Israele – La scelta di un popolo/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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=== Futuro dell'Alleanza ===
[[File:Resurrection of the Dead vision.jpg|350px|right|thumb|''Resurrezione dei morti'', affresco presso la sinagoga [[w:Dura Europos|Dura Europos]] (100 [[w:P.e.v.|p.e.v.]] ca.)]]
Analizzando la questione del futuro dell'alleanza a questo punto del nostro tentativo recupero filosofico della dottrina dell'elezione, ancora una volta Franz Rosenzweig è il miglior pensatore di transizione tra noi e la modernità che ha sostanzialmente perso la verità della dottrina decostruendola per un altro significato. E ciò che Rosenzweig ha intuito in modo più perspicace è che il patto nel presente è ancora incompleto.<ref>Cfr. ''The Star of Redemption'', trad. {{en}} W. W. Hallo (New York, 1970), 383 segg.</ref> Non solo è incompleto perché il rapporto di Israele con Dio è spesso così ambivalente, e non solo è incompleto perché Israele è ancora così vulnerabile ad altre forze nel mondo. In definitiva, è incompleto perché il Signore non è ancora "re di tutta la terra", non ancora "intimamente unico (''ehad'')" ({{passo biblico2|Zaccaria|14:9}}) per il mondo come già lo è per Israele e Israele lo è già per Lui.135 "Il regno (''ha-melukhah'')" non è ancora "del Signore" ({{passo biblico2|Abdia|1:21}}). Al mondo Dio è correlato come il creatore alle sue creature; con Israele Dio è correlato nell'alleanza. Con Israele il rapporto di Dio è intenso ma ancora isolato rispetto al mondo. Il mondo è in relazione con Dio e Dio con il mondo, ma la relazione è ancora remota. Il pieno intento dell'alleanza, il suo vero scopo, richiede un futuro in cui la sua realtà sia insieme più profonda e più ampia. La domanda filosofica più immediata, tuttavia, è come siano correlati il ​​presente dell'alleanza e il futuro dell'alleanza.
 
Leggendo i vari testi profetici riguardanti la "fine dei giorni" (''ahareet ha-yamim''), quella che oggi viene comunemente chiamata "[[w:Escatologia (Bibbia)|escatologia biblica]]", sono emerse due posizioni fondamentali all'interno della [[w:escatologia ebraica|tradizione ebraica]]. Definirei la prima posizione "estensiva" e la seconda "apocalittica". Filosoficamente si possono distinguere per il modo in cui costituiscono rispettivamente la relazione di presente e di futuro.
 
Nella prima posizione, quella estensiva, il futuro è un'estensione ''dal'' presente dell'alleanza ''al'' suo futuro compiuto. Cioè, l'alleanza è essenzialmente intatta qui e ora. Il futuro dell'alleanza è che le condizioni politiche ora assenti per la piena autorità normativa dell'alleanza, la Torah, saranno finalmente rese presenti. Nell'immediatezza, Israele alla fine dimorerà al sicuro nella sua terra. Per quanto riguarda il resto del mondo, o saranno subordinati a Israele o diventeranno parte del popolo attraverso la loro conversione a Israele e alla sua Torah. L'estensione di Israele li porterà nell'alleanza in un modo o nell'altro. Qui il futuro è essenzialmente immanente. Di conseguenza, la Torah già rivelata rimarrà intatta.<ref>Il principale sostenitore di questo punto di vista è stato [[Maimonide]]. Cfr. ''[[Mishneh Torah]]'': Melakhim, capp. 11-12. Tuttavia, è importante ricordare che per Maimonide il reame veramente trascendente non è l'Era Messianica ma il Mondo a venire. Si veda ''Mishneh Torah'': Teshuvah, 3.7-8 rif. TB Berakhot 34b; anche, Gershom Scholem, "Toward an Understanding of the Messianic Idea in Judaism", in ''The Messianic Idea in Judaism'', trad. {{en}} M. A. Meyer (New York, 1971), 30 segg.</ref>