Israele – La scelta di un popolo/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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Solo quando la natura sono "le tue stagioni fedeli (''emunat itekha'')" ({{passo biblico2|Isaia|33:6}}) la natura può funzionare come uno standard a cui il giudizio umano può veramente corrispondere. E il giudizio e l'azione umani possono solo essere pienamente coerenti, possono solo "praticare la giustizia e cercare la fedeltà (''emunah'')" ({{passo biblico2|Geremia|5:1}}) quando sono consapevoli della coerenza della ''mishpat'' cosmica. Quella consapevolezza completa arriva solo quando la Torah funziona da "vero testimone (''ed emet'')" ({{passo biblico2|Proverbi|14:25}}) della creazione e del suo ordine sia nella natura che nella storia.
 
 
[[File:Elias van Nijmegen - Bijbelse voorstelling, Abimelech geeft Sara aan Abraham terug - 11096 - Museum Rotterdam.jpg|thumb|240px|right|''Abimelech, re di Gerar, restituisce Sara ad Abramo'', di [[:en:w:Elias van Nijmegen|Elias van Nijmegen]] (1731)]]
Il mondo fino al tempo di Abramo era certamente consapevole della ''mishpat'' cosmica e della necessità di praticarla nella società. Così, dopo il Diluvio e la ricostruzione della vita umana sulla terra, la legge morale fondamentale che vieta lo spargimento di sangue e ne stabilisce la punizione proporzionata – "Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sarà sparso" ({{passo biblico2|Genesi|9:6}}) – è preceduta direttamente da l'affermazione dell'ordine cosmico: "Finché la terra durerà (''od''), seme e messe, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno" ({{passo biblico2|Genesi|8:22}}). Quell'ordine cosmico, a cui partecipano sia l'umano che il non-umano, è la sua ''mishpat''. Così Geremia utilizza un'analogia tra ''mishpat'' umana e non-umana per sottolineare il seguente punto:
{{citazione|Anche la cicogna nel cielo conosce i suoi tempi; la tortora, la rondinella e la gru osservano la data del loro ritorno; il mio popolo, invece, non conosce la legge (''mishpat'') del Signore.|{{passo biblico2|Geremia|8:7}}}}
Chiaramente, le "stagioni" (''mo’adeha'') della cicogna e i cicli regolari (''et bo’anah'') degli altri uccelli sono la loro ''mishpat''.
 
''Mishpat'', tuttavia, è nota solo come una forza limitante negativa. Per questo motivo, la sua violazione è considerata una negazione del timore di Dio, che in effetti è un freno davanti alla più alta autorità, l'epitome di ''mishpat'', l'apice della giustizia cosmica. Così, quando Abramo presume che non ci sia rispetto per i confini della relazione coniugale nella città filistea di [[w:Gerar|Gerar]], supponendo specificamente che sua moglie Sara sarà rapita nell'harem del sovrano della città [[w:Abimelech (re di Gerar)|Abimelech]], giustifica di aver mentito sul fatto che Sara fosse sua moglie dicendo: "Certo (''rag'') non vi sarà timor di Dio (''yirat elohim'') in questo luogo" ({{passo biblico2|Genesi|20:11}}). In altre parole, non c'è lì nessuna ''mishpat''.<ref>Cfr. TB Baba Kama 92a. Per la distinzione tra ''mishpat'' universale e usanze locali, cfr. {{passo biblico2|Genesi|29:26;34:7}}.</ref>