasero largamente demoralizzati. Durante queste guerre balcaniche vi fu anche il debutto dell'aviazione militare in Europa, seguendo la logica e l'esempio un po' empirico dato dagli Italiani in Libia; stavolta toccò a piccoli aerei lanciare oggetti contro le truppe, in alcuni casi, in mancanza d'altro, persino cocomeri.
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'''Carri''': 590, di cui 160-400 T-55 di cui 160 T-55AM2 ammodernati) e 160 T-72 (altri 270 in riserva), mezzi recupero TV-62M e ricognitori NBC Maritza.
 
'''Corazzati''': 1.250 APC e IFV; 50 BMP-23 più 50 in riserva (93 in tutto), 20 BMP-1P e 80 in riserva (oppure 80 in tutto) , 150 BTR-60PB e 700 in riserva (oppure 433 in tutto), 150 MT-LB e 800 in riserva (oppure 817) 100 IFV tra cui 7 M1117, 360 mezzi da ricognizione (tra cui 12 BRDM-2 e 300 Mercedes-Benz G, ordinate in 600 esemplari, e 52 Hummer), 24 controcarri (24 BRDM-2 con AT-5)
 
'''Armi leggere''': AR-M1 (AK-47 modificato), AKS-74U, Dragunov, RPD, RPK, Uzi, pistole Makarov, Arcus 98, lanciarazzi RPG-7, cannoni SR SPG-9DNM, lanciagranate Mk 19, fucili M82 e mitragliatrici M2 da 12,7 mm.